L’Industria “Caproni”
Dove oggi sorge l’Ipercoop, fino a poco tempo fa, esistevano ancora gli edifici della “Caproni”, l’industria italiana di aviogetti; qualcuno ricorderà ancora, come il sottoscritto, dei lunghi edifici in mattoni con i vetri sfondati, immersi nei campi incolti che poi sono diventati l’area che oggi ospita le strutture del noto ipermercato. È un vero peccato che non ci sia stata una conservazione ed una valorizzazione delle strutture oltre che del contenuto perché, come già ha fatto notare qualche foggiano, in quel sito erano ancora presenti carcasse di aerei da combattimento. Foggia, città che vanta una lunga tradizione nel campo dell’aviazione avrebbe potuto farne un museo locale dell’aviazione. Foggia fu sede di una delle industrie della “Società Aeroplani Caproni”. La Caproni nasce come piccolo laboratorio dei fratelli Caproni nel 1911 e diventa in poco tempo un piccolo miracolo dell’industria, dagli anni trenta è una fra le più importanti industrie del settore aeronautico, una vera multinazionale con commissioni anche da parte di paesi stranieri come il Perù e la Cina.
Fra gli aerei progettati dalla Caproni si può ricordare il Campini – Caproni (di cui esiste un esemplare in perfetto stato di conservazione al museo storico dell’aeronautica di Vigna di Valle): un prototipo di aereo sperimentale di grande innovazione tecnologica perché fu uno dei primi aerei a getto del mondo e prese per la prima volta il volo nel 1940.
Anni fa, percorrendo via Lucera, potevano scorgersi delle curiose recinzioni realizzate con strane assi metalliche bucherellate; che cos’erano? Erano le assi (dette grelle) che formavano le piste mobili d’atterraggio piazzate dagli americani nei loro aeroporti militari attorno a Foggia. Di aeroporti, all’epoca, Foggia ne aveva diversi, evidentemente alla fine del conflitto i foggiani riutilizzarono quanto lasciato in abbandono dalle truppe americane.