Assonanza tra il dialetto foggiano e l’arabo
Alba Russo è una giovane, bella e colta ragazza foggiana che, come tanti, è stata costretta ad emigrare in quel di Bologna (sede di Forlì) per realizzare i suoi “sogni”. Tra questi quello di laurearsi in lingue e, più precisamente, come “traduttore interprete” con specializzazione in “Mediazione linguistica interculturale”. Un esperienza impegnativa e studi non certo facili.
E ci riesce benissimo discutendo una tesi dal titolo un po’ lungo ma abbastanza interessante: “Gli arabi nei dialetti e nelle tradizioni musicali pugliesi: Un viaggio alla scoperta dei legami che uniscono due culture apparentemente distanti tra loro”
Fate bene attenzione, cari lettori, su quel termine “apparentemente..” perché Alba, approfondendo gli studi comincia a rendersi conto di come alcuni termini arabi somiglino stranamente a quelli del dialetto foggiano. Uno, due, tre termini; non può essere più una coincidenza. Alba, decide di approfondire; tra i tanti libri si ricorda di quel grande “Vocabolario comparato del dialetto foggiano” del nostro concittadino Antonio Sereno. Inizia a procurarsi documenti tra i quali molti rinvenuti presso la biblioteca dell’Università del crocese, presso la prima circoscrizione, dove sono conservati molti atti riguardanti le nostre tradizioni più antiche e popolari.
La nostra studentessa, attraverso una certosina analisi e comparazione dei termini tratti dal menzionato dizionario e la corrispondente lingua araba, ben presto individua una lunga serie di parole che attraverso l’assonanza della radice, corrispondono. La cosa ancor più interessante è che la maggior parte di questi termini riguarda proprio la vita dei contadini, la pastorizia, l’agricoltura, in particolare risalente ai tempi del medioevo e descrivono in modo impressionante taluni aspetti comuni alla vita dei foggiani del tempo. L’ulteriore approfondimento storico con le vicende di quel periodo medioevale nel quale grande fu l’influenza arabo/saracena nei territori pugliesi, dove furono creati numerosi emirati; in particolare in quello della nostra provincia, tra tutte, Lucera, vero e proprio fulcro dell’arabismo in particolare nel periodo federiciano, ha permesso alla neo dottoressa di realizzare un’analisi fonetica e linguistica dei dialetti pugliesi ( a quello foggiano è dedicato un intero capitolo della tesi, nel quale si parla delle origini e della storia del dialetto foggiano) dalla quale ha portato alla luce un gran numero di sostantivi corrispondenti in maggior parte al nostro dialetto. La seconda parte degli studi ( Musica e Danza) ha analizzato le somiglianze dal punto di vista culturale con riferimento alle tradizioni popolari quali canti e danze arabe e le corrispondenti pugliesi. Anche qui molte le assonanze tra tradizioni pugliesi e arabe; una per tutte la famosa Taranta: danza tipica e dalle comune origini.
All’iniziale incredulità del docente/relatore della tesi della nostra concittadina, Professor ADDOUS, ha fatto seguito un grande interessamento dello stesso, sino a chiederLe di dedicare i prossimi due anni di specializzazione all’approfondimento di questo straordinario argomento che ha destato in tutta la commissione grande interesse. Che dire: “Nemo profeta in patria” ; è proprio vero. Occorreva l’impegno e lo studio approfondito di una giovane figlia di questa terra, che forse mai avrebbe immaginato di portare il nostro dialetto, per giunta quello più popolare e antico, all’attenzione di un così alto consesso e fuori dai ristretti confini territoriali, per valorizzare una lingua da più parti bistrattata anziché studiata come accade in altre realtà della nostra mai abbastanza conosciuta Italia.
(Salvatore Aiezza)