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Il ritrovamento di un ordigno bellico

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Cineteatro Flagella

Cineteatro Flagella

Nel 1987, durante i lavori di demolizione del Cineteatro Flagella, le scavatrici si fermarono per la presenza di un ordigno bellico. Ci troviamo dalle parti della stazione, nella zona più martoriata della città dalla pioggia di bombe cadute nell’estate del 43.

Ecco cosa scriveva allora la Gazzetta del Mezzogiorno del 21 maggio 1987

Era interrata sotto poco meno di un metro di terra. La pala è andata a cozzare un paio di volte contro quell’ostacolo imprevisto e inamovibile. Soltanto quando il conducente della scavatrice è sceso dal mezzo per rendersi conto di cosa bloccasse il cammino, si è accorto della “sorpresa”. Una bomba molto probabilmente sganciata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, faceva capolino per metà del terriccio. Immediato l’allarme e la sospensione per qualche ora dei lavori del cantiere edile che sta lavorando sul suolo su cui fino a qualche mese fa sorgeva il cinema Flagella, tra via Isonzo e via Podgora, in una traversa su viale XXIV Maggio. La bomba è ancora lì, controllata dagli stessi operai del cantiere edile che possono proseguire i lavori visto che l’ordigno è situato all’estremità del cantiere e non pregiudica il prosieguo dei lavori. Adesso prima di poter rimuovere l’ordigno bisognerà attendere probabilmente un paio di giorni. I carabinieri, che sono stati immediatamente avvertiti della scoperta, si sono messi in contatto con gli artificieri che dovranno giungere da Napoli.

L’ordigno è stato quasi sicuramente sganciato durante i bombardamenti dell’estate 1943; la bomba della lunghezza di un metro e trenta e del peso di 220 libbre, senza esplodere, si è andata a conficcare 50 centimetri sotto il pianterreno di una palazzina costruita nel ’36 e ora demolita.

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Remo Tizzano con l'ingegnere (foto di Remo Tizzano)

Remo Tizzano con l’ingegnere (foto di Remo Tizzano)

Subito dopo aver pubblicato quest’articolo, ci è giunto il messaggio di Remo Tizzano che lavorava in quel cantiere e che si fece una fotografia con l’ordigno e con l’ingegnere del cantiere. Ovviamente riproponiamo la fotografia