Una Foggia migliore esiste
Ogni foggiano, almeno una volta nella vita, è andato in quel vicolo, laddove c’era “Cicilluzzo”, meta obbligata soprattutto a Natale quando necessitava un pastore per il presepe o un addobbo per l’albero. E chi non è mai andato in quella piazza dove i colori si mischiavano con gli odori, dove le bancarelle dei fruttivendoli si alternavano ai “quaratini” e ai “chianghieri” di un tempo?
Vico Corridoio e piazza Mercato, erano questo, erano vita, erano soprattutto allegria.
Poi pian piano è tutto cambiato, il mercato coperto venne spostato e conseguentemente andarono via tutte le attività che gli gravitavano intorno. Nessuno percepì più quei suoni, si persero, forse definitivamente, certi sapori ma soprattutto l’ambiente divenne più cupo, più grigio, senza più colore.
Inevitabilmente il degrado e l’abbandono si impossessarono della zona e quei vecchi ritratti rimasero nei ricordi della gente o si tramandarono attraverso fotografie ormai ingiallite dal tempo.
Tutto questo fino a qualche mese fa quando, per iniziativa di alcuni residenti, si è deciso di bonificare, di far rivivere quelle zone, di tornare ai colori. Piazza Mercato è tornata a ripopolarsi, non ci sono più le bancarelle di un tempo ma i tavolini e le sedie di qualche bar, insomma la piazza è tornata a rivivere dopo un lunghissimo periodo di coma profondo. Vico Corridoio è diventato un museo all’aria aperta dove si racconta la vita di Foggia attraverso i suoi figli più illustri. Si parla di calcio, di poesia, di pittura, di musica, di cultura.
E tutto questo non per opera di associazioni o di comitati, ma per iniziativa di singoli cittadini che autotassandosi e offrendo soprattutto la propria manodopera stanno cercando di cambiare i luoghi che frequentano tutti i giorni. Questa è gente che non vuole visibilità, che non ha secondi fini, che opera per quel senso di appartenenza che riesce a fare miracoli.
Foggia non è solo delinquenza, non è solo malaffare, non è solo quella che viene raccontata ai tg nazionali. Foggia è ancora della gente per bene, quella che non ha volto e non ha nome ma che sa prendere un pennello e colorare un vicolo per offrirlo alla città.
Quando spesso si parla di un futuro migliore per Foggia, passate per vico Corridoio e vivrete nella speranza che una Foggia diversa c’è, facciamola emergere, rendiamola evidente perchè questa città deve provare a risorgere attraverso nuova gente, quella che sa rimboccarsi le maniche senza organizzazioni ma solo con la voglia di fare.
Alberto Mangano