Beppe Signori
Nella stagione 1989/90 il Foggia si ritrova in serie B dopo una stagione di C1, guidata da Pino Caramanno e vinta sul filo di lana. E’ il Foggia di Pasquale Casillo che richiama sulla panchina dei rossoneri un allenatore che qualche anno prima gli era stato consigliato da Pavone, ma con il quale i rapporti si erano interrotti bruscamente: Zdeneck Zeman.
Il boemo, sempre su suggerimento del direttore sportivo rossonero, accetta di scommettere su un ragazzo proveniente dal Piacenza e che costa alla casse del Foggia la considerevole cifra di 1,5 miliardi.
Questo ragazzo, nato ad Alzano Lombarda, classe 1968, era cresciuto nel Leffe, per passare successivamente al Piacenza, dove aveva disputato un campionato di C1 e dove ritornerà in serie B, dopo una parentesi al Trento.
La prima stagione nel Foggia, nella quale Signori in attacco fa coppia con Mauro Melluso, si conclude con 14 gol al suo attivo che gli consegnano la palma di miglior realizzatore della sua squadra.
L’anno successivo, quello della cavalcata trionfale verso la serie A, Signori si afferma con 11 gol affiancandosi a due calciatori con i quali realizerà uno dei tridenti più prolifici nella storia del Foggia: Ciccio Baiano e Roberto Rambaudi.
La squadra guidata da Zeman approda in serie A nella stagione 1991/92 e Signori fa il suo esordio in campionato nella prima partita, a San Siro, dove il Foggia conquista un prezioso 1-1. Quella squadra meraviglierà tutti gli addetti ai lavori per il modo di giocare innovativo e spregiudicato che metteva gli attaccanti nelle condizioni di poter disporre, in ogni gara, di numerosissime occasioni sotto rete. Proprio Signori nella sua prima esperienza nella massima serie collezionerà 34 presenze impreziosite da 11 centri. Al termine della stagione viene convocato anche in Nazionale dove esordisce il 31 maggio 1992 nella USA Cup contro il Portogallo. Grandi squadre osservano con attenzione questo ragazzo valorizzato nel Foggia di Zeman e alla fine Casillo cede alle lusinghe della Lazio di Cragnotti per la cifra di 8 miliardi.
Con il Foggia chiude dopo tre stagioni (due in B ed una in A) collezionando 100 presenze e 36 reti.
Se il Foggia rappresenta per il bomber di Alzano Lombarda il trampolino di lancio nel calcio, la consacrazione gli viene data dalla Lazio, la squadra dove militerà dalla stagione 1992/93 sino alla prima parte di quella 1997/98.
In maglia bianco celeste Signori entra in campo 195 volte in campionato realizzando 127 gol, vincendo per tre volte il titolo di capocannoniere.
Tra i vari allenatori che si alterneranno sulla panchina laziale, nel 1994/95 ritroverà Zeman che lo aveva lanciato ed insieme raggiungeranno il secondo posto in campionato alle spalle della Juventus. Al termine di quella stagione il presidente Cragnotti decide di cedere il suo gioiello al Parma e l’11 giugno 1995 Signori si rende definitivamente conto dell’affetto che i suoi tifosi gli attribuiscono: in massa si riversano in strada per dirigersi verso la sede della società biancoceleste per tentare di bloccare il trasferimento; la situazione convince la società a tornare sui propri passi e a mantenere Signori a Roma.
L’avventura in biancoceleste si concluderà per il biondo attaccante nella stagione 1997/98 quando sulla panchina arriva lo svedese Eriksson che, privilegiando il 4-4-2, lo relega spesso in panchina arrivando quindi a concretizzarsi il suo trasferimento, durante la stagione in corso, alla Sampdoria.
La sua esperienza a Genova durerà sino a giugno con sole 3 reti in 17 presenze.
L’anno seguente si ritroverà a Bologna, la squadra dove militerà per più tempo (6 stagioni) e dove realizzerà reti sia in campionato che in Coppa Uefa. Alla fine della sua esperienza felsinea collezionerà altre 84 reti realizzate in 178 presenze in campionato.
La sua militanza nella massima serie italiana si concluderà con 188 gol in 244 presenze.
Concluderà la sua carriera con due esperienze all’estero con i greci dell’Iraklis e con i bulgari del Sopron.
In Nazionale conta 28 presenze e 7 reti dal 1992 al 1995, partecipando ai Mondiali Usa 1994. Proprio ai mondiali Arrigo Sacchi lo impiega a ridosso delle punte ma Signori, preferendo una posizione più avanzata, arriva a rifiutare di partecipare alla semifinale contro la Bulgaria che di fatto gli negherà la possibilità di partecipare alla finalissima contro il Brasile. Il rapporto con Sacchi di incrina e, dopo alcune convocazioni dopo i mondiali, sarà escluso dai partecipanti agli Europei del 1996.
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Signori a Foggia