I cambiamenti di una città sono continui e sicuramente apprezzabili attraverso immagini dall’alto che possono essere foto o disegni. La vista sequenziale delle varie piantine nella seguente galleria fotografiche aiuta a comprendere le modifiche che negli anni la città di Foggia ha subito:
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Visione figurativa del villaggio di Foggia verso la metà del sec.XI. Con l’edificazione del Succorpo (1062 o 1072) sarà anche detto villaggio di S.Maria de Fogia. Tra modesti casalini e alcuni orticelli con pozzi è la chiesa di S.Tommaso, all’incrocio delle due principali strade: le future via Arpi e via Ricciardi. Questo primo nucleo di Foggia, con varie chiesette nei dintorni, sarà denominato Borgo del Bufo e, successivamente Borgo del Gufo. Modesti orti, vigneti, uliveti e frutteti circondavano l’abitato. (ricostruzione grafica dell’Autore – La tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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Il Castrum Fogie nel 1125, secondo una rappresentazione figurativa. Al di là del fossato è la chiesa di S. Maria (Succorpo), prima cellula del futuro suburbio del Tempio. (ricostruzione grafica dell’Autore – La tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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Un’immagine figurativa della Civitas fogie nel 1193. le mura, costruite verso la fine del regno del normanno Guglielmo II (1189) o subito dopo, per volere di Tancredi d’Altavilla, lasciavano fuori cinta ampie aree edificate. Alcune delle chiese, esattamente ubicate, possono essere quelle già esistenti verso la metà del sec. XI. Gli edifici religiosi distinti con “?”, pur essi esistenti, sono di dubbia ubicazione, ma prossimi ai siti in cui effettivamente erano posti. (ricostruzione grafica dell’Autore – la tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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La città con i suoi suburbi nel 1229. L’espansione urbana in epoca federiciana è notevole e le nuove mura fatte costruire dall’imperatore svevo proteggono, unitamente al fossato, i vari suburbi. In quello di Maniaporci è la chiesa di S.Elena, ubicata presso il fossato dell’epoca normanna. La chiesa di S.Andrea dà il nome al suburbio più settentrionale. Il palazzo di Federico II era nel sito dell’attuale vico Pescheria. (ricostruzione grafica dell’Autore – La tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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La città con i suoi pittagi nella prima metà del Trecento angioino. Abbattute le mura nel 1230, per ordine di Federico II che così volle punire i Foggiani, resta il fossato che circuisce la città secondo i vecchi limiti del XIII secolo. Il pittagio di Maniaporci si è esteso verso nord-est, includendo la chiesa di S.Andrea. Il pittagio di Bassano si è ridotto per consentire l’ampliamento di quello di S.Maria (già del Tempio) e la creazione di quello di S.Angelo. (ricostruzione grafica dell’Autore – La tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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Ricostruite le mura e riaperto il fossato verso la metà del Trecento, alla fine del Quattrocento la città si articola in tre parrocchie e quattro pittagi. Fuori porta Grande s’incontrano i nuovi grandi tratturi della Dogana della mena delle pecore. (ricostruzione grafica dell’Autore – La tavola è riferita al moderno stato dei luoghi) – (fonte: Salvato – Foggia, città, territorio e genti)
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Nell’ampia parte della Capitanata piana, costituente il Distretto di Foggia in epoca angioina, è possibile rappresentare schematicamente le principali arterie di traffico (a linea continua) e quelle secondarie (a linee tratteggiata). Il Distretto è costituito da vari tenimenti, oltrechè da vasti pascoli, da minori appezzamenti coltivati e da paludi.
(fonte: Vincenzo Salvato – Foggia città territorio e genti – Disegno dell’Autore)
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Foggia nel 1748
(fonte: Vincenzo Salvato – Foggia città territorio e genti)
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Foggia nel 1810
(fonte: Vincenzo Salvato – Foggia città territorio e genti)
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Foggia nel 1955
(fonte: Vincenzo Salvato – Foggia città territorio e genti)
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L’antico centro storico nel 1977. Il suo perimetro è più esteso rispetto a quello rappresentato dalle mura dell’epoca federiciana e da quelle dei secoli successivi
(fonte: Vincenzo Salvato – Foggia città territorio e genti – Disegno dell’Autore)
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Foggia alla fine del XVII secolo
Accuratamente tracciato il sistema della viabilità extraurbana con la quale sono messi in relazione gli edifici conventuali; per la prima volta appare il complesso di recente formazione del Calvario, raffigurato nella originaria composizione costituita dal monumentale ingresso e da sette cappelle disposte in fila sul percorso del tratturo Foggia-Celano; nel 1696 le ultime due saranno demolite per far posto alla chiesa delle Croci.
(A.S.F., Dogana delle pecore di Foggia, s.I, vol.XX: A.Di Rovere, Atlante delle Locazioni. Castiglione)
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Foggia agli inizi del XVIII secolo
L’attuale via Arpi e la Cattedrale con l’alto campanile sono gli elementi distintivi della città, mentre le mura hanno soltanto la funzione di riprodurre iconograficamente il centro abitato compatto e chiuso entro i confini tradizionali.
(A.S.F. Dogana delle pecore di Foggia, s.I, atl.19: A.Crivelli. Atlante con relazioni e piante riguardante la reintegra del tratturo Aquila-Foggia. Castiglione)
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Foggia agli inizi del 1700
Scarsi i dati iconografici sulla struttura del centro cittadino; la lontananza dei monasteri dei cappuccini e degli zoccolanti conferma che, nel corso del Seicento, l’estensione del perimetro urbano non subì modifiche rispetto ai secoli precedenti.
(Incisione di Francesco Cassiano de Silva – G.B. Pacichelli – Il Regno di Napoli in prospettiva – Napoli 1703)
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Foggia agli inizi del Settecento
(Incisione di Francesco Cassiano de Silva in Regno Napolitano Anatomizzato dalla penna di F.Cassiano de Silva – 1708)
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Foggia nel 1839
(Museo Civico di Foggia L.Mongelli Pianta della città di Foggia)
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A tratteggio l’estensione del centro antico, campiti gli edifici notevoli esistenti o scomparsi, ma di cui si conosce l’esatta ubicazione
(riferimenti: veduta di Foggia della fine del XVI secolo conservata presso la Biblioteca Angelica di Roma e, per gli episodi esterni al nucleo urbano, mappe dei regi agrimensori della Dogana)
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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In grigio il preesistente, in rosso l’espansione settecetesca della città oltre il perimetro delle antiche mura e gli interventi della prima metà dell’Ottocento
(riferimento: pianta di Foggia del 1838 dell’arch. L.Mongelli)
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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In grigio il preesistente, in rosso l’espansione della città in seguito all’avvento della ferrovia e al piano regolatore di ampliamento del 1894
(riferimento: rilievo aerofotogrammetrico del 1925)
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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In grigio il preesistente, in rosso gli interventi, pochi ma rilevanti, del periodo fra le due guerre
(riferimento: planimetria della città aggiornata al 1951)
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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In grigio il preesistente, in rosso l’espansione della città in seguito al piano regolatoregenerale Rutelli
(riferimento:planimetria della città aggiornata al 1976)
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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Le borgate rurali in agro di Foggia progettate dal Consorzio di Bonifica e trasformazione fondiaria del Tavoliere centrale
(Comune di Foggia, Cinque anni di amministrazione fascista 1927-1931 – Roma 1932)
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Il piano regolatore generale del 1963 degli M.Rutelli e M.Vitale, inserito nel contesto territoriale
(Comune di Foggia)
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Il piano regolatore di ampliamento del 1894
(Comune di Foggia)
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Sovrapposizione del tracciato dei tratturi sulla planimetria della città del 1955
(“Storia di Foggia in età moderna” – a cura di Saverio Russo)
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Aerofotogrammetria del 1954
(Comune di Foggia)
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