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La Sala S.Francesco

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salasanfrancesco1Il 7 maggio 1686 presso il Convento di Gesù e Maria viene fondato dai Frati minori il Terz’Ordine Francescano, che qualche anno dopo, nel 1715, fa erigere, attiguo alla chiesa e forse intercomunicante, un oratorio, dedicato alla Sacre Stimmate. Tale tempio, nel corso dell’Ottocento, viene dedicato al culto di san Ciro. Quest’oratorio dunque diviene la sede autonoma del Terz’Ordine Francescano (il braccio laicale del mondo francescano, il Terz’Ordine appunto, viene riconosciuto canonicamente con la bolla del 24 gennaio 1855 di Papa Pio IX).

Il 13 febbraio 1885 la chiesa di Gesù e Maria, con l’approvazione del Capitolo della Cattedrale, è istituita, dall’allora Vescovo Domenico Marinangeli, a sesta parrocchia di Foggia: essa viene amministrata da un parroco secolare fino al 1936 quando, in seguito ad una convenzione stipulata il 16 luglio tra il Vescovo di Foggia, mons. Fortunato Maria Farina, e il Ministro Provinciale dei Frati Minori, M.R.P. Cristoforo Valentini, è affidata alla Provincia dei Frati Minori di Puglia; il primo ottobre del medesimo anno, il Vescovo, nomina parroco il frate minore padre Agostino Castrillo. (Sempre nel 1936, l’Orfanotrofio dedicato a “Maria Cristina di Savoia” – a cent’anni dalla sua costruizione – e la chiesa della Madonna della Croce vengono demoliti per far posto all’attuale Palazzo degli Uffici Statali).

Il 21 novembre 1936, il vescovo di Foggia, mons. Fortunato Maria Farina, concede ai Frati Minori anche l’utilizzo dell’attiguo oratorio di san Ciro con l’obbligo di adibirlo a opere parrocchiali, raccomandando in maniera speciale «lo sviluppo e l’incremento delle Associazioni di Azione Cattolica». Ma il medesimo vescovo, considerata la necessità della mancanza di locali per l’espletamento delle attività spirituali dei frati francescani, il 22 marzo 1945 sancisce definitivamente tale cessione (il documento che oggi si conserva nell’Archivio Provinciale dei Frati Minori fu sottoscritto tra Mons. Farina e Padre Castrillo, che nel frattempo diviene Ministro Provinciale dell’Ordine) in virtù delle seguenti motivazioni, che, tra l’altro, palesano la grandezza e la lungimiranza, spirituale e culturale, di questo Vescovo:

  1. poiché la parrocchia di Gesù e Maria è tra le più popolasi e centrali della città aveva bisogno di locali «adatti alle opere» per le attività spirituali;
  2. poiché  il centro della città è sprovvisto di «una sala convenientemente adatta per conferenze utili al ceto intellettuale della città stessa»;
  3. poiché i locali dell’ex chiesa di san Ciro, sede del Terz’Ordine Francescano, in virtù della loro ubicazione, risultano essere ideali ai bisogni spirituali e culturali della città, anche perché la medesima chiesa non è indispensabile alle esigenze del culto religioso, essendo la chiesa di Gesù e Maria già sufficientemente capiente.

Nell’atto di cessione con il quale il Vescovo concede i locali della chiesa di san Ciro, con «le sue adiacenze e pertinenze» (ovvero anche i locali interrati sotto la chiesa e il cortile confinante con la chiesa), si evince un dettaglio prezioso: il parroco doveva impegnarsi a mettere a disposizione dell’Ordinario Diocesano la “Sala” ricavata dagli attuali locali di san Ciro, dopo che questi avesse presentato un regolare progetto di trasformazione, per «adunanze, per corsi di conferenze di cultura religiosa e per qualche altra iniziativa». E per comune desiderio di Vescovo e Ministro la “Sala” doveva essere intitolata a “San Francesco d’Assisi”, patrono d’Italia.

Tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta la sala viene trasformata in cinematografo, e data in gestione a privati. Molti foggiani ricordano che la domenica mattina, dopo aver frequentato la messa e la lezione di catechismo, i frati offrivano a bambini e adolescneti la visione gratuita di un film (tra i quali si ricorda particolarmente la visione di “Ben Hur”). Poi, come molte sale parrocchiali, che proiettavano esclusivamente film per bambini, adolescenti e famiglie, il cinema “San Francesco” dovette fare i conti con le nuove tecnologie che l’industria cinematografica richiedeva e con gli adeguamenti degli edifici alle norme di sicurezza che dovevano ospitare tale strutture. Il declino della sala è quindi preannunciato.

Arriviamo ai giorni nostri. Il 10 ottobre 2000 la Giunta Comunale di Foggia approva il Programma Operativo Regionale-POR 2000-2006; all’interno di detto Programma la misura 5.1 era funzionale al «recupero e riqualificazione dei sistemi urbani». La proposta comunale riconosce «l’azione espletata dalle parrocchie sul territorio», dandone «una valenza di elemento aggregativi a livello sociale e di abbattimento della devianza in tutte le forme possibili». Ecco quindi che l’azione di ristrutturazione del locale attiguo alla chiesa di Gesù e Maria viene riconosciuta dalla Giunta di Palazzo di Città come «operazione in grado di rendere fruibile alla cittadinanza un luogo idoneo alla tenuta di attività di animazione ed aggregazione sociale». I lavori di ristrutturazione ci hanno consegnato una sala polivalente per complessivi 100 posti a sedere.

Il 15 maggio 2011 i Frati Minori aprono nuovamente la sala “San Francesco” alla Città come un luogo versatile dalle numerose possibilità di utilizzo: tavole rotonde, convegni, conferenze, concerti. Come ha auspicato il Santo Padre Giovanni Paolo II, ci auguriamo che la sala “San Francesco” diventi dunque per la parrocchia di Gesù e Maria «il complemento del tempio, il luogo e lo spazio per l’avvio, per l’avvicinamento degli uomini al mistero della Chiesa e per la riflessione dei fedeli…».

(a cura di Agostino Ruscillo)

(riferimento bibliografico: PADRE DOROTEO FORTE, I Francescani Frati Minori a Foggia, Curia Provinciale Frati Minori, Foggia, 1981)