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La serie A con Toneatto

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Il Foggia edizione 1973/74

Il Foggia edizione 1973/74

Campionato 1973/74  Il Foggia torna quindi a disputare un nuovo campionato nella massima serie con la squadra che trionfalmente aveva vinto il campionato di serie B: agli ordini di Toneatto ci sono ancora Pirazzini, Valente, Pavone, Trentini, Rognoni, Silvano Villa, Colla, Bruschini mentre si affaccia alla ribalta un giovane che avebbe potuto dire tanto al calcio italiano ma che la sfortuna lo allontanerà definitivamente dai prati verdi, Liguori. L’esordio per i rossoneri è a Torino con la Juventus che aveva vinto il titolo grazie all’ormai storico passo falso del Milan a Verona nell’ultima giornata del campionato precedente. E’ il 7 ottobre 1973. Il Foggia parte benissimo andando addirittura in vantaggio con un gol da lontano di Peppino Pavone che sorprende Zoff. Ma, inevitabilmente, arriva in dono, allo scadere del primo tempo, il rigore alla Signora realizzato da Cuccureddu. Nel secondo tempo aumenta la pressione dei padroni di casa che arrivano al gol vittoria di Bettega alla mezz’ora. Si torna a casa, come era prevedibile, senza punti ma con la consapevolezza di aver fatto una bella prova al cospetto della squadra Campione d’Italia. La settimana successiva, per l’esordio allo Zaccheria, il Foggia incontra il Cagliari che passa in vantaggio con Riva; a riequilibrare l’incontro ci pensa Silvano Villa su rigore: finisce 1-1 ed arriva il primo punto della stagione. storiaFoggia21Ma la compagine di Toneatto sbalordisce tutti alla terza giornata quando va a vincere a Firenze con un gol di testa di Silvano Villa su calcio d’angolo. Il Foggia è a un solo punto dalla vetta e aspetta di ricevere allo Zaccheria il Cesena di Bersellini: ma la partita parte male e i rossoneri agguantano all’88’ il pareggio per 1-1 grazie a un gol di Liguori. Tutto sommato un punto che fa classifica in vista della trasferta a Milano contro l’Inter ma , proprio a S.Siro, dopo una domenica di sosta per impegni della Nazionale, il Foggia rimedia un pesante K.O. perdendo per 5-1 con un Boninsegna scatenato che realizza addirittura un poker di gol. Si torna con i piedi per terra e Toneatto scuote la squadra in vista dell’impegno casalingo con la Roma: non si può sbagliare, bisogna vincere e ci pensa Silvano Villa a regalare il gol della vittoria per 1-0. La domenica successiva il Foggia ottiene un importante pareggio per 0-0 a Marassi contro la Sampdoria prima di battere in casa il L.R. Vicenza per 2-1 con le reti di Rognoni e Valente. Ancora una vittoria in casa la settimana dopo sempre in casa contro il Genoa con gol di Pellegrino Valente al 18’del primo tempo. Il Foggia è una realtà del calcio italiano: dopo 9 giornate e 11 punti si trova al terzo posto in classifica ed in città si sogna la UEFA. Il ciclo positivo continua con la doppia trasferta, a Torino con i granata e a Bologna dove gli uomini di Toneatto raccolgono due preziosi 0-0. L’anno 1974 si apre con un’altra vittoria, questa volta sul Napoli, grazie al gol di Pavone: il Foggia è ancora terzo. Ma i tempi bui non tardano ad arrivare ed il Foggia perde per 3-0 a Verona e poi in casa per 1-0 contro la Lazio dell’ex Maestrelli con un gol di Chinaglia allo scadere. Il girone di andata si conclude a Milano contro il Milan ed il Foggia becca la terza sconfitta consecutiva per 1-0 con gol di Sabadini. La prima parte del torneo vede il Foggia nelle posizioni di centro-classifica e tutto sommato, considerate le aspirazioni di una tranquilla salvezza, un po’ tutti possono star tranquilli. Si ricomincia il girone di ritorno con la Juve in casa e,nonostante l’esordio del portiere Giacinti per l’infortunio occorso a Trentini, il Foggia strappa un pareggio per 0-0. Si torna alla sconfitta per 1-0 in quel di Cagliari mentre in casa, contro la Fiorentina, il Foggia torna al successo per 2-1 (le reti sono di Silvano Villa e Valente mentre per la Fiorentina realizza l’ex Saltutti).

Foggia - Juve - scambio gagliardetti tra Pirazzini e Furino

Foggia – Juve – scambio gagliardetti tra Pirazzini e Furino

Guardando la classifica e i 18 punti accumulati, c’è da stare tranquilli: basterà assestarsi su un punto a partita per staccare il biglietto per un altro anno in serie A. Purtroppo però, quella con la Fiorentina sarà l’ultima vittoria di quella stagione. Infatti il Foggia perde a Cesena per 2-0, perde in casa con l’Inter per 2-1 (ancora Boninsegna con una doppietta), perde a Roma per 3-0, poi in casa con l’ultima della classe, la Sampdoria, si fa raggiungere sul 2-2 all’ultimo minuto dopo una doppietta di Rognoni. Al Foggia tocca ora la delicata trasferta di Vicenza: la squadra dell’ex Puricelli ha la grossa possibilità di raggiungere il Foggia a quota 19 e ci riesce grazie ad un sofferto 1-0. Comunque il margine dalle ultime 3 della classifica, Sampdoria, Genoa e Verona, è ancora di 4 punti e mancano 7 giornate. Ma il Foggia perde proprio con una diretta concorrente, il Genoa per 2-1 con un gol di Corradi nel finale di gara. C’è il doppio turno casalingo con Torino e Bologna e il Foggia non va oltre due pareggi per 1-1. Lo stesso risultato lo ottiene in trasferta a Napoli e alla terzultima a Foggia è attesa la diretta concorrente Verona: i rossoneri hanno 22 punti, uno in più degli scaligeri mentre Sampdoria e Genoa sono già retrocesse; basta una vittoria per ipotecare un altro anno in serie A. Succede invece che il Foggia, solo nel finale, riuscirà a raddrizzare con capitan Pirazzini una gara che aveva visto il Verona quasi sempre in vantaggio grazie al gol di Busatta.

Giorno 12 maggio 1974 si gioca la penultima di campionato: il Foggia con 23 punti va in casa della Lazio che sta lottando per la conquista del suo primo storico scudetto, anzi, se batte il Foggia può festeggiare il tricolore con una giornata di anticipo; il Verona, che ha un punto in meno dei rossoneri, gioca in casa con il già retrocesso Genoa; bisogna conquistare almeno un punto all’Olimpico per essere al massimo raggiunti dagli scaligeri e giocarsi poi tutto all’ultima giornata.

A Foggia i tifosi sono tutti incollati alle radioline per sentire dalla voce di Enrico Ameri gli eventi dell’incontro. Ovviamente Toneatto schiera una formazione difensivista con l’unica punta Silvano Villa sostenuto da Rognoni e Pavone più dietro; tra i nostri avversari c’erano due grandi ex, Re Cecconi che aveva conosciuto a Foggia la sua prima serie A e mister Maestrelli che ben aveva lavorato alle dipendenze del presidente Fesce.

Ma veniamo nel dettaglio alle formazioni:

LAZIO: Pulici Petrelli Martini Wilson Oddi Nanni Garlaschelli Re Cecconi Chinaglia Frustalupi D’Amico

FOGGIA: Trentini Cimenti Colla Pirazzini Bruschini Scorsa Fabbian Valente Villa Rognoni Pavone

La partita comincia bene per i rossoneri che sfiorano il gol prima con Rognoni e poi con Pavone, ma anche la Lazio va vicino alla marcatura con D’Amico che colpisce il palo con Trentini ormai battuto. Al 29’, in uno scontro di gioco con Garlaschelli, il foggiano Scorsa riporta una ferita alla testa per cui si rende necessaria una fasciatura a mo’ di turbante. Nella ripresa , al 59’, su tiro di Garlaschelli, Scorsa nel ripararsi la testa, con un braccio tocca il pallone e l’arbitro Panzino assegna il rigore nonostante le lunghe e veementi proteste foggiane. Segna Chinaglia che decide partita e scudetto. Il Verona batte il Genoa e scavalca i rossoneri. Da sottolineare come Francesco Scorsa, da Catanzaro, nonostante le poche presenze nell’unico anno a Foggia (11), è fortemente impresso nella mente di tutti i Foggiani che ricordano quel campionato ed il suo nome tristemente associato a quel turbante e a quel rigore.Nell’ultima giornata, il 19 maggio 1974, mentre il Verona pareggia a Torino in una gara per non farsi male, a Foggia giunge il Milan: finisce 0-0 con un gol annullato al foggiano S.Villa. Il Verona, salvo sul campo, viene però retrocesso per illecito in quanto, e viene provato, si accorda con il Napoli per prendere l’intera posta (cosa che gli riesce); a Foggia si potrebbe festeggiare ed invece i dirigenti rossoneri, all’ultima partita, lasciano nello spogliatoio dell’arbitro Menicucci dei Rolex d’oro e la cosa viene notata anche dai dirigenti del Milan. La cosa viene definita dai commissari dell’Ufficio Inchieste un ingenuo tentativo di corruzione, ingenuo perchè gli orologi erano stati messi in bella evidenza sul tavolo. Il Foggia viene penalizzato di 6 punti mentre il Verona relegato all’ultimo posto in classifica: le due squadre retrocedono e si salva la Sampdoria come già avvenuto nell’anno 1970/71.

Un campionato nel quale il Foggia era partito molto bene ma che, in maniera balorda, aveva dilapidato tutto il capitale nel girone di ritorno facendosi raggiugere e superare. Tristemente si ritorna in serie B.