da La Gazzetta del Mezzogiorno del 3 maggio 1931 – Cronaca di Foggia
Il titolo di quella Gazzetta del Mezzogiorno
Un nuovo grande collegio femminile
L’altro giorno fra il Podestà comm. avv. Perrone e il comm. avv. Labus, in qualità di procuratore dell’Ordine delle suore Marcelline, si è proceduto alla vendita da parte del Comune di fabbricati e suoli siti fra Corso Garibaldi, via Fuiani, via Sulmona e l’ex palazzo Cutino, da destinarsi quale area del nuovo grande educandato femminile, che sarà costruito dalle predette suore. All’atto in parola, cui ha assistito la madre Generale dell’Ordine suor Valentini, hanno altresì partecipato i numerosi proprietari delle case site nella medesima località, che dovranno essere demolite.
L’area destinata al nuovo Collegio avrà l’estensione di oltre 1600 metri quadrati compreso il piccolo fabbricato con fronte su Corso Garibaldi, di costruzione piuttosto recente, che non sarà demolito. Al nuovo collegio, che, secondo le costanti tradizioni delle benemerite suore Marcelline, sarà costruito, attrezzato e organizzato secondo le più moderne esigenze, sarà aggregata anche una chiesa.
Con altro separato atto il Comune ha altresì dato in concessione per un decennio alle suore Marcelline l’ex palazzo Cutino, che pertanto resta di proprietà comunale.Con la suaccennata definizione delle trattative fra il Comune e le Marcelline, che si svolgevano ormai da vari anni, si è non solo assicurato alla città e all’intera provincia una preziosa istituzione, ma si è risolto anche un problema di risanamento dell’abitato cittadino, mercè la demolizione di numerose vecchie e antigieniche abitazioni. Inoltre, con la cessione di una notevole estensione di suolo stradale risultante dall’allineamento del nuovo fabbricato sul Corso Garibaldi e su via Fuiani, tutta la zona di angolo fra le dette due vie verrà ad avere definitiva e decorosa sistemazione, mentre si è realizzato lo sbocco di via Nunziata Sulmona su via Pasquale Fuiani, mercè la destinazione ad uso pubblico del suolo risultante dalla demolizione delle case ivi esistenti, acquistate dalle suore Marcelline