Le mura della città
Fra i tasselli scomparsi della storia della città figura soprattutto quello delle mura. Foggia, sorta alla fine del secolo XI, viene elevata, da piccolo insediamento rurale, al rango di castrum, ossia di cittadella munita di mura, come attestato da un documento datato 1125. Questo importante cambiamento è dovuto sicuramente ai sovrani normanni oppure al duca Ruggero Borsa, menzionato in un documento del 1090 (molto probabilmente un falso medievale) in cui viene citata per la prima volta la località di Foggia. Nel documento, Foggia viene menzionata come casale che viene offerto alla basilica nicolaiana di Bari e al suo abate Elia con l’obbligo, per i suoi abitanti, di corrispondere il canone e le corvée. Da insediamento normanno non fortificato, Foggia arrivò a possedere, dunque, una piccola cinta muraria. La suddetta cinta, però, rischiò di essere distrutta già alla fine del XII secolo: la città, rifiutando più volte l’autorità del vescovo di Troia e ribellandosi più volte ad essa, venne sottoposta da Enrico VI (padre di Federico II) all’autorità del proprio cancelliere Gualtiero de Palearia, già vescovo di Troia. Per evitare che le proprie mura venissero distrutte, i foggiani versarono la cifra di 8000 once d’oro, pari a 240.000 tarì.
Intorno al 1223, Federico II, che già aveva scelto Foggia come propria residenza, fa sorgere, vicino le mura, la costruzione della propria domus che, essendo menzionata come castellum dalle fonti del tempo, era sicuramente parzialmente fortificata. Intorno al 1229-1230, però, molti insediamenti della Capitanata, sicuramente a seguito di un malcontento nei confronti della presenza della curia federiciana nel territorio, si ribellano contro Federico II, impegnato allora nella sesta crociata in Terrasanta. Al rientro dell’imperatore le mura vennero prontamente distrutte e mai più ricostruite. Ad attestare la loro scomparsa sono i documenti posteriori al 1230 che menzionano solo dei terrapieni a scopo difensivo, eretti durante le ribellioni di Foggia. La “vita” delle mura durò quindi al massimo circa 140 anni.
Molto presumibilmente il tracciato delle mura ripercorreva quel perimetro immaginario che oggi possiamo tracciare attorno alla “testa di cavallo” del centro storico. (a cura di Tommaso Palermo)