Stefano Capone
Stefano Capone (23-5-1959/27-5-2007) era un intellettuale dalla personalità poliedrica: uomo di cultura e di spettacolo, affermato ricercatore conosciuto a livello internazionale, apprezzato insegnante di lettere, musicista e musicologo. Egli era membro del CNR per la sezione di critica letteraria e unico referente per quanto concerne l’opera comica e il 700 teatrale. Dal 1987 è stato docente di materie letterarie presso vari istituti superiori ma non aveva mai smesso la sua attività di ricerca sull’0pera buffa napoletana, una forma di spettacolo teatrale e musicale poco conosciuta ma di fondamentale importanza nella storia della letteratura,della musica settecentesca e del melodramma. Dopo aver tenuto vari seminari presso l’università degli studi di Napoli nel corso degli anni 90, ha terminato la sua carriera universitaria come docente di Storia dei generi letterari presso l’università di Arezzo.
Aveva continuato ad occuparsi di melocommedia in quasi tutte le sue pubblicazioni; tra le tante ricordiamo le più importanti: “Li stravestimiente affortunate: storia di un opera proibita” (Na-1985), “Autori,imprese,teatri dell’opera comica napoletana” (Fg-1992), “Le nozze del principe” (FG-1997), “I racconti della rivoluzione: documenti per una storia del 1799 in Capitanata” (Fg-1999), “Piccinni e l’opera buffa”, e i suoi ultimi libri usciti postumi pochi giorni dopo la sua morte “Il dramma sregolato” e “L’opera comica napoletana”.
Il prof. Capone amava il teatro e ha collaborato attivamente alla produzione di alcuni spettacoli con compagnie e associazioni locali, senza contare la sua esperienza come insegnante presso L’Officina teatrale di Pino Casolaro. Durante i suoi anni a Napoli aveva collaborato con grandi uomini di teatro quali Beppe Barra, Roberto De Simone ed Enzo Cannavale. Egli non trascurava nemmeno la televisione occupandosi di tematiche impegnate ma anche più leggere come il calcio: infatti ultimamente partecipava come opinionista alla trasmissione “Il sofà del lunedì” (di cui era anche autore delle sigle) condotta da Antonio Troisi su Telefoggia.
Inoltre aveva collaborato con varie case editrici, ricoprendo al loro interno incarichi importanti.
La scomparsa di Stefano Capone ha lasciato un vuoto profondo nel panorama culturale locale e nazionale e l’unico invito che si può fare alle varie istituzioni è di non dimenticare questo foggiano illustre,organizzando premi o seminari in suo onore, visto che spesso in vita non gli sono stati tributati i giusti riconoscimenti che avrebbe meritato.
(a cura della sorella Anna)