Pasquale Padalino
Pasquale Padalino è uno di quei calciatori che in carriera ha saputo onorare la sua foggianità indossando non solo la maglia rossonera, ma anche quella di altre importanti squadre italiane, riuscendo a vestire anche quella azzurra della nazionale.
Nasce a Foggia il 26 luglio 1972 mentre calcisticamente muove i primi passi nella Juventus San Michele dove viene notato dai dirigenti del Foggia e, a dodici anni, passa nel settore giovanile rossonero dove in campo viene impegnato come centrocampista.
Il suo debutto in prima squadra avviene, non ancora diciassettenne, nella stagione 1988/89, per volere di Pino Caramanno che lo nota nelle squadre giovanili e decide di portarlo con sè. Quello è l’anno della promozione in serie B e Pasquale contribuisce alla vittoria finale con due presenze in campionato.
Per Caramanno l’avventura in rossonero termina con la promozione nella partita di Trapani contro il Palermo ma Padalino resta una pedina importante dello scacchiere del Foggia di Zeman nelle due successive stagioni in serie B. Ormai il calciatore rossonero non gioca più a centrocampo ma va a coprire il ruolo di uno dei due centrali di difesa previsti nel gioco del tecnico boemo. Sta nascendo Zemanlandia e Padalino a diciannove anni ha quella maturità tattica che gli consente di entrare nella rosa del Foggia che approda nella massima serie. Ci sono già squadre importanti sulle sue tracce ma Zeman lo trattiene e lo fa debuttare in serie A nella stagione 1991/92. Nel corso della stagione però il tecnico rossonero gli preferisce spesso altri calciatori e per Pasquale il suo primo anno di serie A si conclude con 15 presenze ed un gol che vale la vittoria contro il Napoli.
L’estate del 92 vede il Foggia molto attivo sul mercato soprattutto per quello che riguarda le uscite e nascono delle incomprensioni tra Padalino e la società guidata da Casillo che portano addirittura alla decisione di mettere il calciatore fuori rosa, nel ritiro estivo di Campo Tures, insieme ai compagni Rosin, Consagra e Codispoti.
A novembre Padalino va a giocare in serie B con il Bologna e, nonostante l’anno fallimentare della squadra felsinea culminata con la retrocessione in serie C e nonostante il cambio di tre allenatori (Bersellini, Cerantola e Fogli), si fa notare dagli addetti ai lavori pur giocando a sprazzi e riesce a ritrovare la serie A con il Lecce l’anno successivo, giocando 30 volte e realizzando tre reti.
Pavone lo riporta a Foggia nell’anno dell’addio di Zeman e disputa il suo campionato da protagonista nella squadra che, sotto la guida di Catuzzi, sarà l’ultima a disputare un campionato di serie A. Siamo nella stagione 1994/95.
Pasquale ormai è una promessa del calcio italiano e viene subito ingaggiato dalla Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori dove con Amoruso va a formare un reparto difensivo di tutto rispetto; quell’anno la Fiorentina vince la Coppa Italia e si piazza al terzo posto in campionato.
L’anno successivo la Fiorentina di Padalino arriva in semifinale di Coppa delle Coppe essendo eliminata dal Barcellona di Ronaldo, suo compagno di squadra qualche anno dopo.
L’anno successivo i viola saranno allenati da Malesani, ma l’anno memorabile della squadra toscana sarà il 1999/2000, quando guidata da Trapattoni, dominerà la prima parte del campionato e cedendo nella parte finale, complice l’infortunio di Batistuta, ma chiudendo comunque al terzo posto e conquistando la possibilità di giocare l’anno successivo in Champion’s League. In quella stagione Padalino fu vittima di più infortuni e fu costretto a saltare circa mezza stagione.
A fine anno, dopo 5 anni in viola, torna a Bologna in una stagione non esaltante ma che si conclude con una grossa occasione per il difensore foggiano, quella di passare all’Inter in cambio di Fresi. Purtroppo in quella stagione che si concluse con le lacrime di Ronaldo per la perdita di uno scudetto all’ultima giornata e che avrebbe dato la possibilità a Padalino di essere l’unico foggiano a vincere uno scudetto, gli infortuni diedero a Pasquale la possibilità di vestire la maglia nerazzura in una sola occasione, in Coppa Italia, contro l’Udinese.
Nel 1996 Sacchi lo fa esordire in nazionale in una sfortunata partita contro la Bosnia che sarà anche l’ultima partita del tecnico sulla panchina azzurra. Chi lo sostituì in futuro non pensò più di riconvocare Padalino che concluse quindi la sua avventura azzurra con una sola presenza.
Terminerà la sua carriera di calciatore a Como per ritirarsi a 32 anni: conclude ancora giovane, così come giovane aveva iniziato a calcare i campi professionistici.
Da allenatore inizia la sua carriera come vice di Ventura prima a Verona e poi a Lecce, mentre il suo primo incarico da allenatore gli arriva nel 2009 quando gli viene chiesto di sostituire Pastore alla Nocerina. La squadra comincia a risalire in classifica sino a viaggiare nella zona play off, ma la tifoseria lo contesta sino a costringerlo alle dimissioni nel mese di marzo del 2010.
La sua successiva esperienza sarà legata proprio ai colori che lo avevano lanciato nel mondo del calcio e cioè quelli del Foggia.
La società rinasce intorno ad un progetto che prevedeva la ripartenza dalla serie D ed intorno a questo progetto si ritrovano tutti quei foggiani che erano rimasti legati a quella maglia: Padalino è il primo ad essere chiamato per guidare quella squadra di foggiani che vedrà in Agnelli, Quinto ed Agostinone i paladini di quella foggianità da portare in campo. L’impresa è difficile e Padalino accetta la sfida riuscendo a schierare una squadra da mandare in campo per la prima gara ufficiale di Coppa il 19 agosto a Termoli, dopo pochi giorni dalla nascita della nuova società. Quell’anno il Foggia arriverà a disputare i play off, cosa che consentirà al club rossonero di es
sere ripescato in serie C2 l’estate successiva. Pasquale compie ancora un altro miracolo nell’anno della riforma della Lega Pro riuscendo a piazzarsi quinto e dando quindi la possibilità alla sua squadra di poter disputare il campionato di Lega Pro unico.
Padalino decide di concludere la sua esperienza nella sua città per divergenze con la società circa le intenzioni sul futuro tecnico della squadra.
Dopo una breve esperienza a Grosseto, sempre in Lega Pro, nel 2015/16 viene chiamato dal Matera a sostituire l’esonerato Dionigi e riesce a far risalire in classifica la squadra lucana, risultato dopo risultato.
Nella stagione 2016/17 viene chiamato dal Lecce ancora in Lega Pro
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1991/92 – Foggia Napoli 1-0 (gol di Padalino)
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6 novembre 1996 – Bosnia Italia 2-1