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Il primo ciclo di serie A

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Il Foggia della prima serie A

Il Foggia della prima serie A

Campionato 1964/65 – Finalmente è arrivata la Serie A e la città impazzisce: nessuno vuol credere che allo stadio Zaccheria, quello stesso stadio che per decenni aveva ospitato mediocri squadre di serie C e semplici compagini di serie B, stanno per arrivare i campioni della Serie A e della nazionale. In quegli anni c’era una grande mobilitazione anche dalla provincia e non solo: bisogna ricordare che il Foggia di Pugliese e Rosa Rosa era l’unica squadra a rappresentare il meridione almeno quello peninsulare (c’erano solo Catania e Messina a rappresentare la Sicilia) e questo per i foggiani era motivo di grande orgoglio.Il calendario riserva subito al Foggia due trasferte consecutive: Fiorentina ed Inter. Il 13 settembre 1964 rimane una data storica nella storia dei rossoneri perchè legata all’esordio nella massima serie: questa la formazione scesa in campo – Moschioni – Micelli – Valadè – Tagliavini – Rinaldi – Micheli – Gambino – Lazzotti – Nocera – Maioli – Oltramari. Il Foggia passa inaspettatamente in vantaggio con Rinaldi “la roccia del Gargano” a cui spetta l’onore di aver segnato al prima rete in Serie A, ma poi viene travolta da tre gol dei viola e quindi l’esordio lascia ai tifosi foggiani l’amaro in bocca. La squadra non si butta giù e si reca a Milano, nella scala del calcio italiano, al cospetto della squadra allora più forte del mondo con in formazione calciatori come Picchi, Corso, Mazzola e Jair ed in quella gara fanno l’esordio in serie A nel Foggia Bettoni e Favalli.La squadra, come raccontarono le cronache, non sfigurò ma alla lunga dovette raccogliere due palloni nella propria porta, anche se il primo su calcio di rigore. E arriviamo ad un’altra data storica nel calcio a Foggia e cioè quella dell’esordio allo Zaccheria:27 settembre 1964.

Nocera

Nocera

Faleo

Faleo

Arriva il Mantova di Dino Zoff e si brinda ai primi due punti in classifica grazie al gol di Patino al 34′ del primo tempo. Si rigioca di nuovo in casa con l’Atalanta e questa volta arriva anche il primo pareggio: è 1-1. Si va a Torino con i granata ed è 0-0. L’entusiasmo per il prestigioso punto in trasferta incoraggia ad affrontare il Genoa in casa determinati e sospinti da un pubblico già da allora eccezionale, ma il Foggia non va oltre lo 0-0. Il primo gol di Nocera arriva la settimana successiva quando il Foggia piega il Messina su calcio di rigore. L’inizio dei satanelli è confortante: 7 partite 7 punti, si naviga praticamente in acque tranquille. Successivamente si perde a Catania, si pareggia a Varese, si vince con il Vicenza e poi arriva inesorabile dapprima una sconfitta casalinga,la prima, con il Milan per 2-1 e poi quella in casa del Bologna per 4-2. La situazione comincia a diventare preoccupante anche perchè bisogna andare a Cagliari ed evitare la terza sconfitta consecutiva. Il Foggia,in terra sarda, prende l’intera posta e i tifosi ringraziano. Tutto sommato il girone di andata regala alla piazza un Foggia al decimo posto con 16 punti davanti a Lazio, Atalanta, Vicenza, Catania, Genoa, Messina, Cagliari e Mantova. Si arriva alla seconda parte del torneo con un doppio turno casalingo: Fiorentina ed Inter. Con i viola si fa 0-0 ed il risultato tutto sommato per una provinciale che sta riscuotendo elogi in tutta Italia e con il fine ultimo di una salvezza tranquilla, è un risultato d’oro che ci stabilizza lungo la linea di galleggiamento. Ma arriva un’altra data storica per il calcio foggiano, una di quelle date scolpite nel cuore di chi negli anni ha gioito e sofferto per i colori rossoneri: 31 gennaio 1965, Foggia Inter. Lo stadio,pieno all’inverosimile, assiste ad uno spettacolo straordinario soprattutto per quei tempi; tutti aspettano una passeggiata dell’Inter ed invece si assiste ad un exploit del Foggia. Ma andiamo con ordine: il primo tempo finisce sullo 0-0. Si ritorna dagli spogliatoi e dopo 4 minuti gol di Lazzotti, nemmeno 5 minuti e il Foggia raddoppia con Nocera. E’ l’apoteosi: lo stadio è una bolgia e gli spalti, allora di legno con i tubi “Innocenti” tremano per l’euforia. Ma siamo davanti a grandi campioni che possono ribaltare il risultato da un momento all’altro e questo lo si intuisce presto: nel giro di 13 minuti (dal 62′ al 75′) l’Inter pareggia con i gol di Peirò e Suarez.

Rinaldi

Rinaldi

Bettoni

Bettoni

Il Foggia si accontenta del punto d’oro? Tutt’altro, quel Foggia vuole entrare nella storia e chiude gli avversari nella propria metà campo sostenuti da un pubblico che le cronache indicheranno come la forza in più di questi ragazzi scatenati; ed arriva il giusto premio dopo soli 3 minuti dal pareggio di Suarez: è il gol di Nocera per la propria personale doppietta. Il risultato non cambierà più e l’Inter uscirà a testa bassa dallo Zaccheria in quella che probabilmente resta la più grande impresa del Foggia di tutti i tempi ingigantita dalle dichiarazioni dell’allenatore dell’Inter Herrera che dichiarerà di aver disputato a Foggia la migliore prestazione dell’anno rendendo così onore ai calciatori rossoneri.Pare che i calciatori nerazzurri avessero assistito attoniti al verificarsi della profezia che Padre Pio, il giorno prima, aveva loro annunciato:”Vincerete lo scudetto , ma domani perderete a Foggia”. La città impazzisce e si racconta che i tifosi nelle settimane successive passassero per la villa dove erano piazzati degli altoparlanti e che ripetessero in maniera dettagliata la cronaca della partita esultando tutti insieme come se i vari gol fossero vissuti in diretta.Dopo quella partita ed un prezioso pareggio in quel di Mantova, il Foggia conosce un periodo di crisi forse dovuto ai numerosi riflettori puntati per troppo tempo sugli uomini di Oronzo Pugliese e di Mimì Rosa Rosa. Perde a Bergamo e perde in casa con il Torino. E’ atteso da una doppia trasferta: Genoa e Messina.; riperde a Genova e sono tre sconfitte consecutive, ma riesce a strappare uno 0-0 in Sicilia. Si riprende in casa e si torna alla vittoria prima con il Catania con rete di Nocera e poi con uno squillante 3-0 ai danni del Varese. Si vede che presidente e allenatore hanno strigliato la squadra dopo la sbornia del 31 gennaio ed il Fogggia va a vincere in trasferta a Vicenza e colleziona quindi ora tre vittorie consecutive.

Tagliavini

Tagliavini

Si perde a Milano con il Milan, ci può stare ma il Foggia continua ad incassare elogi:a San Siro Nocera e compagni vengono piegati a soli 4′ dal termine con un gol di Benitez. Si torna a giocare in trasferta con il forte Bologna ed è 2-2. Arriva la sosta del campionato per far posto alla Nazionale e giunge un nuovo regalo per i tifosi foggiani: due calciatori rossoneri cambieranno casacca per un giorno, avendo l’onore di indossare la prestigiosa maglia azzurra. Sarà lo stesso Pugliese a comunicare a Nocera e Micelli la convocazione per la gara a Firenze contro il Galles. Micelli giocherà tutta la gara, mentre Nocera, che subentra a Orlando, realizzerà il definitivo quarto gol ad 1 minuto dallo scadere.

Si torna al campionato ed il Foggia perde prima in casa con il Cagliari e poi in trasferta con la Lazio ma la classifica regge e si arriva quindi sereni ad un’altra data storica per i colori rossoneri: 23 maggio 1965 – Foggia Juventus 1-0 gol di Maioli. Il Foggia è salvo. Negli ultimi due turni pareggerà in casa con la Sampdoria e perderà in casa della Roma, la nuova patria del “mago di Turi” che sta lasciando una piazza che lo porterà per sempre nel cuore per quello che ha saputo trasmettere ai propri ragazzi per la conquista e la prima trionfale apparizione in Serie A.

Campionato 1965/66 – Il Foggia che si ripresenta al suo secondo anno di Serie A è un Foggia che ormai ha acquisito una notevole popolarità in Italia ma che deve trovare il sostituto di Pugliese che, magari con metodi burberi e poco ortodossi, aveva portato la squadra a risultati inimmaginabili. Viene chiamato sulla panchina del foggia Egizio Rubino, cognato di Pugliese, mentre Micelli parte alla volta di Bologna in cambio di Capra; giunge a Foggia Favalli II per colmare la tragica perdita del caro Ermanno. Si parte con Juventus e Milan in trasferta e sono due sconfitte per 1-0 (la prima ad opera di Traspedini, destinato a vestire la maglia del Foggia, la seconda per merito di Sormani). Ma la prima vittoria non tarda ad arrivare: il Foggia supera il Bologna 2-0 con le reti del “nuovo” Capra e di Lazzotti. Pareggio in casa con la Lazio 1-1 con la rete di Nocera. Ma il vero problema cominciano ad essere le trasferte: si perde a Genova con la Sampdoria. Il turno successivo destina a Foggia l’Inter di Herrera che ha ancora qualcosa da vendicare. Dopo una doppietta di Mazzola, Di Giovanni accorcia per il Foggia ma Corso chiuderà definitivamente sul 3-1. L’inter è tornata l’Inter e il Foggia ora torna con i piedi per terra: sembra che il campionato dell’anno precedente, più o meno tra l’altro con gli stessi uomini, sia rimasto solo un piacevole ricordo. In casa si torna ai due punti liquidando per 3-0 il Catania ma il “mal di trasferta” continua a Torino con i granata.Il Foggia recupera di nuovo in casa con il Brescia, una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere, vincendo grazie ad un gol di Favalli e il turno successivo, sempre in casa, arriva la squadra del Napoli di Sivori e Altafini:c’è una certa gelosia da parte dei partenopei soprattutto perchè il Foggia aveva conquistato ormai il trono di squadra regina del Sud e la sconfitta dei satanelli, ad opera di Girardo, viene mal digerita dai tifosi che guardano anche ad una classifica preoccupante. Ma arriva puntuale il punto toccasana guadagnato in riva all’Arno che è il primo guadagnato in trasferta e siamo ormai già alla fine di novembre. Si torna a vincere con la Spal in casa grazie all’1-0 di Nocera e dopo due pareggi con Vicenza fuori e Varese in casa, ecco arrivare il Foggia a Roma contro Oronzo Pugliese e i suoi ex ragazzi vogliono sicuramente fare bella figura dinanzi al loro maestro.Purtroppo una sfortunata autorete di Bettoni vanificherà gli sforzi dei satanelli e il Foggia perde la gara. La bella prova con la Roma viene premiata la domenica dopo a Bergamo dove il Foggia fa sua l’intera posta in gioco vincendo 3-1 con le reti di Lazzotti, Micheli e Maioli.Il girone di andata si conclude con il pareggio casalingo con il Cagliari per 0-0; il Foggia chiude a 15 punti mantenendosi di poco sopra le inseguitrici. Nelle prime 4 gare del girone di ritorno il Foggia racimola 3 punti frutto di 3 pareggi (in casa con Juve e Milan per 0-0 e in tasferta a Bologna per 1-1) e della sconfitta a Roma con la Lazio. Alla quinta capita la Sampdoria in casa ed il Foggia, disputando una bella partita, liquida la pratica con un secco 3-0 grazie ad una doppietta di Nocera e ad un gol di Lazzotti. In classifica si respira e in città si ritorna ad essere ottimisti; bisognerà invece aspettare quasi tre mesi per ritornare ad una vittoria e la realtà la si capisce la settimana dopo in quel di Milano contro l’Inter: il Foggia ne prende 5 con tripletta di Mazzola e capisce che il 3-2 dell’anno prima resta un bel ricordo ma consegnato ormai definitivamente alla storia.Nelle 9 settimane senza vittorie, il Foggia perderà sonoramente a Brescia per 4-0, a Napoli per 1-0 e a Ferrara per 2-1 e collezionerà solo pareggi sia in casa che in trasferta.A tre giornate dal termine il Foggia, con 25 punti, deve affrontare due partite in casa con la Roma e con la concorrente Atalanta e poi una fuori con il Cagliari. Il Foggia supera la Roma di Pugliese per 1-0 con rete di Oltramari e aspetta l’Atalanta che ha un punto in più in classifica; il 15 maggio del 1966 il pubblico foggiano accompagna la squadra ad una vittoria decisiva e perentoria sugli avversari diretti per 2-0 grazie alle reti di Lazzotti e Oltramari nella ripresa dopo un primo tempo molto nervoso. Il Foggia si porta a 29 punti, raggiunge la Lazio, supera il Cagliari e ovviamente l’Atalanta e mantiene a due punti Spal e Sampdoria. Nell’ultima gara i rossoneri perdono a Cagliari che si salva,ma la Sampdoria perde con la Juventus e la Spal pareggia con il Brescia. Il Foggia è salvo. Retrocedono Sampdoria, Catania e Varese. Ma quanta fatica! 29 punti, 15 nel girone di andata e 14 in quello di ritorno ma, se si considerano le due vittorie consecutive nel finale con Roma e Atalanta, si capisce che gli uomini di Rubino quell’anno fecero soffrire non poco i propri sostenitori durante tutto il campionato.

Campionato 1966/67 – La novità di quest’anno è rappresentata da una Serie A a 18 squadre con 4 retrocessioni. Il Foggia conferma Egizio Rubino, mentre dalla Juve giunge Traspedini in cambio di Favalli e a Foggia si comincia a sognare una salvezza tranquilla grazie alla coppia d’attacco Traspedini-Nocera. La realtà comincia a delinearsi diversa però già alla partenza: il Foggia rimedia tre scivoloni in casa con l’Inter (0-4), a Bologna(5-0) e a Vicenza(3-1), 12 gol subiti ed uno solo segnato da Micheli.Doppio turno casalingo e il Foggia conquista tre punti:0-0 con il Cagliari e 3-0 al Venezia con doppietta di Nocera. Sembra saltato il fosso ma la Juventus a Torino ci riporta con i piedi per terra rifilandoci un secco 3-0. Si va a Milano con il Milan e si perde per 3-1: la cose vanno male ma si capisce che la salvezza la si deve conquistare non certo a Torino e a Milano ma si devono battere formazioni concorrenti per la lotta per la salvezza. Si torna in casa e il Foggia contro la Fiorentina non gioca male, ma forse per la delicatezza dell’incontro e per l’importanza della posta in palio, lascia i due punti ai viola perdendo per 2-1. Il Foggia è ancora a 3 punti e c’è poco da stare allegri. Si va a Ferrara con una squadra più alla nostra portata ma,pur giocando bene l’intera gara, grazie ad un rigore nel finale, il Foggia rimane con i suoi 3 miseri punti. A Lecco il Foggia ne prende 3 e siamo alla quinta sconfitta consecutiva su 10 incontri disputati. Arrivano i primi malumori della piazza contro Rubino e la società dà il benservito all’allenatore, affidando la squadra a Bonizzoni; nel mercato di riparazione arrivano due rinforzi:il terzino Vivian dalla Pro Patria e il mediano Magi dal Catania. Con il nuovo allenatore in panchina, arriva di nuovo una vittoria ed è con il Mantova in casa: si vince per 2-1 con la doppietta di Traspedini. La cura Bonazzoni non darà risultati sul piano aritmetico ma almeno servirà per evitare le sonore sconfitte che avevano caratterizzato le prime gare del Foggia. Si pareggia 2-2 in casa con la Roma, ma si torna alla sconfitta a Napoli(3-2) e a Torino con il Toro(1-0); si pensa ad un pronto riscatto in casa con il Brescia ma all’ultimo minuto un gol di Troja regala alle rondinelle una vittoria importante e al Foggia il momento forse più brutto di tutto il campionato: si comincia a pensare, e siamo all’inizio del 1967, ad una retrocessione sempre più probabile. La prima parte del campionato termina a Bergamo dove il Foggia perde per 2-0. La classifica a metà torneo recita così: Inter 26 – Juventus 25 – Cagliari e Napoli 23 – Fiorentina 21 – Bologna e Roma 20 – Mantova Milan e Torino 17 – Atalanta e Brescia 16 – Spal 14 – Lazio 13 – L.R. Vicenza 12 – Venezia 10 – Lecco e Foggia 8. C’è poco da star tranquilli anche perchè si ricomincia a Milano con l’Inter e, come nelle previsioni, il Foggia perde con un secco 3-0; doppio confronto casalingo con Bologna e L.R.Vicenza.Con i felsinei, lanciati nelle alte posizioni di classifica si perde con un gol di Turra e con i veneti, nello scontro con una diretta pretendente, non va oltre il pareggio per 2-2, recuperando anche grazie ad un un rigore trasformato nel finale. Il Foggia è alle corde e non riesce più a risollevarsi, riuscirà a perdere anche a Venezia, sempre in uno scontro diretto tanto da vanificare il pareggio esterno con una grande, il Cagliari, ottenuto la settimana precedente. Certo le cronache parlano di una squadra molto sfortunata, con una classifica peggiore delle proprie possibilità ma , è anche vero che con una classifica da brivido si giocava sempre con poca lucidità. Ma anche il pubblico ormai non ne può più e dopo un ottimo pareggio allo Zaccheria con la Juve, il Foggia nella gara interna contro il Milan riesce anche a perdere a tavolino per una bottiglietta lanciata dalla gradinata e che colpisce Amarildo. L’arbitro Sbardella di Roma riporterà tutto nel referto e il Foggia beccherà un 2-0 a tavolino e una gara di squalifica per il campo. Con il morale sotto i piedi e con le speranze di salvezza ridotte al lumicino, la squadra si reca a Firenze ma, contro ogni aspettativa, grazie ad un gol di Traspedini, porta a casa l’intera posta e dopo il pareggio a rete inviolate sul neutro di Pescara contro la Spal, batte in casa il Lecco per 4-1 e in trasferta il Mantova per 1-0 sempre con gol di Traspedini. A questo punto il Foggia va a Roma dall’ex Pugliese e riesce nell’impresa di strappare lo 0-0. Adesso arrivano due turni casalinghi e bisogna fare punteggio pieno poichè il Foggia è terzultima con 19 punti e la quintultima, la Lazio è a 23. Con il Napoli sembra andar bene dopo la rete di Valadè ma Altafini riporta il risultato in parità; anche con il Torino di Nereo Rocco il Foggia le tenta tutte ma non riesce ad andare oltre lo 0-0. Il Foggia deve cercare una vittoria a Brescia per il miracolo ma questa non arriva nonostante lo sforzo profuso in campo (è 0-0). A Roma con la Lazio, in uno spareggio drammatico,perdendo per 2-1, il Foggia retrocede matematicamente in Serie B con una giornata di anticipo; ci sarà solo spazio per un congedo della serie A dallo Zaccheria con il 4-1 inferto all’Atalanta. Peccato! Il Foggia quell’anno aveva sciupato tutto nella parte iniziale del campionato e la rimonta finale servì solo ad alimentare le flebili speranze dei tifosi.Quell’anno mancarono i gol di Nocera (solo 4) e gli 8 di Traspedini non bastarono a riportare in rotta una nave allo sbando. Si ritornava in Serie B con la consapevolezza di aver fatto conoscere in giro per l’Italia Foggia e i suoi colori.