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Noi non molliamo!

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Succede che a Foggia non fanno rumore solo le bombe, non fa notizia solo l’opera di una malavita sempre più organizzata ma a Foggia si può finire sui giornali anche solo per una bravata gratuita, un atto oltraggioso che offende ancora una volta un’intera comunità.
Si era pensato, e sotto sotto lo si era sperato, che la statua del viaggiatore fosse andata distrutta a causa del vento forte degli ultimi giorni ma le telcamere di videosorveglianza hanno fugato ogni dubbio, indicando in un uomo incappucciato il vero autore dell’inutile scempio.
Con quel gesto non solo si è distrutta un’opera d’arte ma il significato che essa portava con sè: quel gesto offende chi, durante i bombardamenti del 43, raccolse in una valigia i suoi miseri averi e cercò rifugio in altri centri della provincia; quel gesto offende chi, nel dopoguerra, si affidò alla propria valigia per andare a trovare lavoro al nord; quella statua spezzata offende chi per tanti anni ha dovuto vivere fuori per completare gli studi; quel gesto di violenza gratuita sembra dare uno schiaffo a tutti quei ragazzi che, proprio come i propri avi, si sono affidati alla propria valigia per cercare la propria realizzazione lontano dal suolo natìo e non certo per loro volontà.
Quella statua dinanzi alla stazione, sembrava accogliere e abbracciare, sino ad ieri, questi ragazzi di ritorno durante le ferie, era diventato ormai una persona di famiglia.
Una città ha bisogno dei propri simboli, quei simboli che invitano a riflettere, a comprendere le nostre origini, che provano a far crescere quell’orgoglio di appartenenza che dovrebbe fortificarci tutti.
Personalmente, proprio un paio di giorni fa, ho avuto un incontro con “Gli amici del viale” ed insieme abbiamo provato a mettere giù qualche idea per riqualificare quella zona sempre più degradata. Poi di colpo una notizia che ti riporta alla cruda realtà di tutti i giorni, che ti ricorda chi sono coloro che vivono insieme con te in questa Foggia maltrattata.
La fortuna di questa città è che, purtroppo per questa gente, c’è ancora chi ha la forza di rialzarsi, c’è ancora chi non è definitivamente k.o.
Il Comitato per la realizzazione di un monumento a ricordo delle vittime del 43 a Foggia, nel dare un forte abbraccio all’amico Leonardo Scarinzi che, con ogni probabilità, sarà anche l’autore del monumento a ricordo di quella tragica estate, nel ringraziare il Rotary Club di Foggia che ha avuto la brillante idea di ricordare a tutti i foggiani quei nostri concittadini che hanno dovuto prepararsi la propria valigia,
comunica che è a disposizione dell’Amministrazione Comunale e di tutti coloro che, tramite noi, possono avere un aiuto di ogni tipo per riportare la statua laddove merita di stare e cioè tra la sua gente.
Tutto questo lo dobbiamo al maestro Scarinzi, al Rotary e a tutti quei foggiani che oggi sentono di aver ricevuto uno schiaffo.
Abbiamo promesso a don Ciotti di non piegarci davanti al sopruso. Noi siamo pronti a dimostrarlo. Noi non molliamo.

dott. Alberto Mangano
(Presidente Comitato per la realizzazione di un monumento a ricordo delle vittime del 43)