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Convento dei Cappuccini

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Convento dei Cappuccini prima, Caserma Bruno poi

Ricostruzione dell'antico convento da parte dell'artista Soro (per concessione del sig.Michele Ciuffreda)

Ricostruzione dell’antico convento da parte dell’artista Soro (per concessione del sig.Michele Ciuffreda)

I resti, tuttora visibili, del vecchio convento dei Cappuccini costituiscono la rara opportunità per i Foggiani di cogliere un’altra eredità quasi sconosciuta del passato della loro città: l’esistenza di una antica chiesa con annesso convento che fu possesso dei padri Cappuccini sino a quando questi non si trasferirono in una zona più centrale della città, l’attuale convento di Sant’Anna.

Terrazzani in via S.Severo negli anni 30 - Sullo sfondo il vecchio convento

Terrazzani in via S.Severo negli anni 30 – Sullo sfondo il vecchio convento

L’antico convento sorgeva a pochi metri da via San Severo e venne costruito nel ‘500, abbandonato nel corso dei secoli venne successivamente occupato ad uso abitativo come attestato da foto d’epoca e successivamente distrutto dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale. Nelle adiacenze delle antiche strutture vi era anche un piccolo cimitero ed il foggiano Giuseppe Celentano vi edificò nel 1728, lì vicino e a proprie spese, una cappella gentilizia dedicata ai Dolori di Maria, facendola decorare da un marmoraro abruzzese di nome Francesco Faustino Mancino di Pescocostanzo. A decorare le pareti e la volta della cappella gentilizia con degli affreschi fu, invece, il foggiano Domenico Preste. Oltre agli affreschi, la cappella presentava un altare di marmo bianco ricco di intagli realizzato dal citato marmoraro abruzzese ed una tela del Solimena raffigurante l’Addolorata; due lapidi, infine, furono poste a memoria della famiglia. La studiosa Mimma Pasculli Ferrara ha dedicato più di una volta un’attenzione particolare a questo convento, individuando una rara foto con una immagine che ci restituisce l’aspetto della cappella, già provata dall’incuria e dall’abbandono. Oggi il convento è ridotto a pochi resti, più volte danneggiati da atti vandalici, visibili da via Ciano.

Confiscato il convento per leggi eversive, il governo lo trasformò in caserma di cavalleria nel 1867. Questa fu successivamente intitolata al patriota foggiano Vincenzo Bruno. Nel tempo fu sede di reparti militari d’artiglieria e, durante il secondo conflitto mondiale, fu utilizzata come magazzino per le forze armate. Danneggiato notevolmente dai bombardamenti aerei dell’estate del 1943, e in parte distrutto, nei suoi miseri resti ospitò i cittadini rimasti senza tetto sino al 1945. 

S.Anna

S.Anna

Gli abitanti di borgo Croci erano e sono molto devoti a S.Anna perchè la veneravano già nella chiesa di S.Maria di Costantinopoli del vecchio convento dei Cappuccini. A causa delle leggi eversive (1808 e 1861), i Cappuccini furono più volte espulsi dal convento, trasformato in caserma di cavalleria, e lo abbandonarono definitivamente nel 1876. Dopo aver girovagato un po’, acquistarono nel 1882 una casa che adibirono a convento. Ma il loro intento era costruire un nuovo convento e una nuova chiesa: ci riuscirono grazie all’aiuto dei Foggiani e soprattutto dei Crocesi che desideravano venerare la loro Santa. Nel 1891 fu aperta al culto dei fedeli la Chiesa di S.Anna che fu affidata ai Cappuccini. Al suo interno fu collocata la statua di S.Anna, protettrice delle partorienti, proveniente dalla vecchia chiesa di S.Maria di Costantinopoli. Quando l’ospedale Maternità era in via Arpi, la statua della Santa, portata in processione il 26 luglio, transitava davanti all’ingresso dell’ospedale, dalle cui finestre le partorienti sventolavano i fazzoletti in segno di saluto, protezione e ringraziamento