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Inaugurazione della Chiesa di S.Maria del Carmine

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da La Gazzetta del Mezzogiorno dell’11 maggio 1973

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Foggia, 10 maggio

Una piramide triangolare tagliata a metà, incorniciata sul frontespizio da una fuga di triangoli; sul tetto, composto da tante cuspidi triangolari, troneggia una vela anch’essa triangolare; alla base una scenografica scalinata con due lati divergenti verso l’esterno forma un altro grande triangolo.

Così si presenta la nuova chiesa parrocchiale del Carmine in Foggia che sarà solennemente aperta al culto domani sabato alle ore 18, dal vescovo della diocesi mons. Giuseppe Lenotti e dalla quale, il giorno*

seguente, sarà trasmessa in diretta per televisione, alle ore 11, una solenne concelebrazione.

carmine3La chiesa, con i locali annessi, è sorta in meno di due anni, completa in ogni dettaglio. La prima pietra venne posta, difatti, il 29 maggio del 1971. Un record di celerità mai raggiunto in precedenza nell’edilizia religiosa della nostra città. Tutto questo è in parte dovuto allo zelo dei Padri Carmelitani dell’Antica Osservanza, guidati dal parroco p. Angelo Muri, i quali, venuti in diocesi nell’ottobre del 1969, iniziarono il loro apostolato nel rione Pantanella e nello stesso tempo hanno bruciato le tappe per dotare la moderna ed elegante zona cittadina di un magnifico complesso parrocchiale.

Il progetto è stato redatto dal giovane architetto foggiano Giancarlo Telesforo il quale ha sviluppato con la massima espressività architettonica ed artistica la figura geometrica del triangolo, simbolo del  mistero trinitario. Nella planimetria dell’unica navata troviamo ancora la medesima figura. Sul lato base sono collocate le tre porte d’ingresso; le due pareti laterali convergono verso il vertice nel quale sono collocati l’altare e il tabernacolo, che ha come sfondo un grande triangolo metallico. Così l’area riservata ai fedeli simboleggia efficacemente il continuo convergere del popolo cristiano verso il suo Capo, la cui presenza reale nel mistero eucaristico s’incentra nell’altro grande ed insondabile mistero della Trinità. Il soffitto è realizzato da un reticolo di travi che, attraversando l’intera volta ed incrociandosi tra loro creano una serie di nodi esagonali alternati a vuoti triangolari. Si ammirano nell’interno pregevoli opere d’arte. Il battistero, collocato a destra dell’altare presenta una impostazione originale della grazia salvifica. Sette cubi di acciaio simboleggiano i sette sacramenti. Dal primo esce l’acqua e sull’ultimo c’è Cristo risorto. Il disegno è dello scultore veronese Igino Legnaghi al quale sono da attribuirsi anche le formelle in bronzo e rame della Via Crucis, il tabernacolo e l’ambone.

Un grande Cristo crocifisso in ferro battuto è addossato ad un pilastro che sostituisce la croce: è opera dello scultore foggiano Giovanni Grittani. La cappella della Madonna del Carmine, scolpita in legno di Ortisei, è posta al lato sinistro dell’altare. Alla statua fa da sfondo un un pannello in mosaico dell’artista p. Vitale di Foligno. L’interno della chiesa è dotato di impianto per l’aria condizionata e di congegno elettronico per le campane e gli amplificatori.

In considerazione della grande devozione che il popolo foggiano ha per la Madonna del Carmine e che risale al 1646, anno in cui sorsero la vecchia chiesa e la Confraternita omonima, mons. Lenotti, ha decorato col titolo di santuario diocesano la nuova chiesa parrocchiale. Ad essa si affiancheranno altre opere educative e sociali per i ragazzi e i giovani del rione. Mentre si inaugura la chiesa viene posta la prima pietra per queste opere che andranno a vantaggio non solo della parrocchia, ma anche dell’intera cittadinanza.

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di qualche giorno dopo

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di qualche giorno dopo

(ved. anche Chiesa di S.Maria del Carmine)