Mario Soro
Mario Soro nacque a Taranto il 13-10-1926 da Stefano ed Emilia Rizzi e si trasferì a Foggia nel novembre 1928. Secondogenito di una famiglia semplice e operosa, fu unito per tutta la vita da un profondo sentimento di affetto alla sorella maggiore Violantina. Nel 1955 sposò Giovanna Carriero e dalla loro unione nacquero Stefano, Emilia e Leonardo.
Dal padre, scultore e pittore decoratore, apprese i primi elementi dell’ arte, avendo ereditato da lui sensibilità e predisposizione artistica. Ebbe come insegnanti il professore di disegno Salvatore Postiglione ed il professore di disegno e pittura Sebastiano Fortuna.
Appena adolescente, tornò temporaneamente nella città natale dove ebbe il suo primo impiego in qualità di tecnico disegnatore presso il Cantiere Navale “Franco Tosi” dal settembre del 1941 al luglio 1942.
Terminata la guerra , conseguì l’ abilitazione tecnica per geometri presso l’ Istituto Tecnico Governativo “P. Giannone” di Foggia nell’ anno scolastico 1946-47.
È importante ricordare la collaborazione artistica con il padre Stefano per graffiti su intonaci esterni in un palazzo Scaramella a Foggia nel 1939 ed a Villa Rolfi a Siponto nel 1940-41 ed ancora per pitture ad encausto di santi a Celle San Vito nel 1947 e nella chiesa di Santa Maria della Croce a Foggia nel 1949.
A partire dal 1948, prestò servizio presso vari Enti, lavorando inizialmente presso l’ Ufficio Tecnico Ricostruzione del Comune di Foggia, poi presso il Consorzio Generale di Bonifica, Direzione dei Servizi Tecnici di Ingegneria, ed infine, nel marzo 1949, presso l’ Istituto Autonomo Case Popolari di Foggia dove lavorò fino al novembre 1987, anno in cui maturò la pensione. In tale istituto gli furono attribuite la nomina a capo reparto manutenzione, nel 1965, e la nomina a capo reparto progettazione, nel 1969.
L’ alto senso del lavoro profuso del proprio impiego non mortificò mai la sua vera passione per l’ arte e la pittura, per quel mondo di armonie perfette, di colori e di emozioni che si opponeva al lavoro tecnico di ufficio. Egli riuscì, infatti, se pur con grandi sacrifici, a conciliare l’ attività tecnica svolta presso i vari Enti con la sua vocazione artistica. La spiccata propensione per l’ arte pittorica gli avrebbe ben presto consentito numerosi successi e lusinghieri consensi di critica.
Vinse il primo premio ai “Ludi Iuveniles Arte-Disegno” di Taranto nel 1942, quando aveva appena sedici anni. Così scrissero di lui sulla rivista “Artistica”: “Presso l’ altra finestra un marinaretto pittura ad olio un tramonto sul mare, mentre una barca rientra alla sua spiaggia. Le pennellate sono chiare, le tonalità calde, la composizione è equilibrata, c’è insomma il nostro cielo e il nostro mare e questo ci fa piacere perchè ci dimostra di essere un buon osservatore ed un discreto tecnico ad olio”.
In seguito partecipò a vari concorsi e mostre d’ arte ottenendo importanti riconoscimenti. Si ricordano: nel 1956 il “Premio Foggia”, Mostra Nazionale d’ Arte Figurativa Contemporanea cui partecipò, premiato, col dipinto ad olio “Case a Peschici”, nel 1970 il Primo Premio Interregionale di Pittura di Bari, ove presentò il dipinto ad olio “Vasi dauni con paesaggio”, vincendo la medaglia d’ argento.
Nonostante il suo temperamento schivo e riservato, ebbe tanti estimatori, non solo tra i critici, ma anche tra la gente comune.
Mi piace ricordare ciò che scrisse un committente in una lettera spedita a Taranto nel luglio 1953:”Chiarissimo Sig. Mario, il ritratto di mio figlio è stato da tanti ammirato per la chiarezza dei lineamenti, per quel sorriso che sembra reale, e per quello sguardo così vivo; è quanto più reale poteva farsi ed a me come a mia moglie nel guardare la sua opera sembra vedere il nostro figlio Arnolfo come era solito sorriderci”.
I suoi quadri figurano in collezioni private in Italia ed all’ estero.
Nel 1971 entrò a far parte della Commissione Diocesana d’ Arte Sacra di Foggia.
Ha dato prova di avere una sensibilità artistica completa: restaurò vari quadri tra cui ricordiamo “I Quattro Evangelisti” di Guido Grilli nella Cattedrale di Foggia; un quadro di S. Chiara di Domenico Preste nella chiesa dell’ Annunziata; tre quadri della Pinacoteca del Museo di Foggia, altri dipinti per conto di vari privati.
Foggia fu la sua città di adozione alla quale, insieme alla natìa Taranto, si sentiva molto legato. Importanti sono i diversi lavori tecnici eseguiti: rilievi e disegni per il piano di ricostruzione della città di Foggia su progetto dell’ arch. Manlio Pelilli nel 1947, disegni per la Cripta di S. Maria delle Grazie e la Tomba di Padre Pio in San Giovanni Rotondo su progetto dell’ arch. Ugo Jarussi nel 1968, collaborò con gli stessi nella realizzazione di vari progetti con rilievi, disegni, prospettive e con altri tecnici quali: l’ architetto Domenico Galluzzi e gli ingegneri Vito Ciampoli, Luigi Miranda, Eugenio Telesforo, Mario Quaglini, Mario Natola, Vincenzo Caputo.
Collaborò con l’ ing. Eugenio Telesforo, per l’ IACP di Foggia, al progetto per la Chiesa nel villaggio dei pescatori di Manfredonia nel 1959.
Progettò un nuovo altare per la chiesa S. Maria delle Grazie in Foggia nel 1971.
Fu autore della bozza-progetto del monumento a Federico II di Svevia in Foggia nel 1982.
Progettò la Fontana in piazza XX Settembre per la quale la Giunta Comunale di Foggia il 14.12.1982 deliberò un encomio a suo nome ed una medaglia d’ oro a testimonianza della proficua e disinteressata dedizione dimostrata alla città di Foggia.
Conseguì il primo premio per il pubblico concorso sul tema “Idea-progetto per la sistemazione di una locomotiva nella villa comunale in ricordo dei ferrovieri caduti in guerra”, il monumento fu inaugurato il 10.05.1985.
Per l’ Istituto dei Padri Salesiani in Cerignola progettò una Cappella-Oratorio nel 1986.
Nel 1988 la Giunta Comunale affidò all’ arch. U. Jarussi ed a lui, sotto la sorveglianza e la consulenza dell’ ing. Capo p. Armillotta dell’ ufficio tecnico comunale, l’ incarico per la realizzazione di un piano generale relativo ai lavori di restauro per il recupero delle Chiese settecentesche in Foggia e la redazione della mappa del colore per il Centro Storico.
Nel 1989 partecipò alla stesura del bando di concorso nazionale di:”Idee per il progetto artistico della porta della basilica cattedrale di Foggia”.
L’ attivo contributo alla crescita artistico- culturale della città di Foggia si attesta anche attraverso la partecipazione alla stesura di libri e riviste con disegni e ricerche; tra questi ricordiamo: i disegni per “Spazi esterni e scenografia” dell’ arch. U. Jarussi, 1948; la pubblicazione “Case e tipi di alloggi costruiti o gestiti in Foggia e provincia dall’ IACP”, 1952; i disegni per il Duomo di Foggia vol.2 Collana “Archivium Fodianum” del sac. Michele Di Gioia, Foggia nel 1975; la collaborazione per “Foggia, Genesi urbanistica, vicende storiche e carattere della città”, dell’ arch. U. Jarussi, Bari nel 1975; la pubblicazione “Tipologie residenziali speciali” per conto dell’ IACP, Foggia nel 1980; Il Convento dei Cappuccini di via San Severo e la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a Foggia su “Nuovo Risveglio” del 20.6.1980; la collaborazione con testi per “Il Centro Storico- Foggia -Chiese, Palazzi, Monumenti” del Cenacolo Culturale C. Ferrini, 1991.
È stato citato da altri autori come ad esempio Giuseppe de Troia ne “Il Terremoto del 1731”, in occasione del 250° anniversario delle Apparizioni dell’ Iconavetere, 1981; e nel libro “Dal Monte di Pietà di Foggia alla Banca del Monte di Foggia”, edito dallo stesso istituto nel 2001; da Gaetano Spirito in “Foggia e l’ antico convento dei Cappuccini. Nella storia e nella tradizione”. Foggia, 1986.
Mario Soro è morto a Foggia il 3.10.2006.
(Notizie e immagini sono state fornite dal figlio dell’artista Stefano)
Dipinti, restauri e progetti di Mario Soro: