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Dora Gatta

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Nacque a Foggia l’11 novembre 1928. Iniziati gli studi musicali nella sua città, fu poi allieva della scuola del Maggio musicale fiorentino. Il 30 dicembre 1947, all’età di soli diciannove anni, esordì al teatro alla Scala di Milano nel ruolo di Ninetta ne L’amore delle tre melarance di S. Prokof´ev per la regia di G. Strehler; la stagione seguente la vide ancora interprete alla Scala per la rappresentazione del Werther di J. Massenet nella parte di Sofia. In quegli anni intraprese contemporaneamente un’attività radiofonica che si protrasse lungo tutto l’arco della sua carriera.

Cimentatasi in opere di stili ed epoche differenti, si specializzò nel repertorio settecentesco, adatto alla sua voce di soprano leggero. Fin dagli esordi fu scritturata nei principali teatri italiani, riscuotendo vivi consensi. Il 19 febbr. 1949 fu di nuovo alla Scala per La sacra rappresentazione di Abram e d’Isaac di I. Pizzetti, nel ruolo dell’Angelo annunziatore; il 12 maggio fu Cristina per la prima rappresentazione assoluta de Il Cordovano di G. Petrassi, con la regia di Strehler. Nel maggio del 1950, sempre alla Scala, lavorò ancora con Strehler per la messa in scena del Don Pasquale di G. Donizetti, nel ruolo di Norina. Il 9 nov. dello stesso anno fu interprete al teatro Carlo Felice di Genova de La pulce d’oro di G.F. Ghedini.

Il 1951 fu per la G. un anno di intenso lavoro e di grandi successi, dividendo la sua attività tra Milano e Genova; in marzo fu interprete alla Scala de L’Elisird’amore di Donizetti nel ruolo di Adina, e de La leggenda della città invisibile di Kitež di N.A. Rimskij Korsakov nella parte di Fevronia, per la regia di Strehler e sotto la direzione di I. Dobrowen. Nello stesso teatro e nella medesima stagione cantò nel Werther di Massenet accanto a Giulietta Simionato e F. Tagliavini e in Un ballo inmaschera di G. Verdi a fianco di Maria Caniglia per la regia di M. Frigerio, sotto la direzione di F. Capuana. Il 5 maggio 1951, a Genova, interpretò nuovamente Un ballo in mascheraaccanto a Ebe Stignani. Nel dicembre del 1951, al S. Carlo di Napoli, cantò ne Il cavaliere della rosa di R. Strauss, di nuovo a fianco della Simionato.

Una brillante attività artistica portò la G. in quegli anni a collaborare con interpreti famosi quali P. Silveri, G. Taddei, G. Lauri Volpi, G. Di Stefano, G. Bechi, registi quali G. Strehler, F. Zeffirelli, M. Frigerio, L. Visconti, L. Luzzatto, e direttori d’orchestra quali T. Serafin, N. Rescigno, O.C. De Fabritiis, G. Santini, F. Capuana, V. De Sabata, C.M. Giulini.

Dal 1952 al 1954 cantò alla Scala come Gretel in Hänsel eGretel di E. Humperdinck, fu poi Rosina ne Il barbiere di Siviglia di G. Rossini, Norina nel Don Pasquale di Donizetti, Clorinda nella Cenerentola di Rossini; per l’Estate napoletana interpretò Violante ne I treamanti di D. Cimarosa, Bettina ne Il duello comico di G. Paisiello, Monica ne La medium di G.C. Menotti, Lindora ne Il mercatodi Malmantile di Cimarosa, Fanny ne La cambialedimatrimonio di Rossini. Al teatro Carlo Felice di Genova negli anni ’53 e ’54 interpretò Capriccio di R. Strauss e La granceola di A. Lualdi.

Ampi consensi di critica la G. riscosse nel ruolo di Musetta, che interpretò al teatro dell’Opera di Roma in tre diverse edizioni de La bohème di G. Puccini (settembre 1955; maggio 1956; aprile 1960); sempre in quel teatro cantò il 29 dicembre 1956 in Amelia al ballo di Menotti.

Ormai affermata, la G. proseguì la sua intensa attività artistica interpretando il 24 maggio 1959 il personaggio di Vannella ne Lo frate ‘nammurato di G.B. Pergolesi, e buon successo riscosse nella parte di Oscar in Un ballo in maschera, messo in scena al S. Carlo di Napoli il 21 marzo 1964. Nello stesso teatro il 30 aprile 1966 cantò, sotto la direzione di N. Rescigno, in Una domanda di matrimonio di L. Chailly, interpretando il ruolo di Natalia.

La stagione 1966-67 la vide interprete al teatro Comunale di Firenze del Don Pasquale, diretto da B. Rigacci, opera nella quale si alternò come protagonista con Renata Scotto.

A testimonianza della sua eclettica personalità artistica restano i consensi della critica per la prestazione come voce solista nel dramma Egmont di W. Goethe, rappresentato al teatro S. Carlo il 26 gennaio 1968, con musiche di scena di L. van Beethoven, affiancata da un cast d’eccezione che comprendeva Ottavia Piccolo, G. De Lullo, E. Albani, R. Valli e C. Giuffrè, e con la regia di L. Visconti.

La Gatta morì a Milano il 25 luglio 1979.

(fonte: Dizionario Biografico degli Italiani – Treccani)