Il terremoto del 1980 raccontato da un ferroviere
Il 23 ottobre del 1980, domenica, alle ore 19,34, un violento terremoto sconvolse la Campania, la Basilicata e la Puglia cancellando in 90 secondi numerosi paesi e causando 8848 feriti e 2914 morti.
La scossa di 6,9 gradi Richter e valutata al decimo grado della Scala Mercalli, ebbe come epicentro i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. A seguito di tale evento furono circa 280.000 gli sfollati.
I comuni più colpiti furono quelli di Laviano, Lioni, S.Angelo dei Lombardi, Senerchia, Santomenna oltre ai comuni vicini all’epicentro.
Gli effetti si estesero ad un’area molto più vasta che causò lesioni e crolli anche a Napoli oltre ad essere avvertiti in tutta l’area del meridione della penisola.
A Foggia la scossa fu avvertita da tutta la popolazione, soprattutto quella che abitava nei piani alti degli edifici e convinse tantissime persone a restare fuori tutta la notte successiva, tanto fu lo spavento causato da tale evento.
Dal seguente articolo del periodico “La voce delle attività ferroviarie” a firma di Alfredo Signorile, tutte le emozioni di chi in quel momento stava lavorando in Ferrovia