La storia di Foggia attraverso le sue strade
In questo capitolo si cercherà di approfondire la storia della città attraverso le strade e la toponomastica. Il lavoro sarà graduale, poichè notevolmente lungo, permettendo ovviamente a tutti coloro che ne sapessero qualcosa in più, di fornire le dovute notizie in merito.
Via Conte Appiano
Il toponimo “strada Condappiano” si trova già nel Catasto provvisorio del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839 per indicare il tratto dell’attuale via della Repubblica dalla chiesa di S.Rocco a piazza Cavour. E’ confermato in documenti del 1868, ma dal piano regolatore del 1894 la “via” conte Appiano stava ad indicare l’attuale via Torelli (da piazza Cavour alla trasversale via Trieste). Così fino al secondo dopoguerra, ma da allora la via Conte Appiano indica la strada, in prosecuzione di via Torelli, da via Trieste a piazza Pavoncelli.
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Corso Cairoli
L’atto di nascita risale alla metà del Settecento, e il suo sviluppo dall’attuale piazza XX settembre a piazza Giordano alla fine dello stesso secolo. Inizialmente viene chiamato “strada S.Francesco Saverio”, toponimo che si conserva nel Catasto provvisorio del 1811, nella pianta Mongelli 1839 e in documenti del 1869. Verso il 1890 la strada è ribattezzata corso Cairoli e il toponimo risulta già nel piano regolatore del 1894 com’è ancora oggi.
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Via Campanile
Già chiamata vico o strada, dal corso Vittorio Emanuele porta alle spalle della Cattedrale e da qui, attraverso l’arco omonimo, alla piazza Felici. Fino al secolo XVII molto più larga (era detta “strada della Crusta”), tanto che su di essa prospettava la facciata orientale dell’antico Palazzo Dogana, dalla metà di detto secolo fu in parte edificata anche in aderenza a detta facciata, assumendo la larghezza attuale. Documenti del sec. XVIII la riportanospesso come “strada dietro al campanile” (ossia quello della chiesa). Nel Catasto provvisorio del 1811 è riportata come vico Campanile e nella pianta Mongelli del 1839 è registrata come vico Tribunale del Commercio. La variazione toponomastica si ebbe nel 1818, quando fu istituito il detto Tribunale che ebbe sede appunto in quel sito. Almeno dal 1872 è stata ribattezzata via Campanile.
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Via Pescheria
E’ di antica formazione e forse risale, almeno per un breve tratto, all’epoca in cui fu costruito il palazzo di Federico II a porta Grande (1223-1225). Denominata in origine semplicemente piazza, con l’istituzione del pubblico mercato a metà del secolo XVI, quando aveva già la presente consistenza, fu comunemente denominata “strada della Pescaria”. La strada collega piazza Federico II a piazza Nigri e nel Cinquecento vi era il settore ittico del mercato che si svolgeva anche e soprattutto nella piazza Nigri; il commercio ittico in quel sito continuò sino all’inizio del XIX secolo per cui il toponimo fu in uso comune a quell’epoca. Nel Catasto del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839 è attestata come “strada Pescheria”, e almeno dal 1927 è detta via Pescheria.
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Vico Corridoio
Pietro Miani, nel Seicento, aveva un suo palazzo nell’attuale piazza Mercato, all’angolo destro scendendo per l’odierno vico Corridoio. Da allora, forse, il vico si disse di Miani. L’immobile, che nel Catasto del 1741 risulta di proprietà di Leonardo Miani, fu danneggiato abbastanza dai bombardamenti aerei del 1943 e il palazzo fu radicalmente ristrutturato. Un “vico Miani”, notato nello stradario del 1810, trovasi mutato in “vico Peschi” nello stradario del 1820. Ma il “vico Miani” attestato nel Catasto provvisorio del 1811, corrisponde all’odierno vico Corridoio, che collega il mercato Arpi con via Manzoni.
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Via De Mita
Ha origine nel tardo Settecento, quando fu edificato l’omonimo palazzo ed è riportata nel Catasto provvisorio del 1811, nella pianta Mongelli del 1839 e in tutte le successive fino ai tempi attuali. In origine, e fin verso il 1935 quando sorse la piazza Marconi, era detta vico De Mita e probabilmente questo era sormontato da un arco detto pure De Mita. Oggi collega la detta piazza con il corso Vittorio Emanuele II ed è più breve, essendo rimasto un tratto incorporato nella piazza.
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Via La Greca
Denominato vico Galeano, sorse verso la fine del Seicento quando un orto del Capitolo dell’allora Collegiata venne dato a censo ad un certo Domenico Rossignoli che, in seguito, lo fece lottizzare a scopo edificatorio. Nel Catasto provvisorio del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839 è ribattezzato vico La Greca, da cui l’attuale via La Greca che collega via Saverio Altamura a piazza Cesare Battisti.
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Piazza Cavour
Sorta sull’antica posta di Croce, è la principale piazza della città, delimitata un tempo dal pronao della villa comunale (l’originale del 1827, semidistrutto per i bombardamenti del 43, era più avanzato rispetto al presente che fu edificato in medesimo stileverso il 1947), dal palazzo Vaccarella del 1875, dal palazzo mandara-trifiletti del 1878, dalla caserma dei carabinieri che risaliva agli anni 1885-86, dall’orfanotrofio Maria Cristina del 1835-36 e dalla vecchia Chiesa della Madonna della Croce. Il 1° marzo del 1924 fu adornata della Fontana del Sele e dal 1938 la chiesa e l’orfanotrofio hanno ceduto il posto al palazzo degli Uffici Statali. Negli anni 70 sia la caserma che il palazzo Mandara-Trifiletti sono stati abbattuti per edificare rispettivamente l’edificio dove aveva sede l’UPIM e l’altro detto della “Fondiaria”. Da generazioni è sempre stata la piazza d’incontro anche se oggi è affogata dal traffico automobilistico.
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Via Schiraldi
Alle spalle di palazzo Dogana in piazza XX settembre, era denominata strada delle Case (o Caselle) di S.Domenico già nel 1733 . Il toponimo, spontaneo e popolare, derivava dalle case o caselle sorte pochi anni prima sull’orto dei Domenicani. Nella pianta Mongelli del 1839 si trova già vico Schiraldi, come nel 1927 e nel 1931.
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Via Valentini Vista Franco
Nasce nella prima metà del Settecento nel quartiere successivamente detto degli “Scopari”. Chiamato “3°vico Zezza” nel 1810, nel 1820 il toponimo trovasi mutato in “vico Conocchiala” e in “vico Cannocchiale” nella pianta Mongelli del 1839 e almeno fino al 1931. Nel corso del risanamento del quartiere, negli anni trenta del XX secolo, si realizzò la “via dell’Impero”, oggi via Dante, e scomparvero le vie Scopari e Giuncai, mentre il vico Cannocchiale si ridusse all’attuale tratto tra via Dante e via Le Granate. Nell’attuale toponomastica il vico Cannocchiale è ribattezzato via Franco Valentini Vista.
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Vico Perrastri
Nasce dopo il terremoto del 1731 unitamente al Borgo Croci. Nel 1810 era detto “1° vico Crocesi” ma nel Catasto del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839 è detto “vico Crocesi”. Almeno dal 1927 è stato ribattezzato “vico Perrastri”.
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Via Le Maestre
La suggestiva via le Maestre non ha nulla a che vedere con le insegnanti, ma ricorda l’antico toponimo della “Strada Maestra di Sant’Angelo”, dall’omonima chiesa poi distrutta; toponimo più volte citato negli antichi documenti e nei catasti cinquecenteschi e settecenteschi della città di Foggia.
Questa vecchia strada si snoda dall’attuale Via Duomo, fino ad inoltrarsi nel cuore della Terra Vecchia, la parte più antica del centro storico di Foggia. In questo tratto, dopo l’incrocio con via Ricciardi, un tempo, il nome della via ere diverso: “Via Puzzo della Rota”, per la presenza in loco di un vecchio pozzo poi interrato.
Proprio in questo tratto finale, la strada riserva un particolare fascino esoterico. Infatti, il punto in cui via le Maestre, incurvandosi leggermente, si congiunge con via Nunziata Sulmona, forma un vero e proprio trivio. Sostantivo che ci riporta all’antichità, ove questa particolare situazione stradale, collegata alla magia del numero 3, era sempre onorata da qualche piccola edicola, o altarino devozionale, dedicato al culto di Mercurio, dio delle strade, dei commercianti e dei ladri.
La tradizione storica ci insegna che, col tempo, molte edicole pagane furono trasformate in altarini dedicati a Santi Cristiani, eredi della fede popolare per questo o quel protettore divino.
Proprio nella parte più antica della nostra città, la Terra Vecchia di origine normanna, ove si snoda il tratto finale in esame di via le Maestre, esisteva un decoroso palazzo proprietà della Santissima Annunziata di Sulmona, chiesa dell’omonima cittadina abruzzese, da cui il toponimo dell’omonima via. Questo convento abruzzese aveva a Foggia alcune proprietà ed era interessato alla transumanza delle greggi dal suo territorio alla pianura del Tavoliere. Un’edicola, o una piccola cappella, era posta sicuramente presso il palazzo e la via, ma oggi non v’è più traccia neppure di qualche misero rudere dell’antico palazzo.
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Piazza Vincenzo Nigri
Dalla metà del Cinquecento sino ai primi dell’Ottocento veniva denominata Piazza Mercantile. Urbanisticamente la sua origine risale alla prima metà del Duecento, ma solo dalla metà del XVI secolo acquisterà forme e dimensioni prossime a quelle attuali per la costruzione del palazzo del Capitano Regio e dell’Università a porta Grande. Sarà questo il motivo per cui, in questo periodo, la piazza Mercantile si trova indicata anche come “largo dell’Università”. Nel Catasto provvisorio del 1811 è registrata solo come “piazza Mercantile”, ma nella pianta Mongelli del 1839 la sua denominazione ufficiale è “largo Palazzo Comunale”. Nel piano regolatore del 1894 è già variata in “piazza Municipio” e, dopo il 1916, sarà definitivamente dedicata al grande sismologo foggiano Vincenzo Nigri.
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Piazza XX Settembre
Quando, tra il 1749 e il 1762, il nuovo palazzo Dogana assunse quasi l’attuale consistenza con l’edificazione dei corpi di fabbrica sulla piazza, su vico Palazzo e su via Schiraldi, fu delimitato quello che, allora, si disse “largo Palazzo”. Il toponimo risulta anche nel Catasto del 1811 e nella pianta Mongelli del 1839. Subito dopo il 1860 fu cambiato in “piazza Prefettura” e in “piazza XX Settembre” nel 1895, come da lapide apposta in quell’anno.
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Via Le Orfane
Da Via Arpi a Via N. Sulmona. Il toponimo fa esplicito richiamo al Conservatorio delle orfane fondato in uno stabile della zona da Teresa De Stasio nel 1688. Il Conservatorio mutò il nome in quello di “Santa Teresa” e nel 1915 confluì nei Conservatori raggruppati al Conventino. L’originario Orfanatrofio venne bombardato nel 1943.
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Via Nunziata Sulmona
Così è riportato sulla targa che titola stessa via, quasi ad indicare un nome ed un cognome, appunto Nunziata Sulmona. In effetti il riferimento più preciso è da considerarsi: “SS. Annunziata di Sulmona”, una cappella costruita dai pastori abruzzesi transumanti sull’attuale sito dell’Istituto Marcelline.
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Piazza De Sanctis
Alla fine del Cinquecento era detta piazza Duomo, come indica un’originale panoramica dell’epoca, e prima ancora semplicemente “piazza”. Si fa riferimento anche a “Largo dell’Annunziata” per indicare la zona antistante l’ingresso dell’attuale Basilica Cattedrale e l’ex convento omonimo, come attestato nel 1748 e poi nella pianta Mongelli del 1839, oltrechè nel Catasto provvisorio del 1811. Documenti del 1857 e del 1872 lo riportano come largo Vescovado, mentre nel piano regolatore del 1894 si legge piazza Cattedrale, comprendente anche l’attigua piazza oggi intestata al cardinale Pericle Felici. Il largo dell’Annunziata fu definitivamente ribattezzato piazza De Sanctis forse nel 1917, in occasione del centenario della nascita del critico letterario.
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Vico dell’Annunziata
Ancora oggi collega via Arpi con via Campanile, partendo da vico Mastrolillo. E’ nell’antico centro storico, alle spalle del’ex convento dell’Annunziata. Il toponimo è attestato già nel 1731, quando dal vico si accedeva all’atrio coperto dell’antico palazzo Dogana. Detto “2° vico Annunziata” nel 1810, divenne poi semplicemente vico dell’Annunziata come attesta il Catasto del 1811.
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Arco dell’Annunziata
Trovasi ancora oggi nell’antico centro storico, nel vico omonimo che collega le vie Mastrolillo e Campanile. Fu fatto costruire dalle suore della SS.Annunziata che avevano acquistato l’antico palazzo Dogana nell’odierna piazza Federico II. A partire dal 1754, infatti, le religiose ristrutturarono detto edificio, lo sopraelevarono di un piano e lo collegarono mediante l’arco al primitivo nucleo del loro convento, diventato successivamente sede delle scuole “Giovanni Pascoli”.
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Via Manzoni
A metà del 600, abbattute gran parte delle mura, nacque la strada che nel tratto tra l’Epitaffio e l’attuale vico Corridoio venne denominata “Strada dell’Epitaffio”.. Il catasto del 1741 la conferma, e registra la “strada de’ Sassi” tra detto vico e via Ricciardi, che poi fu incorporata nella prima, secondo il Catasto 1811 e la pianta Mongelli 1839. La strada dell’Epitaffio, nel 1856, era intitolata a S.Giuseppe; poi, nel 1873, tutto il tratto da via Fuiani all’Epitaffio fu dedicato ad Alessandro Manzoni.
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Corso Giannone
Si sviluppa, poco dopo l’unità d’Italia, dall’attuale piazza Cavour alla stazione ferroviaria e, dalla parte opposta, verso piazza Maria Grazia Barone, così come si nota nel piano regolatore del 1894. Il corso si completa verso il 1920 circa ma, mentre il toponimo si conserva sino ad oggi per il secondo tratto, per il primo si scelse “viale Ferrovia”e, intorno al 1918 “viale XXIV Maggio”.
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Via Dante Alighieri
Sorse nel 1937 con il nome di via dell’Impero dopo che l’amministrazione podestariale deliberò (31 dicembre 1931) il risanamento del quartiere Scopari. In essa, per tutta la lunghezza da corso Garibaldi a corso Cairoli, fu incorporato anche il settecentesco vico Giuncai. La denominazione, che si riferiva al nuovo impero italiano d’Etiopia, rimase fino al 1943 e l’anno dopo l’ampia arteria fu ribattezzata via Dante.
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Via Saverio Altamura
Denominata “Strada Maddalena”, ha origine qualche anno dopo il 1731 lungo il confine tra l’orto delle Cantarelle e uno degli orti del Capitolo della Collegiata (oggi chiesa arcivescovile metropolitana). All’epoca collegava trasversalmente lo “stradone di S.Antonio abate” al tratturo per Cerignola, ossia corso Vittorio EmanueleII e via della Repubblica. Nel Catasto del 1741 si trova come “strada delle Pentite” e in quello del 1811 è detta “strada Maddalena”, come nella pianta Mongelli del 1839 e nel piano regolatore del 1894; ma già nella Guida di Foggia del 1927 si trova ribattezzata come via Saverio Altamura.
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Via Garofalo
Denominata “Strada Petronilla”, nasce verso la fine del 700 e nel 1810 era detta “Ottava strada del borgo a Gesù e Maria”. Come strada Petronilla trovasi attestata sia nel Catasto del 1811 che nella pianta Mongelli del 1839. Subito dopo il 1927 è stata dedicata al S.Ten. Umberto Garofalo e collega, oggi, piazza Giordano con via Pietro Scrocco.
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Via Costantino Capozzi
E’ di origine tardo settecentesca e nel 1810 era detta “Quinta strada del borgo a Gesù e Maria”, toponimo che nel 1820 trovasi mutato in “Strada Petrosino”. Così è pure nella pianta Mongelli del 1839, mentre nella guida di Foggia del 1927 viene chiamata, forse erroneamente, “via Petrosillo”. Oggi è via Costantino Capozzi e mette in comunicazione piazza Giordano e vico Quattro Porte, con andamento parallelo a via Delli Carri.