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La visita del presidente Giovanni Leone – 14 aprile 1973

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In occasione della visita del Presidente Leone, il sindaco Graziani fece affiggere un manifesto sul quale era scritto:

“Cittadini, sabato 14 aprile, il presidente della Repubblica sen. Giovanni Leone sarà graditissimo ospite della nostra città per inaugurare l’ultimo tratto dell’autostrada Adriatica A 14. A nome di tutti voi, del Consiglio comunale e della Giunta municipale, interpretando il comune senso di stima e di gratitudine, rivolgo al presidente Leone un caloroso saluto e un “benvenuto” fra noi. La città di Foggia conferma la sua fedeltà all’Italia repubblicana e democratica nata dalla Resistenza e all’insigne uomo politico, al massimo magistrato dello Stato, chiamato dalla volontà del Parlamento a simbolo dell’unità d’Italia, a vigile custode della Costituzione.

A confermare questo nostro profondo convincimento, il Consiglio comunale si riunirà in seduta straordinaria nel pomeriggio di sabato prossimo per accogliere ufficialmente al Palazzo di Città il Presidente della Repubblica e rivolgergli il deferente saluto di testimonianza a nome della città.

Cittadini, vi invito a partecipare alla manifestazione in onore del presidente Leone in questo giorno che segna una data memorabile nella storia di Foggia.”

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da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 aprile 1973

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Il sindaco Pellegrino Graziani consegna una targa al Presidente della Repubblica Giovanni Leone

Il sindaco Pellegrino Graziani consegna la targa al Presidente della Repubblica Giovanni Leone

Due spighe d’oro incurvate; in basso un opificio stilizzato, la ciminiera arditamente protesa in uno slancio di espansione, in un anelito di crescita. Passato e presente agricolo, realtà e avvenire industriale della Capitanata, sintetizzati così, incisi su una grande targa dorata, ricorderanno a lungo a Giovanni Leone non tanto il momento culminante di questa intensa, ma fugace visita a Foggia, quanto le ansie e le attese, le aspirazioni e le speranze di una gente operosa e tenace.

La targa è stata consegnata al Presidente della Repubblica dal sindaco di Foggia, comm. Pellegrino Graziani, nella sala consiliare del Comune fra l’applauso di amministratori e cittadini.

In piedi davanti al microfono, sotto la luce viva dei riflettori, Leone ha risposto con un breve discorso. Ha richiamato alla mente il ricordo dei sanguinosi giorni di guerra, di quelli confusi e miseri del dopoguerra con i ruderi e le macerie. “Ma sotto quelle macerie, sotto quelle rovine della guerra – ha detto il Presidente rivolto ai foggiani che gremivano la sala – custodivate il seme della rinascita; lievitava la vostra volontà di risorgere; siete stati voi stessi gli artefici del vostro rinnovamento”.

Anche il minuscolo opificio inciso sulla targa indica una tappa, un momento, una prospettiva reale di questa resurrezione: una nuova ampliata dimensione economica e civile.

Il presidente Leone che pronuncia il suo discorso a Palazzo di città

Il presidente Leone che pronuncia il suo discorso a Palazzo di città (foto Ficarelli)

“Foggia – ha osservato Leone – vive oggi non solo nella bellezza e nella modernità di palazzo e quartieri o nella vivacità della sua gente, ma nella decisa volontà con cui la sua popolazione vuole progredire, andare avanti. Un’ansia, uno slancio, di cui tutti – fino agli abitanti dei più lontani e disagiati angoli del Gargano e del Subappennino – possono diventare partecipi. Per concludere – ha soggiunto – un ideale bilancio di esigenze, ma anche di realizzazioni e una parola di speranza: perchè al di sopra delle parole amare prevalga uno spirito di ottimismo. La Patria, il Paese hanno bisogno di noi, della nostra dedizione, del nostro appassionato impegno, per essere costruiti e ricostruiti di giorno in giorno”.

A saldare in misura più completa questa unità contribuisce indubbiamente il nastro di asfalto della “A14” inaugurato oggi dal Presidente della Repubblica. Un “ideale ponte fra Nord, Centro e Sud”, l’ha definito il sindaco Graziani, nel breve indirizzo di saluto rivolto a Leone; tratto di unione fra le Alpi (“porta italiana sull’Europa”) e il Tavoliere e l’Adriatico (“mani protese verso l’Africa e i Paesi dell’Oriente”).

Foggia, che vive quest’anno “il 30° anniversario della sua silenziosa resistenza”, ha formulato, tramite il Sindaco, una “solenne promessa”: continuare a fondare, sulla fatica della propria gente, la costante volontà di avanzare e migliorare le strutture del progresso italiano, anche a costo – ha assicurato Graziani – di sacrifici pari a quelli compiuti per ricostruire la città dopo la tragica estate del 1943.

visitaleone4Dopo aver accennato alla piaga dell’emigrazione e ai “tanti figli della Daunia costretti a cercare fuori dei confini della Patria la quotidiana soddisfazione del lavoro”, Graziani ha formulato anch’egli un atto di fede: che i prossimi insediamenti industriali (per la cui assegnazione ha espresso “la più viva gratitudine” al Presidente, al sottosegretario Russo e a tutti i parlamentari dauni) possano dare “nuovi e diversi slanci alla nostra economia e contribuire al ritorno di tanti emigrati”.

Del nostro popolo, il Sindaco ha voluto ricordare i giorni “di fatica e di stenti” vissuti “coltivando, con i biondi grani, i germi della speranza”; la difficile scalata al progresso; in Foggia ha riconosciuto una città “cresciuta in misura dei meriti e dell’operosità della sua gente”.

Una parola di auspicio, per concludere (che l’attesa per l’istituzione di una Università dauna non sia vana) e un obiettivo, sentito riconoscimento al Capo dello Stato, per la sua “umanità di figlio del Sud”, per la sua “genialità umanistica e giuridica”, per la “vocazione sociale e la presenza politica unanimemente apprezzate”; per la profonda conoscenza della questione meridionale.

Le brevi parole incise sulla piastra d’oro, fra le spighe e il minuscolo opificio, confermano fiducia e volontà: “A Giovanni Leone, Foggia protesa verso il proprio rinnoamento”. Il Presidente ha teso le mani annuendo. Quei due simboli scalfiti su una targa hanno trovato da oggi un cantuccio più sicuro nel suo cuore di uomo del Sud.

Giovanni Leone è il secondo Presidente della Repubblica che visita Foggia. Il primo fu Antonio Segni. Venne nel capoluogo dauno nel 1963 per dare il via a due importanti iniziative – il villaggio turistico dell’ENI a Campi di Vieste e la fabbrica della Lanerossi – con le quali doveva iniziare il nuovo lungo cammino economico-sociale della Capitanata.

Il presidente Leone è venuto, invece, per aprire, con l’inaugurazione dell’autostrada Adriatica, un più ampio varco a questo sviluppo della Capitanata, inserendola in una direttiva di marcia che passa attraverso la realtà delle regioni per convergere sulla realtà dell’intero Paese. Per questo, le visite dei due presidenti si saldano e si pongono in una continuità di prospettive e di opere concrete e costituiscono, per il capoluogo dauno, due date significative.

In prefettura, il Presidente è giunto dopo aver attraversato in auto il centro antico di Foggia – da via Arpi a piazza Duomo – pavesate di tricolore. Nell’ampio salone del Palazzo del Governo – dov’è stato ricevuto dal prefetto dott. Contarina – ha poi ricevuto l’omaggio di autorità e amministratori, responsabili di enti ed esponenti del mondo politico, religioso, culturale, militare giunti anche da vari centri della regione..

Visita in prefettura

Visita in prefettura (foto Ficarelli)

Dalla prefettura Leone ha poi raggiunto a piedi, fra due ali di folla festante, il vicino palazzo di città. Dopo la cerimonia in municipio, scortato da corazzieri motociclisti militari, Leone ha raggiunto in auto la stazione ferroviaria (lungo il percorso nonostante la pioggia, ancora ali di folla). Qui ha passato in rassegna un picchetto d’onore e alle 19,10, salutato dalle autorità che lo aveano accompagnato, è partito alla volta di Roma con il treno presidenziale.

Alle cerimonie sono interenuti, fra gli altri, il sottosegretario ai LL.PP. on. Russo; i senatori Follieri, Curatolo, Barbaro, Mari, Specchio, Pepe; gli onn. De Meo, De Leonardis, Cavaliere, Salvatori, Pistillo, Vania, Di Gioia, De Marzio; il presidente della Giunta regionale Trisorio Liuzzi; il presidente del Consiglio regionale di Puglia on. Finocchiaro; il primo presidente della Corte di Appello di Bari dott. Giancaspro; il procuratore generale della Corte di Appello di Bari dott. Peronaci; il comandante della Regione militare di Napoli generale Di Mauro; il comandante del Dipartimento marittimo dello Jonio e Canale d’Otranto ammiraglio Cuzzi; il comandante della terza Regione aerea gen. Annoni; consiglieri regionali, magistrati, autorità civili, religiose e militari della regione. M.L.