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Museo civico di Foggia

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Il Museo, unitamente alla Pinacoteca Comunale, fu istituito il 28 ottobre del 1931 e fu sistemato nel Palazzo di San Gaetano di fronte al Palazzo Nigri, attuale sede del Museo.

Ex convento di S.Gaetano, già sede del Museo civico distrutto dai bombardamenti

Ex convento di S.Gaetano, già sede del Museo civico distrutto dai bombardamenti

Nel 1943 i bombardamenti degli anglo-americani determinarono la distruzione di numerose opere del museo che nel frattempo aveva spostato la sua sede nel palazzo Arpi. Il materiale venne riordinato nel 1959 e solo nel 1966 si provvide alla sistemazione dello stesso in una sede definitiva. A partire dagli anni 60 la raccolta di materiale archeologico ha avuto una grande accelerata anche grazie alla presenza a Foggia di una sezione della Sovrintendenza dell’Archeologia della Puglia.

Il Museo di Foggia ospita reperti di notevole valore tra cui alcuni esemplari di stele appartenenti alla civiltà dauna e le ceramiche a figura rossa del pittore di Arpi

Il Museo foggiano offre al visitatore più percorsi attraverso diverse sezioni: una Sezione Archeologica, intitolata all’archeologa Marina Mazzei, una Sezione Etnografica, una Sezione Stampe, il Lapidarium e la Pinacoteca.

Sala del Museo delle Tradizioni Popolari abbattuto dai bombardamenti del 1943

Sala del Museo delle Tradizioni Popolari abbattuto dai bombardamenti del 1943

La Sezione Archeologica permette, attraverso reperti provenienti dal territorio,di ripercorrere la storia della civiltà dauna che, a partire dal IX secolo a. C, caratterizzò un’area che va oltre quella che attualmente viene identificata come Capitanata. Questa sezione era arricchita da materiali preistorici garganici raccolti da Ugo Bellini e su reperti provenienti dall’antica Arpi. Nel 1934 furono incentrate le ricerche archeologiche proprio su Arpi da parte del comune, mentre tra il 1939 e il 1941 furono condotte due regolari campagne di scavo da parte della soprintendenza nel corso delle quali furono rinvenute numerose tombe.

La Sezione Etnografica conserva gioielli prodotti dagli orafi di Monte Sant’Angelo e San Marco in Lamis, dipinti raffiguranti tradizioni religiose e ambienti rurali, la ricostruzione della casa di una tessitrice di San Marco in Lamis, e ancora, ceramiche, oggetti sacri e abiti femminili del primo Novecento.

La Sezione Stampe custodisce una ricca collezione di incisioni del XVII e XVIII secolo, tra le quali si segnalano due esemplari di Giovan Battista Piranesi e una serie di scenografie teatrali di Antonio Basoli.

Nelle sale della Pinacoteca, il visitatore può ammirare un raro dipinto del napoletano Francesco De Mura raffigurante la Maddalena penitente, la rappresentativa raccolta di disegni e dipinti di Francesco Saverio Altamura, e ancora opere di Domenico Morelli, Edoardo Dalbono, Filippo Palizzi, Giocchino Toma, Giusepppe De Nigris, Domenico Caldara, Vincenzo Dattoli, Nicola Parisi, Vincenzo Acquaviva, Pasquale Tarantino. Di non minore interesse sono le opere del XX secolo, quali quelle di Carlo Levi e Renato Guttuso. Bisogna anche ricordare che un grande incendio nel 1898 distrusse gran parte del patrimonio artistico del museo.
L’ultima sezione del museo è il Lapidarium, allestito nel 2006 che conserva opere marmoree e in pietra dal VI al XIX secolo.

Il Lapidarium del Museo di Foggia (video di Potito Chiummarulo)