Chiesa di S.Anna
I Cappuccini giunsero per la prima volta a Foggia nel 1579. Alcuni nobili e facoltosi della Città, come Cola Zuccaro, realizzarono per i Frati un Convento sorto fuori della Città ai margini del Tratturo Regio Foggia-San Severo (il sito del Convento è l’attuale Parco dell’Iconavetere. Tuttora c’è una strada che dalla Porta Arpana conduceva al Convento: Via Cappuccini).
Annessa al Convento era la Chiesetta intitolata nel 1611 a S. Maria di Costantinopoli (inizialmente doveva intitolarsi a S. Maria delle Grazie). La Chiesetta fu in seguito ampliata per erigere cappelle gentilizie, e per accogliere i fedeli sempre più numerosi, in particolare, gli Abruzzesi che scendevano a Foggia per la transumanza.
I Frati, come è nel loro stile, pur non avendo diretta responsabilità nella cura delle anime, ebbero a cuore i poveri. Nel 1588, con l’approvazione delle autorità cittadine, si realizzò a Foggia un “Monte di Pietà” promosso dai Frati a favore dei poveri, suggerendo alla Ved. Zuccaro, Sig.ra Rosa Del Vento, senza prole, di costituire coi suoi beni il fondo di detta opera di carità, anziché destinarli al Convento.
Nel 1693, su invito di Mons. Antonio de Sangro, Vescovo di Troia, i Frati svolsero una missione cittadina, animata e guidata dal predicatore P. Antonio da Olivadi (Catanzaro).
In quella occasione, a ricordo della feconda missione, furono piantate sette croci dove ora è il recinto della Chiesa di Monte Calvario o delle Croci. In seguito le croci furono coperte da tempietti o cappelle e due croci furono eliminate per costruirvi la Chiesa del Calvario.
Dopo il terremoto del 20 marzo 1731 la Chiesa del Convento ospitò il Sacro Tavolo della Madonna dei Sette Veli, portato lì perché fosse gelosamente custodito in luogo sicuro, giacché la Chiesa dei Frati non subì danni. Fu in questa Chiesa che si verificarono le prime apparizioni della Madonna al popolo foggiano accorso ad implorarLa.
In un secondo tempo, il S. Tavolo fu portato nella Chiesa di S. Giovanni Battista, dove continuarono le apparizioni. A memoria di questo evento, i Cappuccini si onorano ancora oggi di sorreggere il S. Tavolo nelle solenni processioni.
Nel 1811, durante il regno napoleonico, come tutti i Conventi e i Monasteri, anche il Convento dei Cappuccini di Foggia fu chiuso a causa delle leggi eversive e i Frati dovettero abbandonare la Città. Vi ritornarono nel 1817, quando i Borboni ripresero il governo del Regno delle Due Sicilie, e poterono fruire non solo della Chiesa, ma anche del Convento, a differenza delle altre Comunità religiose che ne rimasero prive.
La soppressione degli Ordini Religiosi imposta dallo Stato Unitario nel 1867 sortì il definitivo allontanamento da Foggia dei Frati Cappuccini. Il Convento e la Chiesa divennero demanio militare e utilizzati come caserma di cavalleria; in seguito, negli anni trenta del ‘900, vi fu un raggruppamento di artiglieria pesante.
I Frati, pur dispersi dopo la soppressione, mantennero vivi i legami con Foggia, anzi alcuni di loro con i propri mezzi acquistarono la casa di Giuseppe Milano, duca di S. Paolo dei Principi di S. Nicandro, nelle vicinanze della Chiesa delle Croci. L’atto di acquisto fu sottoscritto da P. Francesco Maria da Apricena, Provinciale dei Cappuccini, il 17.5.1882. La casa il 17.9.1882, dopo alcuni adattamenti, divenne Convento (il secondo).
Dopo alcuni anni, nel 1891, accanto al Convento, grazie al concorso di benefattori e alla generosità dei “terrazzani”, fu eretta la Chiesa intitolata a S. Anna: fu consacrata quindici anni dopo da Mons. S. Bella, il 6.5.1916.
Il Convento, con decreto dell’8.6.1892 del Ministro Generale dell’Ordine, P. Eusebio da Ancona, divenne Sede della Provincia religiosa Cappuccina di S. Angelo, comprendente i numerosi conventi delle province civili di Foggia, Benevento, Avellino, Caserta, Campobasso ed Isernia.
Nel 1916 fu ospite nel Convento di S. Anna P. Pio da Pietrelcina, che vi rimase per circa sette mesi, lasciando il ricordo della sua edificante presenza, ma anche quello di terribili rumori, provenienti dalla sua cella, segni della presenza di satana che assaliva il pio religioso.
Nel 1931 alla Provincia di Foggia dei Frati Minori Cappuccini fu civilmente riconosciuta la personalità giuridica.
Il 2.2.1932 Mons. F.M. Farina con lo stesso decreto trasferiva la sede della Vicaria Curata di S. Maria delle Grazie nella Chiesa di S. Anna e la erigeva a Parrocchia, affidando la cura pastorale ai Frati Cappuccini, previa Convenzione tra il Vescovo e P. Bernardo d’Alpicella, Ministro Provinciale, datata 1.11.1931. Due anni dopo l’erezione a Parrocchia, la Chiesa fu restaurata internamente e gli affreschi della parte alta delle pareti e del soffitto di V. Penati, raffiguranti S. Anna, S. Michele Arc., S. Francesco d’Assisi ed episodi della vita di S. Fedele da Sigmaringa e di S. Corrado da Parzan, furono ritoccati dal Prof. F.sco Paolo Grilli.
Fu restaurata nuovamente negli anni cinquanta, quando fu necessario intervenire per riparare i danni subiti dai bombardamenti aerei del 1943. In quella circostanza, nel 1953, fu decorata dal pittore foggiano Vito Fasano. Più tardi, nel 1958, benefattore Andrea Marasco, fu rifatta la pavimentazione della Chiesa.
Con Regio Decreto del 14.12.1942 la Parrocchia di S. Anna fu civilmente riconosciuta come Ente Ecclesiastico.
Nell’immediato dopoguerra (seconda guerra mondiale) Mons. Farina e il Padre Provinciale tentarono vanamente di rientrare in possesso dell’antico Convento e dell’annessa Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, ridotti, anche per le vicende belliche, ad un cumulo di macerie, e far ricostruire tutto a spese dello Stato, con i fondi stanziati per riparare i danni bellici. La richiesta, più volte inoltrata al Ministero competente, non fu accolta. L’area dove sorgeva l’antico Convento è ora Parco dell’Iconavetere, realizzato dal Comune di Foggia in occasione del 250° anniversario delle Apparizioni della Madonna dei Sette Veli. Nel parco si erge un’edicola commemorativa accanto al rudere del vecchio Convento o dell’antica Chiesa.
Negli anni 1986-1991, durante il ministero parrocchiale di P. Gianmaria Digiorgio, a spese dell’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Puglia e col concorso generoso dei fedeli, furono eseguiti lavori di restauro e di ristrutturazione, sia in Chiesa che nel Convento, dalla Ditta Giovanni Di Modugno sotto la direzione dell’Arch. Sandro Sergio Salvati. Il restauro delle statue, della bussola d’ingresso, del coro e del portone della chiesa è opera della Ditta Riondino (Foggia).
I lavori in Chiesa possono considerarsi completamento delle opere di trasformazione realizzate nel 1969-70, suggerite dalla Riforma Liturgica. Originariamente vi erano cinque altari; nel 1969 furono demoliti quattro altari; ora vi è uno solo in marmo nella Cappella laterale. Anche la balaustra fu eliminata nel 1969. Ora nel presbiterio tutti gli elementi sono in legno scuro: ambone, mensa, tabernacolo, sede per il celebrante, scanni per i ministranti, base e croce che regge l’antico Crocifisso. I nuovi banchi per i fedeli e il nuovo confessionale, sono stati forniti dalla Ditta Genuflex di Maser (Treviso) nel 1988.
Finiti i lavori di restauro e completato l’arredamento della Chiesa, questa fu riaperta al culto il 26.7.1988 da Mons. G. Casale col rito della benedizione dell’altare.
(ved. anche La festa di S.Anna)