Dal diario di Rommel
Foggia nei diari del feldmaresciallo Rommel
Erwin Rommel, il famoso feldmaresciallo tedesco soprannominato la “volpe del deserto”, per la sua astuzia tattica nel nord Africa al comando dell’”Afrikakorps”, ci ha lasciato un diario personale che costituisce la prima stesura per le proprie memorie di guerra.
Il diario cita eventi compresi fra il 1939 ed il 1943, anno, quest’ultimo, in cui Rommel fa definitivamente ritorno in Germania per suicidarsi l’anno dopo, come risposta ad Hitler che lo accusava di complicità in un attentato ordito contro la propria persona.
Rommel fa riferimento anche alla città di Foggia; lo fa il 6 febbraio del 1941, a Berlino, dopo un colloquio di circa due ore avuto con Hitler pochi giorni prima.
Il Fuhrer, che gli pare stanco, dopo aver passato in rassegna la situazione sui vari fronti di guerra insiste sulla disorganizzazione ed inefficienza della missione italiana sul fronte greco – albanese.
Rommel così scrive: ”La Marina Italiana pretende di battersi in Atlantico insieme ai nostri sommergibili ed è incapace di assicurare il traffico fra Bari e Durazzo. Hitler mi legge parte di un rapporto del Maggiore d’Aviazione W. da Foggia, ove si trova con le 5 dozzine di Junkers da trasporto messi a disposizione degli italiani per i rifornimenti. Egli si lamenta dell’assoluta indifferenza del Paese (l’Italia) nei riguardi della guerra e degli sforzi di guerra. Gli italiani, dice Hitler, sono emotivi, ma non umani. W. denuncia il sabotaggio verso ogni sforzo a favore del fronte albanese e la mancanza di entusiasmo.
Egli ha protestato presso il Comando Superiore di Tirana perchè i trasporti di truppe di rinforzo avvengono disordinatamente senza criterio: reparti isolati, senza armi, senza munizioni. I reparti come arrivano all’aeroporto di Tirana vengono avviati al fronte, al macello. Spesso si tratta di reclute vestite il giorno prima e che non hanno mai visto una mitragliatrice, W. ha parlato con ufficiali superiori, richiamati, che non hanno più fatto una esercitazione dalla guerra del ’14.”
Sempre in riferimento a questo non identificato Maggiore d’Aviazione di Foggia, Rommel scrive: ”W. ha visitato il campo ospedale di Krionero, presso Valona […] W. ha proposto al Comando Superiore di Tirana di trasportare in Italia questi feriti, visto che le navi non ci riescono: con gli Junkers che tornano a vuoto a Foggia dall’Albania, in pochi giorni i feriti sarebbero in patria. […] Ma gli italiani sembrano seccati del nostro intervento ed hanno chiarito che è preferibile evitare l’affluenza di troppi feriti in Italia, per non demoralizzare la popolazione. E’ incredibile. Lo stesso è avvenuto quando W. ha proposto di trasportare in Italia, da Tirana la posta militare: si tratta di migliaia di sacchi di posta diretta alle famiglie dei soldati italiani, famiglie che sono prive di notizie da mesi.”
Foggia, in quel periodo di guerra, si rivela sempre più un punto strategico per la Regia Aeronautica e la Luftwaffe per lo scacchiere che si è ormai aperto, intensi sono i voli da e per il fronte greco – albanese e al termine delle missioni verso est, la presenza dell’aviazione tedesca nella Capitanata diventa maggiore, con notevole ampliamento delle strutture logistiche ed aeroportuali ed un notevole transito di velivoli. Gli Junkers cui fa riferimento Rommel sono dei bombardieri tedeschi.