Foggia nell’Araldica
Spesso, passeggiando per il centro storico delle città, dove sono ubicati i palazzi più antichi, si nota la presenza degli stemmi posti sulle chiavi di volta dei loro ingressi principali. Essi stanno a testimoniare lo status sociale delle famiglie proprietarie più importanti della città, i cui esponenti sono ricordati per le gesta valorose e che occupano un posto di rilievo nella storia.
L’itinerario preso in esame nel presente studio riguarda il centro storico di Foggia. Precisamente parte da Porta Grande, posta in Piazza Vincenzo Nigri, e prosegue lungo Via Arpi verso Porta Ecana o Piccola. Questa direttrice che, nella parte terminale della strada rappresenta l’antico cardo della città normanna, oggi è la via più antica ed importante di Foggia ed è legata alle origini stesse del capoluogo dauno.
L’itinerario continua nella parte extra moenia del centro storico, ossia verso quella zona meno antica che raggruppa costruzioni di epoca seriore al 1731 e che si estende da P.zza XX Settembre, a C.so Vittorio Emanuele, per concludersi a Piazza Cavour. La zona più moderna della città, ossia quella le cui costruzioni ottocentesche si alternano con quelle recentissime.
Partendo dai tre archi di Porta Grande, in P.zza Nigri, si può ammirare incastonato nella parete del palazzo che ospita il Museo Civico, l’Archivolto del portale d’ingresso del palazzo di Federico II. Unica testimonianza esistente di una residenza degna della magnificenza di Augusto, di cui rimane ben poco, la lastra epigrafica immortala il nome del Protomagistro che nel 1223 progettò il palazzo e ne scolpì le
decorazioni: Bartolomeo da Foggia. Nella sezione lapidea del Museo Civico sono raccolti i reperti dei vecchifondi con una doviziosa raccolta di arme litiche, alcune ancora oggetto di studio da parte degli esperti in quanto non individuate, delle quali si ignora la provenienza e l’origine.
parte opposta dove costruire la nuova chiesa sotto il titolo di San Giovanni Battista. Così, esaudita la richiesta, si diede luogo alla costruzione. In particolare, questa chiesa è molto importante per la storia della città in quanto durante il sisma del 1731 accolse il Sacro Tavolo della Madonna Iconavetere e qui fu custodito fino al 1732.
In questo periodo si rinnovarono le apparizioni della Madonna e la più celebre fu quella a Sant’Alfonso Maria de’Liguori. Nel tempo, per molteplici ragioni, subì numerosi danneggiamenti e fu sottoposta a molti restauri.
La chiesa fu luogo di eventi prodigiosi; celebre è il miracolo che si verificò nel 1837 in seguito all’epidemia colerica che dilagava nella città, quando la statua della Madonna Addolorata manifestò ai fedeli segni straordinari che furono interpretati come l’annuncio della fine dell’epidemia.
Rimasto sede della Dogana fino al 1731, il palazzo fu ceduto al monastero dell’Annunziata che lo incorporò nelle fabbriche del convento mediante un arco visibile ancora oggi nel vicoletto dell’Annunziata.
Continuando il percorso si può ammirare il palazzo più antico della città: Palazzo Marzano-Tafuri. Esso fu costruito per volere di Simonetto Marzano dei duchi di Sessa nel 1407 su suolo già proprietà della famiglia. Il palazzo passò per successione ereditaria ai Tafuri cui si deve la soprelevazione del terzo piano fuori terra. Subì numerosi rimaneggiamenti e nella prima metà del XIX sec. le finestre furono trasformate in balconi.
Il palazzo fu danneggiato durante il sisma del 1731 fu ristrutturato successivamente secondo gli stilemi architettonici barocchi con un’ulteriore soprelevazione del terzo piano fuori terra. La peculiarità diquesto palazzo è rappresentata da tre colonne in stile toscano riccamente decorate da capitelli corinzi situate sulla sinistra della costruzione, prive di basamento scolpite direttamente nei conci strutturali dell’angolo stesso della costruzione. Sulla chiave di volta dell’ingresso principale appare lo stemma accartocciato ed abraso dalle truppe del generale Duhesme durante i moti della Repubblica Partenopea, su cui un tempo erafregiata l’arme dei Brancia.
Chiesa di S. Chiara e convento. Il monastero fu fondato nel 1337 insieme ad altre benefattrici da Beatrice Lollo, probabile nipote di S. Chiara, venuta a Foggia con il fratello Fino per aver ricevuto da re Roberto D’Angiò una rendita su Foggia. La chiesetta fu distrutta dal sisma del 1731; in quello stesso anno il convento fu restaurato e la chiesa fu ricostruita dopo il 1742. Qui, sulla facciata principale, è incastonato lo stemma dell’Ordine Francescano: d’azzurro al braccio nudo al naturale uscente da una nube d’argento, con il segno del chiodo alla palma della mano; l’altro braccio vestito del saio francescano, incrociante il primo, con lo stesso segno alla mano; una croce d’oro raggiante che emerge tra le due braccia. Nel chiostro si può ammirare lo stemma dell’Ordine delle Clarisse.
L’ospedale degli Agostiniani sorse nel pressi di Porta Piccola per accogliere i pellegrini che si recavano al santuario di Monte S. Angelo lungo la Via Sacra Langobardorum.
In seguito a questo evento Foggia fu capitale per un giorno. Attualmente il palazzo ospita le sede di rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale ed alcuni locali dell’Archivio di Stato, tra cui anche la sala di studio. Sulla chiave di volta dell’ingresso principale è posto uno scudo scartocciato privo di fregi.
La presenza a Foggia di questo importante ordine monastico risale alla seconda metà del XIII secolo.
I frati predicatori abbandonarono la città nel 1808 per i noti editti murattiani e non vi fecero più ritorno. La chiesa ed il monastero furono ricostruiti dopo il sisma del 1731.
Il convento, recentemente restaurato, incastona sul portale in una delle formelle l’arme del vescovo mons. Casale.
alienarono alla famiglia Scillitani. Questa famiglia, grazie ad alcuni suoi esponenti, si distinse per aver dato impulso al nuovo sviluppo urbanistico extra moenia lungo lo “stradone di Gesù e Maria” che raggiungeva l’omonimo convento e la villa comunale. Fu proprio Lorenzo Scillitani, sindaco illuminato della città, che tra il 1861 ed il 1866 contribuì a tale sviluppo urbanistico e non solo; si rese promotore di molte iniziative a favore dell’apertura delle Scuole Pubbliche incrementando la pubblica istruzione cittadina. Nel 1870 istituito a Foggia la filiale del Banco di Napoli, Lorenzo ricoprì l’incarico di censore. Fu Presidente del Consiglio Provinciale e Deputato al Parlamento dopo il ritiro di Giuseppe Ricciardi dalla scena politica. La sua figura è collocata tra quelle benemerite della città. Il palazzo dagli Scillitani passò ai Frattarolo di Manfredonia e da questi a proprietari diversi. Sulla volta del vestibolo appare in rilievo uno stemma in stucco a colori, e sulla chiave di volta dell’ingresso principale è scolpito un altro stemma diverso dal primo. Nessuno dei due stemmi è stato identificato come appartenente ad alcuna delle famiglie citate.
Si conclude così l’itinerario che vede nel percorso tracciato il coinvolgimento dei palazzi, dai più antichi a quelli recenti, ubicati nei punti nevralgici della città, a testimonianza di un passato che con le famiglie che li hanno edificati, le tradizioni e il vissuto quotidiano, traccia un solco profondo e significativo nella storia della nostra bella Daunia.
(a cura di Lucia Lopriore)
- P.zza V. Nigri – Museo Civico Archivolto del Palazzo di Federico II
- Piazza Nigri – Porta Grande con stemma civico sull’arco principale manufatto in pietra
- Piazza Nigri – Porta Grande con stemma civico sull’arco principale manufatto in pietra
- P.zza Piano delle Croci – Chiesa di S. Giovanni Battista
- Chiesa di S.Giovanni Battista – Fregio della Confraternita dell’Annunziata scolpito su pietra nella lunetta interrotta
- P.zza Nigri – Conservatorio “U. Giordano” Portale della Pianara
- Via Manzoni – Epitaffio
- Epitaffio – Stemma di Filippo IV di Spagna
- Epitaffio – Stemma di Luis F.sco de La Cerda
- Epitaffio – Stemma di Andrea Guerrero de Torres
- Epitaffio – Stemma di Innigo Velez de Guevara y Taxis
- Epitaffio – Stemma di Ettore Capecelatro danneggiato (foto di L. Castriota Skanderbegh)
- Stemma di Andrea Guerrero de Torres
- Stemma di Ettore Capecelatro (elaborazione grafica di Loris Castriota Skanderbegh)
- P.zza Purgatorio, 5 – Pal. Nicastro
- Piazza Purgatorio, 5 – Pal. Nicastro Stemma in pietra privo di fregi
- Via Manzoni, 75 Pal. Villani Marchesani
- Via Manzoni, 75 – Pal. Villani Marchesani Stemma in pietra della famiglia V.M.
- Stemma Villani Marchesani
- P.zza card. P. Felici – Cattedrale e chiesa dell’Annunziata
- Stemma in pietra di mons. A. de’Sangro (1675) (su concessione del Museo Civico di Foggia)
- Chiesa della SS.Annunziata stemma di mons. De’Sangro altare minore – manufatto in stucco (1690)
- de’ Sangro (elaborazione grafica di Loris Castiota Skanderbegh)
- Sullo sfondo Via Arpi 90, – Pal. De Maio – De Vita
- Via Arpi, 90 Pal. De Maio – De Vita Stemma in pietra non identificato abraso sulla chiave di volta
- Piazza De Sanctis, 3 – Pal. Brancia-Farina
- Piazza De Sanctis, 3 – Pal. Brancia-Farina Stemma in pietra della fam. Brancia abraso
- Brancia (elaborazione grafica di Loris Castriota Skanderbegh)
- P.zza card. Pericle Felici – antico monastero dell’Annunziata, oggi Scuola Elementare “G. Pascoli”
- P.zza card. P. Felici – Scuola elementare “G. Pascoli” Fastigio con stemma civico in pietra
- P.zza S. Chiara – Via Arpi – Pal. Brancia-Ricciardi
- Da Via Arpi – Pal. Brancia-Ricciardi stemma in pietra abraso non identificato sulla lesena
- P.zza S. Chiara – Chiesa di S. Chiara (sconsacrata) e monastero delle clarisse
- Stemma in pietra dell’O.f.m.
- chiostro – emblema dell’ordine delle Clarisse (manufatto in stucco)
- (dal sito www.santiebeati.it)
- (dal sito www.santiebeati.it)
- Via Arpi, 103 – Pal. Belvedere
- Pal. Belvedere corte a destra sulla balaustra stemma in pietra della fam. Belvedere
- Stemma famiglia Belvedere
- Via Arpi – chiesa di Sant’Agostino con monastero degli Agostiniani
- Chiesa di S.Agostino – Sulla facciata a sin.: stemma di Carlo VI Asburgo
- Chiesa di S.Agostino – sulla facciata a destra: Stemma di mons. Adeodato Summantico
- Stemma di mons. Summantico (foto G. Clemente)
- P.zza dei Martiri Triestini, 3 – Pal. De Benedictis accartocciato privo di fregi sulla chiave di volta dell’ingresso principale
- Pal. De Benedictis stemma abraso scolpito sulla mensola in pietra del balcone
- Stemma famiglia De Benedictis
- Palazzo di Città
- Palazzo di città – Stemma civico in bronzo
- P.zza XX Settembre, 3 – Pal. Battipaglia-Galiani-Filiasi
- Museo Civico – Lapidario stemma della famiglia Filiasi (su concessione del Museo Civico di Foggia)
- Stemma famiglia Filiasi
- P.zza XX Settembre – Palazzo Dogana
- Stemma accartocciato privo di fregi sulla chiave di volta dell’ingresso principale di Palazzo Dogana
- P.zza Cesare Battisti – Teatro U. Giordano
- Teatro Giordano – Particolare dello stemma civico in stucco
- C.so V. Emanuele, 16 –Pal. De Nisi-Giaquinto
- Stemma De Nisi
- Stemma De Nisi sulla balaustra (manufatto scolpito su pietra)
- Stemma famiglia de Nisi
- C.so V. Emanuele, 160 – Pal. De Nisi-Bruno (presenta fregi in stucco e pietra)
- P.zza Oberdan – Arcivescovado
- Arcivescovado – stemma di mons. Casale sul portale (manufatto scolpito su legno)
- Stemma di mons. Casale
- P.zza Cavour, 4 – Pal. Scillitani
- Pal. Scillitani – stemma non identificato sulla chiave di volta dell’ingresso (manufatto scolpito su pietra)
- Pal. Scillitani – stemma non identificato sulla volta del vestibolo (stucco dipinto)
Bibliografia essenziale
AA.VV., Saluti da Foggia, guida della città, Foggia 1997.
ARBORE G., Famiglie e dimore gentilizie di Foggia, Fasano 1995
BELLI D’ELIA P., (a cura di), Icone di Puglia e Basilicata dal Medio Evo al Settecento, Milano 1998
DE LEO C., Palazzi e famiglie dell’antica Foggia, Foggia 1995.
DE TROIA, Dal Monte di Pietà di Foggia alla Banca del Monte di Foggia, Foggia 2000.
G.E.A., Conoscere la città, Foggia 1997.
MASULLO FUIANO, M.T., Foggia per un tracciato antico, Foggia 1984.
G.B. PACICHELLI, Il Regno di Napoli in Prospettiva, Napoli 1703.
www.manganofoggia.it, sito curato da Alberto Mangano
www.grandesp.org.uk
http://it.wikipedia.org/wiki/Foggia
http://www.diocesifoggiabovino.it
http://www.santiebeati.it
http://www.diocesisansevero.it
http://it.wikipedia.org
http://it.wikipedia.org/wiki/Asburgo_d’Austria