Storia di un anziano marchese
L’anziano marchese che voleva sposare l’attricetta
Le pecore nere si trovano in tutte le famiglie, ma il caso del marchese Freda è uno dei più singolari tra quelli passati alla storia della città di Foggia. Nell’Ottocento, a quest’antica famiglia appartenne don Francesco Paolo Freda, cadetto del casato a cui le cronache del secolo XIX attribuiscono un’intensa vita da bohèmien, «lasciva, e specialmente con donne di bassa condizione e teatrali, per cui ha dovuto necessariamente assumere delle obbligazioni di mantenimento e di vivenze a persone deflorate ed a figli naturali».
Della vita sregolata del marchese Freda, degno rampollo di un casato arricchitosi nel Seicento con incarichi presso la Regia Dogana condotti in maniera «allegra» ed oggetto di una tangentopoli ante litteram, conclusasi con la condanna dei suoi antenati, si ricorda, tra i suoi vari amori passeggeri con donne di facili costumi, un episodio avvenuto nell’estate del 1855. In quel periodo, infatti, don Francesco Paolo, sulla soglia dei 60 anni d’età, si invaghì perdutamente di una giovanissima attricetta, componente della compagnia di spettacolo Carli, «una donna facente parte di una comica compagnia di teatro per nome Virginia Bacelli».
Questa giovane sciantosa era originaria di Potenza ed il marchese, nonostante l’indignazione ed il parere contrario di tutta la sua famiglia, dopo averle promesso di sposarla, la indusse a lasciare le scene e la sua compagnia.
Effettuate le dovute pubblicazioni in chiesa del prossimo matrimonio, il nostro vecchio bohèmien aveva sistemato la giovane e speranzosa Virginia in una casa presa in fitto solo per lei. Venuto a conoscenza di tale situazione, un ufficiale napoletano, tal Diana, andò su tutte le furie, in quanto il marchese aveva appena chiesto la mano della sua figliola, donna Bettina. Il Diana, recatosi a Foggia, armato di tutto punto e con cattive intenzioni, affrontò il marchese e solo per la presenza della servitù di casa Freda, il confronto si limitò ad offese verbali: «uomo di poco conto, immorale, debosciato».
Il nostro don Francesco Paolo, nonostante le minacce del Diana, continuò per la sua strada, dando parola in Curia ed effettuando le tre rituali pubblicazioni di matrimonio sia presso lo stato civile che in chiesa con la giovane attricetta. La famiglia del marchese era molto allarmata da questa decisione e la madre ed i suoi fratelli minacciarono di ripudiarlo se non fosse tornato sui suoi passi. Questa decisa presa di posizione dei suoi parenti dovette infine convincere il vecchio bohèmien a tornare sui suoi passi e con un’accorata lettera di scuse sciolse i legami con la sua attricetta.
Alla giovane Virginia, affranta e delusa, non restò che ricongiungersi con la sua vecchia compagnia teatrale, ma prima di chiudere definitivamente la vicenda con il Freda, volle scrivergli un piccante biglietto di risposta. (Carmine de Leo)