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Raffaele Nannarone

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Raffaele Nannarone

Raffaele Nannarone

Tra i personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia della nostra città, non si può non annoverare Raffaele Nannarone. Egli nacque a Foggia nel 1829 in via Manzoni da una famiglia agiata di ricchi possidenti terrieri. Entrò subito in politica e fu subito consigliere comunale, ufficiale della Guardia Nazionale, Presidente della Camera di Commercio e infine sindaco dal 1873 al 1876. Nel 1859 re Francesco II di Borbone lo nominò cavaliere dell’ordine di Francesco I mentre nel 1862, Nannarone fu tra i consiglieri che insieme al sindaco Scillitani sottoscrisse una delibera nella quale si chiedeva la caduta del potere temporale del papa. Ma Raffaele Nannarone viene accostato sicuramente all’inaugurazione della stazione ferroviaria foggiana: il 15 agosto del 1863, infatti, giunse a Manfredonia, via mare da Ancona, la locomotiva che avrebbe dovuto inaugurare la tratta Foggia Pescara; la stessa pesava oltre 20 tonnellate e fu trainata da 40 buoi di proprietà di Nannarone che giunsero a Foggia tra ali di cittadini festanti.

Subito dopo l’unità d’Italia, nel 1865, i principi Umberto e Amedeo di Savoia, nella loro visita a Foggia furono accolti da tanto entusiasmo che chiesero al padre Vittorio Emanuele II di decorare con la croce di cavalieri mauriziani diverse personalità locali tra cui l’allora Maggiore della Guardia Nazionale Raffaele Nannarone.

Nel 1868, non appena a Foggia venne fondato il Comizio Agrario, Nannarone fu nominato Vice presidente.

Concluse la sua carriera politica facendosi eleggere Senatore del Regno d’Italia nel 1900. Morì nel 1908

Ed ecco il discorso di commemorazione fatto al Senato dal Presidente Manfredi:

“Onorevoli colleghi, compianto dai concittadini, morì in Foggia, quasi ottuagenario, il 21 ottobre, Raffaele Nannarone, che ci era collega dal 14 giugno 1900.
Con la notizia della morte, per la stampa, vennero di là gli elogi della nobile figura di patriotto e di gentiluomo; della onestà d’intenti, del fino accorgimento, della bontà d’animo, che portò nelle cariche pubbliche; d’una vita tutta devota al paese; dell’impulso dato ad opere importanti, stando parecchi anni alla comunale amministrazione, consigliere, assessore, sindaco. Si ricorda, che fu promotore del primo Congresso regionale inaugurato a Foggia nel 1873. Ma principalmente io raccolgo a suo merito la parte presa nel 1859-60 alla rivoluzione; quella avuta nella repressione del brigantaggio, maggiore comandante del primo battaglione della guardia nazionale; la guadagnata medaglia dei benemeriti della salute pubblica.
Onoriamo dunque anche questa urna sepolcrale, su cui è scritto il debito pagato alla patria, l’adempito dovere di cittadino, il bene operato “