Giulio De Petra
Giulio De Petra nacque a Foggia nel 1899 da Carlo, abruzzese qui trasferitosi definitivamente per continuare l’opera del padre quale proprietario terriero, e da Michelina Anglisani, nostra concittadina.
Conclusi gli studi liceali con profitto e lode presso i monaci di Montecassino, Giulio si laureò nel 1923 in medicina e chirurgia presso l’Università di Napoli, dove conobbe e sposò Ottavia Aiello.
Dopo una formazione di base presso l’ospedale dei Pellegrini di Napoli, rientrò a Foggia quale aiuto primario di chirurgia degli Ospedali Riuniti.
Nel 1936, superata brillantemente la specializzazione in ostetricia e ginecologia, si dedicò con serafica dedizione ed instancabile zelo presso la locale maternità.
Durante i tristi giorni dei bombardamenti aerei del 1943 che con ferocia inaudita recarono danni incalcolabili soprattutto alla popolazione, De Petra si prodigò con abnegazione e tenerezza a soccorrere i numerosi feriti che affollavano le corsie degli Ospedali Riuniti; in quel frangente, senza luce, senz’acqua, senza cibo, con pochi ed inadeguati mezzi a disposizione, il dottor Giulio De Petra segnò, fra le grida di dolore e di disperazione dei feriti, un solco profondo del suo carattere buono ed affabile, di valente chirurgo, e di uomo dal cuore grande e di una generosità non comune.
Il chirurgo ricoprì cariche pubbliche, tra le quali, dal 1946, quella di Presidente dell’Opera Pia Scillitani; per molti anni fu medico fiduciario delle Ferrovie, nonché assessore municipale eletto nelle liste del partito politico “L’Uomo Qualunque”.
La figura del dott. De Petra si distingue soprattutto per le sue specifiche qualità di medico, di chirurgo, di ostetrico e di ginecologo; a queste si aggiunge l’alto senso di responsabilità professionale, di amore, di umanità e di carità verso i suoi pazienti specialmente i più bisognosi, tanto che venne definito “il medico dei poveri”.
La Sezione di Foggia dell’associazione Mogli Medici Italiani, a lui intestata, istituì nel 1984, la borsa di studio “Giulio De Petra” allo studente iscritto alla facoltà di medicina, per il miglior lavoro svolto sul tema: “Umanizzazione della medicina”.
Morì il 1° gennaio del 1951, subito dopo aver ultimato un lungo e difficile intervento chirurgico; il decesso venne accolto con immenso cordoglio tanto che ai suoi funerali parteciparono centinaia e centinaia di cittadini di tutte le classi sociali, ma specialmente poveri, a molti dei quali don Giulio non solo aveva offerto gratuitamente le sue prestazioni private, ma dato loro del denaro per comprare le medicine.
(fonte: Gaetano Spirito “La storia di Foggia attraverso la toponomastica” ed. Bastogi)