Poesie di Renato Imbriani
A Te, Foggia
A Te, Foggia, è dedicata
questa mia passeggiata
a rima baciata.
Città tra le ultime
t’han classificata:
è la gente
che non ti ha amata.
Non temere siam lontani
da questi pensieri noi dileggiati foggiani.
Fuggon da te,
ma non per te,
dicono
ma dai tuoi paesani.
Invece lor son tanti e nascosti
e nel silenzio ti dan tanti lustri.
Grida Foggia,
a voce sonante
uscite fuori brava gente.
Agricoltori, operai
ingegneri e dottori
tutti illustri figli tuoi.
Son timidi e impacciati
forse solo spaventati
verran fuori non temere
a far capire quanto puoi valere.
Dacci tempo città nostra
e più non sarai dalle altre
nascosta.
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La fontana di piazza Cavour
Troneggi nel centro della piazza,
con la tua curiosa fattezza,
e lo zampillar della tua acqua
portata di qua e di la dal vento
indietro ci porta a ricordar
l’arrivo del prezioso elemento
che a quel tempo fu per Foggia
grande evento.
A chi parte
e chi vien
per la stazione
alla tua bellezza
non può non prestar attenzione.
O fontana bella e ammirata,
ah quanti attraverso te in cartolina
con nostalgia Foggia hai ricordata.
Termino, questa mia a te dedicata,
e a chi,
almeno una volta
con la tua acqua
passandoti accanto
tu hai non volendo
baciata.
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A Maria SS.ma dei Sette Veli
Quante preghiere
e poesie a te dedicate
o Madre di tanta Bontade.
Diceva il sommo poeta
che tanto sei grande e tanto vali
che anche noi,
tuoi foggiani,
se a te non ricorriamo
i nostri desideri non solo non metton le ali
ma a terra pesanti li tacciamo.
Dei Sette Veli
o antica icona
a Foggia sei venerata
la nostra storia
sotto le tue amorevoli ali
un tempo è cominciata.
Tre fiammelle sulle acque
hanno indicata
la presenza dell’icona
avvolta in teli e dimenticata.
Da quel giorno,
mai hai smesso
di essere adorata,
dalla tua città
ai tuoi piedi inginocchiata.
Continua, o Madre,
a protegger i tuoi foggiani,
anche quando da Te sembran lontani
riporti ai tuoi piè
Il tuo amore incondizionato
anche chi, dalla fede, si è allontanato.
Ave, Maria SS.ma dei Sette Veli.
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L’appartenenza (A chi…appartin?)
O ma jie t’agghjie già vist a te…
a chi ….appartin?
Si u’ figghjie d’…..tonin
No eh…
Ah si… t’agghjie vist k’ ciccil…
No…non è possibile…
E’ rueeeeeer
si quill che…
Nonèèèèèè
Mannagg….
mè dic allor
a chi appartin mè!!!!
Ije
apparteng a Foggije
u’ paes mije
so jiut au cunvndin
iuk’v a mazz e bustik
a corso giannon
da maria grazia baron
catarron catarron
arruamm fina a’ funt’n
pur i sordomut da tipografijie
la vicin emm cap’c d’ fa lucculà
ma quann ci cacciavan da llà
a mucciacoc tra i bancarell
du’ merk’t ros’t
iemm a iucà
na vot a settim’n pò
ki biclett iemm
sop u’ cavalcavije da stazion
a magnarc ciras e pricoc
e c’avemm a sta attind… se no
c’abbuscamm nu paliaton….
e pò da mammà avemm pur u rist.
Sti uagliunastr tra mazz e panell
però…. sò sciut figghjie bell
e accussì so cr’sciut
Insomm signò è capit
chi so jie?
T’apparteng si
pecchè sim d’ Foggijie
tu ed ije
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A voi tutti di quel castello di sabbia, alle vostre vite spezzate, ai vostri sogni infranti e…. alla nostra memoria perenne
E’ sera / e chi se lo doveva immaginare che sarebbe stata l’ultima sera. /
Non stavamo facendo nulla di male, stavamo / come dice una canzone… / “solo /vivendo”.
Chi dormiva, chi sognava, chi faceva l’amore, / chi giocava, / chi / insonne…
…ma anche chi stava intuendo che qualcosa non andava, uno sricchiolio lo turbava.
Non è niente / qualcuno rassicurava / ma c’era pure chi tragedia gridava.
Attimi di panico / che sta succedendo? rumori sempre più forti,
il terremoto il terremoto (alzare la voce)
corriamo per le scale / manco il tempo di pensare…
restiamo nel letto / crolla il soffitto / abbracciamoci forte
i bambini / dove stanno i bambini…
mamma / mamma mamma
non riesco a respirare, / urla, pianti
non ho avuto manco il tempo di pregare!
aiutatemi / vi prego mi sento soffocare
salvate gli altri / a me / lasciatemi stare…
pochi maledetti secondi
e delle nostre vite / frenetiche e chiassose
resta solo il silenzio /
un assordante silenzio…
Vi faticate a scavare
per la maggior parte di noi
nulla da fare!
ma qualcosa di noi deve restare…
triste memoria /
che tutto ciò /
non dovrà mai più capitare!!!
11 novembre 1999… viale Giotto 120… palazzo di 6 piani… 19 secondi… 67 morti… 28 sopravvissuti… 4 corpi non ritrovati