Chiesa di S.Tommaso Apostolo
Le appassionate e certosine ricerche del Can. Michelino di Gioia ci permettono di fare una interessante passeggiata a ritroso per giungere agli inizi della nostra storia cittadina.
S. Tommaso Ap. sorse sull’area dell’antica Taverna del Gufo, dove inizialmente, nella seconda metà del XI secolo, fu eretta una provvisoria Cappella rurale per esporre alla venerazione dei pellegrini il S. Tavolo dell’Iconavetere, miracolosamente scoperto nel 1062, secondo la tradizione, da un pastore attratto da tre misteriose fiammelle guizzanti sulla superficie di un pantano (zona acquitrinosa) e dal bue flesso in atteggiamento di culto.
In seguito Roberto il Guiscardo, Duca delle Puglie, fece erigere a proprie spese un Tempio in onore di S. Maria in Fovea, sul luogo dell’apparizione, l’attuale Cripta, dopo il prosciugamento della zona.
A distanza di un trentennio dal suo rinvenimento il S. Tavolo dell’Iconavetere fu definitivamente trasferito da S. Tommaso alla nuova Chiesa di S. Maria di Foggia.
La Chiesa di S. Tommaso, unitamente ad altre del territorio, passò alle dipendenze della Chiesa e della Collegiata di S. Maria, che provvedeva alla nomina dei “partitori e sacristi” delle Chiese dipendenti ed esigeva dal loro clero collaborazione nel ministero e contributi per le spese della Chiesa di S. Maria.
S. Tommaso è da ritenersi il primo luogo di Culto della nascente Città di Foggia, costituita inizialmente da pastori, contadini e cittadini di Arpi scampati alla distruzione della loro illustre Città.
Nel febbraio 1125, un certo Angelo, possidente della zona, donò alla Chiesa di S. Tommaso un edificio da lui fatto costruire sulla strada verso Troia per accogliere i pellegrini.
Nella prima metà del 1200, i Troiani, passati all’imperatore Ottone, saccheggiarono le chiese di Foggia, rimasta fedele a Federico II. Anche S. Tommaso fu saccheggiata.
Dopo il Concilio di Trento, verso la fine del XVI secolo, S. Tommaso da chiesa succursale di S. Maria divenne Vicaria Curata autonoma. Lo stato d’anime e i registri dei Sacramenti amministrati risalgono al 1597. Il Vicario Curato è un canonico della Collegiata designato dal Collegio dei Canonici e confermato con nomina vescovile, per antico privilegio. Il 22 febbraio 1728, per iniziativa dell’Arciprete don Niccolò Ferrari, fu con decreto di canonica erezione di Mons. Faccolli, Vescovo di Troia, istituita la Confraternita di S. Biagio V.M. (o Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo sotto il titolo di S. Biagio), con sede in S. Tommaso. Il 31 marzo 1759 ebbe il riconoscimento civile con Decreto di Regio Assenso del Re Carlo e il 7 agosto 1858 con decreto di Mons. B. Frascolla, primo Vescovo di Foggia, fu elevata ad Arciconfraternita.
Nel 1794, a spese pubbliche dell’Ordine dei Decurioni, a cura di Nicola Frunzio e Domenico De Luca, fu realizzato un lavoro di restauro per impedire che la chiesa andasse in rovina per l’usura del tempo. Così nel 1802, sempre a spese del Decurionato della Città, a cura di Nicola Valentino e Nicola M. Rota, fu necessario rinnovare la volta della Chiesa, che, pur costruita di recente, minacciava di cadere.
Il 14 agosto 1839, giorno in cui annualmente l’Iconavetere è venerata in S. Tommaso, a memoria dell’invenzione del S. Tavolo, un incendio improvviso bruciò l’addobbo dell’altare maggiore e minacciava di bruciare il S. Tavolo; alcuni devoti con grave rischio personale misero in salvo l’Iconavetere nella vicina Chiesa di S. Chiara.
Nel 1918 per lo zelo del Vicario Curato, Can. Pasquale Bucci, e con le offerte dei fedeli fu restaurata la Cappella posta a sinistra, entrando in Chiesa, dedicata al S. Cuore di Gesù (prima del restauro era dedicata alle Cinque Piaghe di N.S.G.C.). L’altare della Cappella è probabilmente della ex Chiesa del convento di S. Francesco, (attuale Distretto Militare), dedicata a S. Antonio.
Altri restauri e riparazioni furono eseguiti per danni subiti dal terremoto del 23 luglio 1930 e per i danni causati dai bombardamenti aerei del 22 luglio e 19 agosto 1943; i lavori per riparare i danni bellici furono eseguiti nel 1954, a cura dell’Arciprete Mons. Mario Aquilino.
Dopo la festa di S. Biagio del 1969, l’Arciprete Parroco, d. Franco Conte, fece iniziare i lavori per apportare modifiche in Chiesa, in ottemperanza alle nuove norme liturgiche emanate dal Concilio Vaticano II. I lavori durarono circa sei mesi. Le modifiche comportarono il distacco della mensa dal resto dell’Altare maggiore, (una volta appartenente alla Chiesa dell’Annunziata di Troia) e la demolizione degli altari laterali nella navata. La Chiesa fu riaperta al culto, il 21 giugno 1969, da Mons. G. Lenotti, che consacrò l’altare maggiore ricostruito. Nei mesi in cui furono eseguiti detti lavori la Parrocchia funzionò nella vicina Chiesa di S. Agostino.
Ancora riparazioni e restauri sono stati necessari negli anni 1994-95 per il crollo parziale del soffitto della Chiesa, causato dalla corrosione delle strutture lignee che reggono il tetto.
I lavori comportarono: – sostituzione delle parti corrose con nuove copriate, trattate con prodotti chimici antimuffa e anticorrosivi (trattamento esteso a tutte le strutture lignee del sottotetto); – rifacimento parziale del tetto; – ricostruzione della zona del soffitto crollata; – canalizzazione della acque piovane; – dipintura dell’interno della Chiesa.
In tale circostanza fu definita la collocazione del Fonte Battesimale e il vano del Battistero è stato valorizzato come sala per le Confessioni; è stato realizzato il nuovo ambone per la proclamazione della Parola di Dio. Si è operato, inoltre, anche nelle aule catechistiche dell’Ex-Asilo parrocchiale, rifacendo intonaci e rinnovando la dipintura, e nella Casa Canonica, anch’essa bisognosa di lavori urgenti. Le spese per detti lavori sono state sostenute in gran parte dai risparmi della Parrocchia, dalla Confraternita, da benefattori vari e dalle famiglie della Parrocchia, e per circa un terzo dal contributo della C.E.I. (8‰).
Il tutto fu reso possibile per la solerzia del Parroco, don Nicola Spagnoli, che coinvolse parrocchiani e non per il recupero del tempio più antico della Città. Durante i lavori, la Parrocchia ha svolto le attività liturgiche nella Chiesa di S. Agostino.
La riapertura della Chiesa avvenne il 24.12.1995.
Nei mesi novembre-dicembre 1997 con i fondi provenienti dal rimborso spese dei lavori di restauro effettuati all’interno, la ditta F.A.R.C.O. ha rifatto e affrescato gli intonaci esterni della Chiesa.
(ved.anche Gli arcipreti della parrocchia di San Tommaso)