Francesco Rotundi
Passeggiando per la villa comunale di Foggia, sarà capitato a molti di imbattersi nel busto eretto a Francesco Rotundi, ma in tanti non sapranno che questo illustre figlio della nostra città è stato uno dei più grandi progettisti navali di tutti i tempi.
Egli nacque a Foggia il 10 luglio del 1885 da padre e madre foggiani; compì i primi studi rivelando da giovanissimo la sua predilezione per le scienze matematiche. A quindici anni si iscrisse alla Sezione Fisico-Matematica dell’Istituto Tecnico “Pietro Giannone” di Foggia ma ben presto e forse a seguito di una gita scolastica a Manfredonia per visitare le navi da guerra ancorate in quel porto, maturò l’idea e la speranza di diventare un giorno costruttore di navi. Dopo il diploma si iscrisse alla Scuola Superiore Navale di Genova.
Laureatosi in ingegneria navale e meccanica, entrò in Marina come tenente del Genio e fu destinato all’Arsenale di Venezia. E da Venezia Francesco Rotundi, iniziò la sua carriera luminosa di grande tecnico che, dotato di eccezionali capacità realizzatrici ed organizzatrici, gli valsero il generale riconoscimento dei superiori e dei colleghi.
Un episodio lo mise subito in evidenza: la nave “S. Giorgio” si era incagliata nello stretto di Messina ed egli era imbarcato come Capitano del Genio Navale sul “Volturno”. Il giovane ufficiale seppe organizzare talmente bene il salvataggio della nave che essa poté raggiungere il bacino di carenaggio con i propri mezzi. Per questo salvataggio i Superiori lo vollero nel “Comitato Progetti Navi” dove si svolse tutta la sua luminosa carriera e rifulse la sua capacità tecnica che lo impose all’ammirazione generale.
Per un breve periodo Francesco Rotundi abbandonò la sua attività al “Comitato Progetti Navi” perché fu incaricato come Vice-Comandante del Cantiere di Castellammare di Stabia, ove era in costruzione la nave scuola “Cristoforo Colombo” che egli stesso aveva progettato.
Da giovane progettò le navi posamine tipo “Legnano” poi le navi-scuola “C. Colombo”. e “A. Vespucci”.
Si occupò anche di una questione tecnica molto ardua: la ricostruzione delle corazzate tipo “Cavour” ormai antiquate. E fu proprio in virtù delle sue non comuni conoscenze tecniche e scientifiche che le quattro grandi corazzate “Cavour”, “Giulio Cesare”, “Andrea Doria” e “Caio Duilio”,subirono radicali trasformazioni che le misero nelle condizioni di competere con le più moderne navi da guerra britanniche.
Francesco Rotundi ebbe anche parte decisiva nella progettazione delle nuove corazzate tipo “Vittorio Veneto”, che furono le prime unità di 35. 000 tonn. progettate nel mondo e di molte altre navi della marina italiana.
Nel salvataggio di tutte le grandi navi affondate, nell’ultimo conflitto, da un attacco aereo britannico a Taranto, egli partecipò alla più bella pagina che il Genio Navale scrisse nella dolorosa circostanza, provvedendo a recuperare il “Duilio” dopo solo due mesi.
Nominato Tenente Generale del Genio Navale continuò nella sua opera con lo zelo e l’impegno degli anni giovanili, quando, stroncato da un morbo crudele si spense, all’età di soli 60 anni a Roma il 25 ottobre 1945. Un anno dopo le sue spoglie mortali furono traslate nella tomba di famiglia nel Cimitero di Foggia.
Nel novembre 1955 nella villa comunale ebbe luogo lo scoprimento del busto eretto in onore del compianto concittadino. In quella circostanza il sindaco di Foggia, avv. Giuseppe Pepe, Presidente del Comitato pro-onoranze a Francesco Rotundi pronunciò un elevato discorso nel quale, dopo aver esaltato la vita e le tappe più significative dell’intenso cammino percorso dal Generale Rotundi concluse dicendo:
“Foggia non poteva non rendere gloria ad un figlio del quale avrà sempre l’onore di gloriarsi che tanto bene meritò dalla scienza e dalla patria, gloria a lui che ha lasciato un nome ed un esempio. Possa questo busto,che l’amore e l’orgoglio dei suoi concittadini hanno voluto erigere qui in mezzo a questa aiuola che verdeggia e chi si trasformerà feconda ai baci del nostro sole rovente eternare la memoria – così come già immortalata attraverso il Nuovissimo Melzi – e possa la sua vita ispirare altre vite e possa quello sguardo illuminare sempre gli animi degli italiani tutti e dei giovani in specie e ravvivare la fede nella patria e nella nostra gloriosa marina”.
Anche Manfredonia sembrò non aver dimenticato questo illustre figlio della Daunia tanto che il 4 agosto del 1955 la Giunta Comunale della città votò all’unanimità la proposta del Sindaco Brigida che all’edificio venisse dato il nome del Generale del Genio Navale Francesco Rotundi
La nave scuola “A.Vespucci”
La Nave Scuola Amerigo Vespucci è stata costruita e allestita nel R. Cantiere di Castellammare di Stabia su progetto del Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi.
Impostata il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931 ed ha iniziato pochi mesi dopo la sua prima campagna addestrativa. Ha subito in seguito lavori di ammodernamento negli anni 1951,1958,1964,1973 e 1984.
L’unità è del tipo « Nave a vela» con motore; quindi con tre alberi e bompresso, vele quadre, vela di strallo e fiocchi, il suo scafo è del tipo a tre ponti principali:
coperta, batteria e corridoio con castello a prora e cassero a poppa. Il suo dislocamento è di 4100 tonnellate. La sua lunghezza fra le perpendicolari di prora e di poppa è di mt. 70; la sua lunghezza dalla poppa estrema all’estremità del bompresso è di 101 mt.; la larghezza massima è di mt.15.50. La superficie velica è di mq. 2800.
La nave è dotata di un apparato motore diesel elettrico costituito da 2 motori diesel accoppiati a dinamo generatrici di corrente, collegate al motore elettrico di propulsione, di 4 diesel alternatori per la produzione dei energia elettrica e di un moderno impianto di condizionamento. Dal suo varo la A. Vespucci è stata sempre destinata alla preparazione nautica e marinaresca degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale e degli Allievi Nocchieri delle Scuole Sottufficiali della Marina.
Oltre a numerose brevi crociere in Mediterraneo, la nave ha effettuato 53 campagne della durata di 3/5 mesi. Nel corso di esse ha visitato nel 1933, nel 1951, nel 1976, nel 1986, e nel 1992 gli Stati Uniti d’America; nel 1952 ha portato gli allievi nei porti dell’Europa occidentale e settentrionale; numerose anche le campagne svolte nel Mediterraneo oltre ad alcune in Oceano Atlantico.
La nave scuola “C.Colombo”
Cristoforo Colombo è stato un veliero della Regia Marina usato, unitamente alla nave scuola Amerigo Vespucci, come nave scuola fino alla fine seconda Guerra Mondiale.Il progettista di questo veliero fu il Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi. Fu impostato nel Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia il 15 aprile 1926. Il varo avvenne il 4 aprile 1928 ed entrò in servizio il 1° luglio 1928. Nel 1931 venne poi affiancato da un’altra nave scuola, molto simile, che oggi risulta ancora in attività, riportante il nome di Amerigo Vespucci.
Il Cristoforo Colombo svolse la sua attività fino al 1943 effettuando 9 Campagne Addestrative unitamente al Vespucci, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. In seguito al trattato di pace firmato a Parigi, il Colombo dovette essere ceduto all’Unione Sovietica. Gli fu dato il nome di Dunay (Danubio in russo) e venne utilizzato come nave scuola ad Odessa nel Mar Nero fino al 1959. Fu radiato nel 1963.