Il periodo post-unitario
Subito dopo l’unificazione dell’Italia c’era per Foggia e per l’intera Capitanata il difficile processo di adattamento al nuovo regime. Foggia sembrò essere all’inizio indifferente al nuovo che avanzava ma l’imposizione di nuove tasse e l’istituzione della leva militare obbligatoria cominciò a creare una progressiva avversione a quello che cominciava a sembrare sempre più un nemico. Fu necessario un po’ di tempo per accettare il forte ridimensionamento che Foggia subì riducendola da Capitale del Regno borbonico ad una delle tante province italiane: ecco perché la Capitanata fu considerata un territorio dove covava la reazione borbonica e dove andava combattuto, attraverso la legge Pica, il fenomeno del brigantaggio. In questo periodo la ricchezza derivante dall’agricoltura era nelle mani di pochi e non fu possibile creare i presupposti per la crescita della città dal punto di vista commerciale. Fu la ferrovia il primo volano per un eventuale sviluppo economico che, con le tratte verso Pescara prima e in direzione di Barletta, Bari, Brindisi, Lecce e Taranto poi, fece di Foggia uno dei nodi ferroviari più importanti del territorio; restava comunque un problema di arretratezza delle infrastrutture necessarie ai trasporti: nel 1865 in tutta la Capitanata c’erano quasi 1600 chilometri di mulattiere e solo 600 chilometri di strade percorribili da veicoli a ruote. Nella scuola viceversa Foggia fece un gran passo in avanti meritando, nel 1866, una medaglia d’argento di benemerenza dal Governo nazionale: nel 1870 in tutta la provincia si contarono oltre 500 scuole elementari decuplicando di fatto il numero di istituti scolastici presenti nel periodo pre-unitario. A fronte di questo aumento di scuole primarie, più lento si mostrò l’incremento di scuole di secondo grado: furono istituiti quattro corsi di scuola magistrale ma il consiglio provinciale deliberò, nel 1863, l’istituzione di istituti tecnici nei comuni di Foggia, Bovino, San Severo, Cerignola, Montesantangelo, S.Marco in Lamis, Manfredonia. Subito dopo Foggia ebbe il privilegio di ospitare un ginnasio comunale, nel convento di S.Gaetano, intitolato a Vincenzo Lanza. Lo sviluppo scolastico che si realizzò in questi anni era necessario per poter formare le nuove generazioni e per cercare di creare la nuova classe dirigente: la propensione che molti giovani ebbero in quegli anni verso gli studi classici evidenziavano la necessità di indirizzarsi verso una unità ed una riscoperta di nazionalità che era stata minata dalle varie occupazioni straniere. Di contro va rilevato pure che, con un decreto del 1862, furono abolite le dieci cattedre universitarie presenti a Foggia in quanto gli insegnamenti dovevano essere di pertinenza della sola Università di Napoli. E’ bene precisare che gli studi universitari furono un limite per gli studenti dell’intera Puglia in quanto bisognerà aspettare solo il 1924 per l’istituzione dell’Ateneo barese.