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Guerra tra confraternite nella Foggia del 600

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da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 luglio 2008

Una guerra delle Confraternite tra i vicoli della vecchia Foggia. Le confraternite, appunto, erano un tempo protagoniste della vita religiosa e sociale della città, in esse si raccoglievano i vari cittadini di questa o quell’arte, di questo o quell’altro ceto, nobili e popolani, artigiani, contadini.

Nel Seicento, però, accadde di avere in città la contemporanea presenza di ben due confraternite dei Morti, ovvero addette agli ultimi conforti dei condannati a morte.

In quel periodo, infatti, un ricchissimo cittadino foggiano, tal Giuseppe de Ruggiero,morto senza eredi, aveva lasciato… sua erede universale e particolare la Cappella de’ Morti, costruita nella cappella di essi Padri (di S.Gaetano), con peso che ponessero in compra di stabili ducati 8000, e dalle annue rendite si celebrassero per l’anima sua et in beneficio di tutte quelle anime ch’egli raccomanda nel testamento, tante messe, le quali, soddisfacendosi dai (detti) Padri, si debbano soddisfare a ragione di due carlini, e da altri sacerdoti a ragione di un carlino per messa.

Questa cappella dei Morti, destinataria della ricchissima rendita testamentaria di Giuseppe de Ruggiero, esisteva presso la chiesa dedicata a San Giuseppe, ma conosciuta poi come San Gaetano perché annessa al convento dei Padri di quest’ultimo ordine religioso.

Collegata alla cappella era una congregazione nominata: Fraternità dell’Anime del Purgatorio di S. Giuseppe de’ PP. Teatini di Foggia, fondata nel marzo del 1649, di quegli anni abbiamo una testimonianza della fondazione di questa Congregazione da padre Tommaso de Martino, assistente spirituale della stessa congregazione… Li RR:. PP. Teatini da molti anni, che hanno pigliata la Casa di Foggia, hanno promossa la Divotione de’ Suffragii per l’Anime del Purgatorio. Et in pacifica possessione hanno esposto il Santissimo Sacramento tutte le Domeniche della Quaresima, oltre gli altri giorni, presso quelo che si chiama – Dies Animarum -, et in esso è convenuto tutto il popolo ad adorarlo et pregarlo per l’Anime purganiti… hanno similmente eretta particolar Cappella et Altare et celebratovi Messe, a che ne si sono lasciati molti legati pii dalli devoti di Foggia, così nativi, come esteri abitatori di detta città. Da simili opre pie si dilatò et accrebbe di maniera tale il serviggio di Dio inver l’Anime defunte che nel 1648, uniti assai de’ cittadini Foggiani, cercarono con grand’istanza aggregarsi in una spetiale Fraternità… fregiati dell’impronta della Morte.

Nello stesso periodo iniziò la sua attività a Foggia anche un’altra Contrazione dei Morti, che, fondata da un gruppo di notabili foggiani sostenuti da don Andrea Grisignano, vicario vescovile, si riuniva presso la chiesa di Santa Maria della Misericordia, nell’attuale Piazza Purgatorio e non lontana dall’ex convento di San Gaetano.

L’episodio in questione provocherà un esposto da parte di padre de Martino, come abbiamo già detto assistente spirituale della Congregazione dei Morti presso i PP. Teatini, al procuratore generale del suo ordine, da questo documento veniamo a conoscenza dell’attività della Contrazione rivale …in quest’anno 1650 alli 21 di Marzo, giorno di lunedì, si sono radunati alcuni di Foggia entro la chiesiola di Santa Maria della Misericordia, hanno esposto il Santissimo Sagramento sotto il titolo del Purgatorio, fatto predicare daun Padre zoccolante della Fameglia (convento), quale nel predicare have… fatto ridere tutto il popolo ivi convenuto, et, inter coetera, have detto al profeta Davide: O tu sei un pazzo, o io sono un ubriaco, presenti molti cioè Geronimo Petrea, chierico Petito de Angelis et altri; e poscia si sono vesti di sacchi alquanto neri coll’imprenta della Beata Vergine e disotto la testa del morto, e fatto processione con far predicare per la città a due hore di notte da un padre Domenicano pigliato all’improvviso da Don Andrea Grisignano Vicario di Foggia…

E così hanno seguitato alli 28 (di Marzo) nel secondo lunedì, con far predicare nella chiesiola dall’istesso padre Zoccolante colle medesime facezie e risate publiche, chiamando Cristo – Spellicelione,- Longino – cecato cornuto – e se stesso – Or perché ho un capo, ma se n’havesse un altro, lo daria al muro.- Lo considerino tutti se è indecente e contro il decoro ecclesiastico e della Predicatione.

L’esposto di padre De Martino continuava denunciando che i confratelli della congregazione rivale minacciavano… l’anzidetti Fratelli di S. Giuseppe e disturbano il serviggio di Dio. Anzi, detti novelli Fratelli del novello Purgatorio, quando fanno le processioni notturne, portano seco gente armata, cioè i loro servitori con le spade, ciascuno vicino il suo padrone. Indecenza grande.

Immaginatevi la scena… alle due di notte, tra le strade di una città illuminata soltanto dalle torce delle processione, allora non vi era certamente l’illuminazione pubblica; una processione di gente incappucciata con sacchi neri, recante stendardi raffiguranti teschi ed ossa umane e scortata da armati, doveva essere davvero un lugubre corteo !

Nonostante le successive minacce di scomuniche ai componenti della nuova Congregazione dei Morti ed anche a qualche reggimentario cittadino, infine, sostenuta dalle stesse autorità comunali e dal vicario vescovile, oltre che dalle varie famiglie nobili che vi partecipavano con propri rampolli, la nuova Congregazione dei Morti insediatasi nella chiesa della Misericordia ebbe la meglio e sopravvisse a quella operante presso i padri Teatini, tanto che nel 1651 la nuova congregazione fu aggregata con decreto del 5 gennaio di quell’anno all’Arciconfraternita dei Morti di Roma dal Cardinale Antonio Barberini, ottenendo così una completa ufficialità.

(a cura di Carmine De Leo)