Franco Ordine
Franco Ordine, noto giornalista diventato popolare in tv grazie ad alcune fortunate trasmissioni sportive nazionali, rientra di diritto tra i personaggi che hanno dato visibilità e lustro alla città di Foggia perchè, oltre agli indiscussi successi professionali, ha sempre portato la sua città di origine nel cuore e, nonostante la sua residenza milanese, spesso lo si è visto allo Zaccheria a tifare il suo Foggia.
Francesco (per tutti solo Franco) Ordine è nato a Foggia nel febbraio del ’51 nel cuore della vecchia città, via Nicola Delli Carri e qui ha avviato gli studi secondo il percorso tradizionale (elementari allo Scillitani, medie alla Carducci col prof. Donatelli di lettere che gli ha dato l’imprinting e poi liceo classico e facoltà di giurisprudenza a Bari interrotta a pochi esami dalla laurea). Grazie all’influenza di papà Savino due sono state da subito le sue passioni: il calcio e le letture. Una l’ha portato dritto dritto a frequentare lo Zaccheria negli anni d’oro così da vedere sfilare sotto i suoi occhi il Foggia di Oronzo Pugliese fino a quello di Puricelli, l’altra lo ha spinto a innamorarsi del giornalismo e delle sue forme artigianali frequentate in città.
La sua prima palestra è stata un settimanale diretto da Michele Abbatescianni, Cronache Daune, la seconda è stata la redazione foggiana de il Roma, quotidiano napoletano con Mario Ricci corrispondente. La Gazzetta del Mezzogiorno, nella storica sede di via Scillitani, è diventata la sua scuola di specializzazione perché in quel gruppo di lavoro guidato da Anacleto Lupo, Franco Russo, Marco Laratro, Luca Cicolella e Giovanni Spinelli, si è occupato di cronaca nera e giudiziaria, di politica e bianca. La svolta professionale è caratterizzata dall’inizio della collaborazione con un gentiluomo d’altri tempi, corrispondente da Foggia, del Corriere dello Sport: Ruggero Trifoni. Deve a lui tutta la trafila altrimenti detta gavetta, indispensabile per compiere il grande salto: dapprima i resoconti dei tornei giovanili, quindi le cronache quotidiane dallo Zaccheria, infine i primi servizi da inviato in serie C. Nel ’77 Giorgio Tosatti l’ha assunto a Roma come praticante e dopo due mesi trasferito a Milano dove qualche anno dopo è diventato capo della redazione. Nell’87 il passaggio a il Giornale di Montanelli con la qualifica di inviato, nel ’96 Vittorio Feltri gli ha affidato la responsabilità della sezione sportiva con la carica di redattore-capo.
Ha scritto qualche libro sull’argomento (il Ciclone Milan con Alberto Costa, la storia del Foggia con Beppe Signori), ricevuto un bel po’ di premi (tra questi il premio nazionale Ussi a Roma), assistito da inviato a mondiali ed europei di calcio, partecipato a tante finali di Champions, intervistato campioni di ieri e di oggi ritagliandosi anche un ruolo di opinionista in alcune trasmissioni, da Controcampo di qualche tempo fa fino a Tiki taka dei nostri giorni. È spesso ospite di Telelombardia e della trasmissione “tutti convocati” su radio24. Non ha smesso di arruolarsi nell’esercito dei tifosi del Foggia. Perciò ha organizzato puntate in Puglia durante i play-off del 2008 poi a Cremona e infine con De Zerbi allenatore contro Lecce e Pisa. A Cittadella è riuscito a ottenere la foto classica con la coppa Italia appena vinta da Iemmello e soci. Attualmente, per non farsi mancare niente, è consigliere nazionale dell’Inpgi, l’istituto di previdenza del giornalisti e vice-presidente del Glgs, gruppo lombardo dei giornalisti sportivi.