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Presentazione della nuova Biblioteca Provinciale

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da: “La Gazzetta del Mezzogiorno”

Foggia, 27 maggio 1973

Biblioteca come centro vivo di cultura, di una cultura comunitaria, che superi i rigidi schemi di una ricerca fine a se stessa e diventi incontro  e colloquio di esperienza e di umanità; biblioteca che costituisca, insomma, una spinta decisiva per un decollo culturale dell’intera provincia di Foggia, in modo da determinare una generale elevazione civile in tutti gli strati della popolazione. Questi i concetti di fondo su cui si è articolata la relazione del dott. Angelo Celuzza, direttore della Biblioteca provinciale di Foggia, e il dibattito  che ne è seguito, nel corso della riunione conviviale del Lions Club di Foggia, svoltosi in un albergo cittadino. Il tema – “Orientamenti tecnici, esigenze e prospettive della nuova biblioteca provinciale” – è stato introdotto da un breve intervento del presidente del Lions Club, prof. Bartolo Sanno. Egli ha rilevato che l’argomento proposto dal “Lions” e affidato ad uno studioso e competente della materia qual è il dott. Celuzza, costituisce un contributo prezioso per un ulteriore, concreto approfondimento nel settore della cultura.

Ha parlato quindi il relatore. Ricordato che dopo trentuno anni (fu nel 1938 che il preside della deputazione provinciale del tempo, prof. Giustiniano Serrilli, ne firmò l’atto di nascita) la biblioteca provinciale di Foggia, intitolata a Gaetano Postiglione, è cresciuta al punto da triplicare il suo patrimonio bibliografico (150 mila volumi e opuscoli, 600 edizioni cinquecentine, 11 incunaboli e 500 periodici), Celuzza ha illustrato le nuove esigenze, imposte dai tempi attuali, nei quali la biblioteca non può essere più “antro speculativo di pochi studiosi”, ma richiamo per una partecipazione pubblica. Di qui il problema di una nuova sede, moderna e in linea con l’evoluzione stessa della scienza biblioteconomica e con l’affermazione di una democrazia che è insieme progresso economico e soprattutto culturale e sociale di tutto il Paese.

Per impostare ed avviare a soluzione tale problema è trascorso un lungo periodo di richieste e di attesa e se ora siamo verso l’attuazione – ha affermato il dott. Celuzza – dobbiamo essere profondamente grati all’attuale Giunta in carica, al suo Presidente e al Consiglio provinciale di Capitanata.

Occorreva fare un grosso sacrificio finanziario – 800 milioni di lire – e dopo profonda riflessione, – ha ricordato l’oratore – il compianto e caro Primiano Magnocavallo, assessore al bilancio, fece suo questo problema e così si giunse all’incontro di verifica, a Roma, con la prof.ssa Virginia Carini Dainotti, ispettrice generale presso il Ministero della P.I., e quindi alla stesura del disciplinare per l’appalto concorso nazionale.

Ed ecco alcuni dati del progetto. La biblioteca realizzata in strutture di acciaio ed elementi modulari, sorgerà sul suolo provinciale (circa quattro mila metri quadri) nelle vicinanze dell’orfanotrofio “Maria Cristina” e dell’attuale sede del Liceo scientifico.

Nella costruzione si terrà presente ogni moderna esigenza della “pubblica biblioteca” che ha come compito istituzionale la promozione e la diffusione del libro e della cultura e comprenderà anche il centro-rete per l’alimentazione del “servizio nazionale di lettura” in Capitanata. Pertanto il nuovo istituto bibliografico, che dovrà essere messo in condizioni di rispondere a tutti i livelli di cultura e alle esigenze di un vasto pubblico, da quelle medie-elementari a quelle superiori, sarà dotato di: un salone dei cataloghi; una sala di lettura e prestiti ove saranno collocati “a scaffali aperti” circa 20.000 volumi di vario livello; un servizio riviste;un servizio informazioni, consiglio e guida dei lettori; una sala di consultazioni; una sezione di storia locale “a scaffali chiusi” (qui i libri possono essere presi direttamente dal lettore ma attraverso la mediazione di un addetto); una sezione manoscritti e rari a “scaffali chiusi”; una sezione di audio-visivi; sale per fondi speciali per biblioteche speciali destinate, per volontà del donatore o altri motivi, a essere sempre separate dai rimanenti libri (Zingarelli, Vocino, Fraccacreta,Pagliara, Tamburrano, etc.); reparto per microfilms, xerocopie e lettura microfilms, sezione “centro provinciale di alimentazione del sistema provinciale di lettura”, che comprende dai 30 ai 50mila volumi, con ingressi indipendenti e di facile accesso dall’esterno; biblioteca per ragazzi, con sale di lettura per complessivi 80 posti a sedere, auditorium per un totale di trecento posti a sedere per riunioni e manifestazioni culturali, in padiglione separato con ingresso indipendente, ma collegato all’edificio principale a mezzo di portico o altro passaggio coperto; una casa del custode; condotta per distribuzione pneumatica dei libri, cabine di proiezione e impianti di conversazione a viva voce; rimesse per macchine, officine ecc.

Sono previste, inoltre, sale per mostre e attività culturali, ufficio informazioni e quindi ufficio produzione e documentazione, ufficio prestiti, locali per i cataloghi, una grande sala per fondi e scaffali aperti e sale per fondi speciali, locali per discoteca, lettura microfilm ed altri locali ancora.

Lo spazio per tutti questi servizi dovrà essere tale da assicurare alla biblioteca l’espansione per almeno 20 anni. Particolare importanza riveste il problema del personale, che dovrà essere quantitativamente sufficiente e qualitativamente idoneo (sono previsti: 3 bibliotecari direttori di ripartimenti, 9 aiuto-bibliotecari, 2 insegnanti elementari, 3 distributori, 3 dattilografi e 15 salariati: uscieri, custodi e fattorini).

Dopo aver affermato che la nuova grande biblioteca sarà, secondo l’espressione cara al Wheeler, una “centrale del potere di informazione” e perciò disponibile per il più gran numero di persone, il dott. Celuzza ha sottolineato la necessità di attuare una proposta da lui stesso avanzata e fatta propria del Ministero, relativa all’istituzione, a Foggia, di biblioteche di quartiere (una di 20-30mila volumi al C.E.P., e altre tre o quattro nei vari quartieri periferici).

Dotate di un ricco fondo di consultazione e di informazione e studio, dovrebbero essere tutte collegate con la biblioteca centrale e con il centro-rete che si sta organizzando nel capoluogo in vista della tanto attesa istituzione di una biblioteca per ogni Comune.

Un progetto dunque – ha concluso il dott.Celuzza – a larghe dimensioni, quasi un modello ideale. Tuttavia, è un nostro dovere e un impegno preciso dare un fattivo contributo per predisporre una delle strutture di base dell’odierna civiltà affamata di informazioni: la biblioteca, istituita dalla democrazia e condizione della democrazia.

Subito dopo ha parlato il vice-presidente dell’Amministrazione provinciale, Bios De Maio (il presidente Berardino Tizzani e il sindaco Salvatori erano assenti per precedenti impegni). De Maio ha sottolineato il prezioso contributo dato dal Lions Club sul piano dell’approfondimento di un così importante problema, per la cui risoluzione – ha detto – l’Amministrazione provinciale è stata e continua ad essere concretamente presente, perchè possa in Capitanata determinarsi finalmente, dopo un lungo periodo di immobilismo, un avvio culturale decisivo.

Nel corso del dibattito, al quale hanno partecipato il preside dell’Aquila, l’avv. Maurizio Mazza direttore del Museo comunale, il dott. Pensato, i presidi prof.ri Cristanziano Serricchio e Pasquale Soccio, e il dott. Anacleto Lupo, capo della nostra redazione foggiana, sono stati affrontati diversi problemi (rapporto biblioteca centrale e biblioteche comunali, biblioteca e Museo, biblioteca e Università, specie in vista dell’Università da istituire a Foggia, rapporto e collaborazione da intensificare tra Amministrazione provinciale e Amministrazione comunale di Foggia), problemi che nella prospettiva convergono su un unico principio di fondo: fare della cultura un lievito che serve alla crescita non solo di una èlite, ma del popolo in tutte le sue componenti.

Alla manifestazione erano, inoltre, presenti: il dott. Appio, il prof. Banfo, il dott. Colapietra, l’avv. D’Agnone, l’avv. De Bellis, il prof. De Filippis, il dott. De Stefano, il prof. Ficola, il dott. Germinario, il dr. Grosso e signora, il notaio Alessandro Imperati, il prof. Luigi Imperati, il geom. Michele Leone, l’ing. Vincenzo Leone, il rag. Mancini, il dott. Montedoro, l’av. Panunzio, l’ing. Tricarico e il dott. Loconte.

A.L.