Maurizio Memo
Nato a Burano il 18 aprile 1950, Maurizio Memo comincia a giocare come portiere nelle serie minori difendendo la porta del Padova prima di fare il salto in serie B nel 1974-75 con la Reggiana. Proprio in quell’anno viene notato dai dirigenti del Foggia che lo acquistano per allestire quella rosa che con Cesare Maldini prima e con Roberto Balestri dopo, conquisterà la serie A; proprio nell’ultima partita in casa, quella del raggiungimento del traguardo finale, Memo risulterà tra i protagonisti: al 20′, tre minuti dopo il vantaggio rossonero con Turella, Piccinetti del Novara raccoglie una palla al volo e lascia partire un tiro preciso e potente che il portiere foggiano con istinto e bravura respinge a mano aperta salvando risultato e promozione finale; il pubblico, dopo aver vissuto quel brivido comincerà a gridare: “Memo, Memo” per quell’intervento che risulterà determinante. Si forma quindi quel legame forte tra i tifosi e il portiere del Foggia, legame che farà in seguito le fortune di Memo e del Foggia.
Con il Foggia Memo disputerà i due successivi campionati di serie A, mettendosi in mostra per le sue buone qualità tecniche che esprimeva soprattutto tra i pali, mentre non era portato a giocare fuori dalla porta. In quegli anni il Foggia poteva contare anche su una buona difesa composta da Pirazzini, Colla, Bruschini, Sali e Carmine Gentile. Il Foggia sarà la squadra con la quale Memo disputerà più gare totalizzando in tre campionati 97 presenze (60 in A e 37 in B).
Al termine della stagione 1977/78 il Foggia retrocederà ma Memo resterà in A con il Bologna: in effetti la trattativa per la cessione del portiere alla società felsinea non fu facilissima a causa del rifiuto del portiere Franco Mancini (solo omonimo di quel Mancini protagonista di Zemanlandia negli anni 90) di trasferirsi in Puglia; alla fine Memo andrà a Bologna e Mancini finirà al Perugia.
L’esperienza di Memo in rossoblù non sarà esaltante e, complice un calo di forma a metà campionato, oltre il cambio di guida tecnica con Perani e Cervellati che uno dopo l’altro sostituiranno Bruno Pesaola, finirà la stagione in panchina come secondo di Zinetti collezionando solo 14 presenze.
Memo continuerà in serie B per due anni nell’Atalanta per poi scendere in C con il Vicenza, il Treviso e la Spal.
La carriera si concluderà con 74 presenze in Serie A (di cui 60 in rossonero) e 129 presenze in Serie B (37 a Foggia).
Non lascerà il calcio e per anni si impegnerà come preparatore dei portieri lavorando per molte società soprattutto del nord Italia.
Ha partecipato a numerose manifestazioni organizzate a Foggia per ricordare la storia della società rossonera essendo rimasto molto legato alla città grazie anche alle tante amicizie strette durante la sua permanenza in Capitanata