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La leggenda di Riccioli d’Oro

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da La Gazzetta del Mezzogiorno del l’ 11 febbraio 2009

La leggenda di Riccioli d’Oro, una bimba foggiana del ‘500 ed un disegno del Museo Civico (di Carmine De Leo)

Il quadro presente nel Museo Civico

Il quadro presente nel Museo Civico

Il nome Riccioli d’Oro evoca il personaggio di Shirley Temple, la biondissima bambina prodigio del cinema americano che nel 1935 partecipò ad un film dallo stesso nome; più indietro nel tempo ritroviamo la favola “Riccioli d’Oro e i tre orsi” di H. Christian Andersen; ma non dimentichiamo che anche Foggia esiste una poco conosciuta leggenda che ha per protagonista una bellissima bambina, Riccioli d’Oro, vissuta nel ‘500.

La nostra città era allora un piccolo centro con poche migliaia di abitanti, un microcosmo in cui tutti si conoscevano ed i più piccoli scorazzavano allegri tra le stradine, sotto gli archi e su e giù per le scalette del vecchio centro storico. Tra questi pargoli una bimba si distingueva per la sua ricciuta e folta capigliatura color oro ed era da tutti chiamata “Riccioli d’Oro”.

Orfana di padre, era figlia di una povera lavandaia che esercitava la sua attività tra via Pescheria ed il Pozzo Rotondo, dove alcune capienti vasche e dei pozzi, erano a disposizione della popolazione per usi pubblici.

Riccioli d’Oro scorazzava per le strade di Foggia con altri ragazzini, che come piccole rondini, correndo quasi volavano per tutta la città; la sua simpatica personcina non passava inosservata ed i suoi caratteristici riccioli svolazzavano dorati ai primi soli di marzo quando la città, durante la guerra franco-spagnola,  fu tristemente  saccheggiata, il giorno 8 marzo del 1528, dai mercenari Lanzichenecchi al soldo dei Francesi guidati dal crudele visconte di Lautrec, che morirà poco dopo di peste durante  l’assedio di Napoli.

Invasa dalle truppe al soldo dei Francesi, a Foggia si combatte strada per strada, un’atroce guerriglia che finì con un terribile saccheggio subito dalla popolazione inerme; tra morti e dispersi la città si ridusse a circa un migliaio di abitanti.

Riccioli di pietra in vico Arigotte

Riccioli di pietra in vico Arigotte

Il maggior contributo di sangue lo diedero le donne ed i bambini, tra questi anche la nostra Riccioli d’Oro scomparve tra gli incendi e le distruzioni ed il suo corpo non fu più ritrovato.

La madre pregò a lungo la Madonna dei Sette Veli, protettrice della città di Foggia, affinché fosse ritrovato almeno il corpicino di Riccioli d’Oro, ma tutto fu vano e furono rinvenuti solo i suoi riccioli.  La Madonna, per compassione,  accontentò la povera madre con un singolare miracolo, trasformando i Riccioli d’Oro in tante piccole volute di pietra, che oggi ritroviamo negli angoli e nei portali di molti antichi palazzi foggiani e che al primo sole di marzo sembrano colorarsi d’oro.  Inoltre, presso il Museo Civico di Foggia, un misterioso disegno di bambina, realizzato nel secolo scorso dal Michetti, sembra raffigurare la nostra Riccioli d’Oro e qualcuno giura di aver visto sorridere ancora la fanciulla del disegno nella giornate di sole, fu forse lo spirito guida della bambina ad ispirare l’artista ?